!-- Google tag (gtag.js) -->

Val Popena - Piumovimento trekking dalle Dolomiti

(Sito parzialmente in costruzione)
Vai ai contenuti

Val Popena

Dolomiti > Cortina-Cadore-Comelico > Cadore > Tre Cime - Cr. dei Toni

Pale di Misurina e Val Popena

Gruppo del Cristallo-Popena visto dal Rif. Auronzo: da sx il lago di Misurina, la fascia delle Pale di Misurina, Il Corno d'Angolo ed i Campanili di Popena che limitano a sud l'omonoma valle. In alto al centro il m. Cristallo ed il Piz Popena si confondono. A dx la strada militare che sale al M.Piana


Alta Val Popena a sx Piz Popena al centro Val delle Baracche a dx Cristallino di Misurina


Val Popena Alta dalla Val delle Baracche


Corno d'Angolo e Campanili di Val Popena

Le Pale di Misurina si ergono ad ovest dell'omonimo lago con altezza media sui 2200 metri di quota. La cima più alta delle Pale è il M.Popena Basso a 2222 mt.
Oltre le Pale ad ovest si apre l'Alta Val Popena, molto aperta, solare, contornata da un anfiteatro di crode che, partendo dal Corno d'Angolo sul limitare sud-est della valle, continua con i Campanili di Val Popena, Piz Popena (m.3153), Punta Michele ed avanti ad essa le Guglie di Val Popena che formano il bastione frontale della valle. Il Cristallino di Misurina chiude la cerchia rocciosa a Nord-ovest, esso presenta uno storico sentiero militare della grande guerra che lo sale, audace, talvolta scavato nella roccia, ma sempre ben percorribile.
Prerogativa della valle è l'assenza di rifugi (se si esclude il diruto Rifugio Popena) ed il grande silenzio rotto talvolta dalla presenza di qualche animale o di qualche sasso che rotola in lontananza.
Il panorama che si gode dalle Pale di Misurina spazia dall’adiacente gruppo del Cristallo al Sorapiss, a sudest le Marmarole, ad est i Cadini di Misurina,a nord Tre Cime di Lavaredo ed il M.Piana.  


La Val Popena media sommersa dalle ghiaie alluvionali

Le recenti alluvioni hanno disastrato in modo irreparabile la parte intermedia della Val Popena, cosicchè il percorso più agevole per entrare nella valle non è più quello che parte dal tornante a mt. 1660 della sp-49 proveniente da Carbonin ma conviene scavalcare la dorsale delle Pale per le varie forcelle tra le quali la forc. delle Pale di Misurina (m.2140) è la più agevole.
Di grande interesse storico sono le antiche iscrizioni della Serenissima - Tirolo con i relativi cippi di confine che dal 1753 risolsero aspre contese tra i pastori di Dobbiaco ed Auronzo per il diritto di pascolo locale. Si tratta di una linea di cippi di confine che, partendo dalle Tre Cime di Lavaredo toccava per la Val Popena il M.Cristallo, il Sorapiss, Croda da Lago e M.Nuvolau.


Due immagini della Guglia De Amicis e sotto a dx le Tre Cime di Lavaredo



Tra le numerose particolarità naturali della zona spicca senz'altro la famosa 'Guglia de Amicis' una torre di roccia di una sessantina di metri, impiantata in modo innaturale sui ghiaioni est delle Pale di Misurina, vinta nel 1906 da due famosi alpinisti: Tita Piaz ed Ugo De Amicis, figlio del celebre Edmondo del 'Libro Cuore' al quale venne intitolato il nome della guglia. Ma la guglia non venne salita dal basso con corda e chiodi bensì con una aerea traversata orrizzontale su corda sospesa che suscitò enormi critiche dall'ambiente alpinistico tradizionale d'epoca, un poco come le attuali slacklines dei nostri giovani. Nel 1913 Hans Dulfer salì la guglia per una splendida via di IV grado.
Nel 1952 Severino Casara a ricordo dell'impresa emulò la traversata documentandola con un filmato bianco-nero  di 11 minuti
Altra guglia importante è la Guglia Giuliana, non facilmente distinguibile dal lago ma posizionata ad est sulla verticale del M.Popena Basso, Anch'essa alta una sessantina di metri è raggiungibile salendo il sentiero n.224a che porta alla adiacente 'palestra di roccia' ed alla vetta del M.Popena Basso.


La storia del Rifugio Popena

 
Il vecchio rifugio ed i ruderi odierni

Il rifugio fu costruito da Lino Conti ( figlio di una guida trentina dalla SAT di Arco)  vissuto in gioventù al rif. Marchetti. Nonostante in loco manchi l’acqua per calce e cemento, Lino non si spaventa e in due anni dal 1934 al 1935 conclude la costruzione. Due anni più tardi nel ottobre 1937 si realizzano i due sogni della sua vita: il matrimonio con Giulia e l’apertura del rifugio Popena.
I primi anni di lavoro sono buoni. Il rifugio diventa il punto di riferimento degli scalatori, che alla fine delle arrampicate, nel prendere la strada del ritorno, spesso chiamavano ad alta voce la Giulia, invitandola a buttare la pasta. Finita la guerra il lavoro al rifugio torna buono. Sembra che la favola possa continuare, ma purtroppo non è così. Nel 1948 alcune persone salgono al rifugio Popena, accendono il fuoco, si rifocillano; poi prendono tutto quanto possono portar via, e danno fuoco al rifugio.
I pompieri di Cortina ed Auronzo accorsi sul posto, trovano un cumulo di macerie fumanti. Sul sentiero di ritorno, le reti metalliche dei letti, abbandonate perché probabilmente troppo difficili da trasportare a valle, o giustificarne la provenienza.
Lo riprogettò sulle macerie di quello bruciato, ma di dimensioni più ridotte. Ricominciò il trasporto da valle dei materiali che servivano, naturalmente sempre a spalle, ma ora col sentiero più sicuro.
Riuscì a portare il suo nuovo rifugio fino alla base del tetto. Poi con immenso dolore dovette rinunciare per mancanza di risorse economiche.
L’ultima visita di Lino ai resti del rifugio Popena risale all’estate del 1984. Aveva 76 anni, e questa volta fece molta fatica a salire. Quando si fermò sui ruderi del suo rifugio pianse.

Alcuni anni dopo le figlie hanno posto sul muro di quello che fu il rifugio Popena una piccola lapide con queste parole:

Stelle indicatemi la via del cielo.
La montagna mi abbraccia col suo silenzio ed io sono a un passo da voi.
A ricordo di Conti Lino.
Ritaglio foto storica e scritto estratti da:  Enrico Majoni in:  www.guidedolomiti.com



Anello per ex rif.Popena e Val Popena


Il tracciato si sviluppa attorno a tutte la Pale di Misurina per sentiero talvolta difficile ed in parte attrezzato sulla gola sud-est della Forc. Popena. Il tracciato è per tutti sino alle lapidi di confine della Serenissima-Tirolo. E sconsigliabile risalire la Val Popena dal tornante della statale n.49 di m. 1660 per due motivi: perchè si dovrebbero risalire i ghiaioni del torrente e perchè si dovrebbero scendere le roccette e le ripide ghiaie di Forc. Popena con le gambe stanche. E' meglio quindi percorrerlo nel senso descritto.
Si inizia a m.1754 tra l'edificio della Pro-Loco e l'Hotel Lavaredo per un percorso che presenta subito un cancello con maniglia per l'elettrificazione di un recinto cui segue cartello CAI con indicazione del sentiero n.224.
Si prosegue diritti verso ovest superando un piccolo rivo e giungendo ad un bivio con segnaletica (m.1835) dove il sentiero di destra n.224a sale verso il M.Popena Basso. Si prosegue ora nel bosco di pini per larga mulattiera superando tre tornanti sino alla quota di m.1999 (45 minuti) dove ad un bivio con segnaletica si inverte il cammino verso sud in quota per sentiero n.224b.
Il sentiero ora sempre in leggera salita taglia tutta la costa mugosa sotto alle Pale di Misurina sino alla quota di m.2105 (20 min. dal bivio precedente) dove vi è segnaletica del CAI e del Parco delle Dolomiti Ampezzane.






Luogo delle iscrizioni e traccia del sntiero per Forc.Popena



Anche un grande ometto segna il luogo dove si diparte la diramazione per le lapidi mentre il sentiero principale prosegue verso sud compiendo poi qualche breve tornante e ricongiungendosi alla diramazione in corrispondenza di tre pietroni siti sulla affilata crestina ghiaiosa.




La forcella Popena con il ripido percorso che passa per il terrazzo di legno. A sx la segnaletica del sentiero n.222 per il ponte sul Rudavoi. Il sentiero è stato lavorato e riadattato al 2021.

Per raggiungere le Lapidi:
Dieci metri oltre i pali si sale ripidi per un sentierino ghiaioso dapprima e sassoso poi, con due tornanti ma senza segni sul terreno, puntando alla base delle compatte rocce gialle sovrastanti, si giunge alle lapidi di confine (m.2140) cinque minuti dal sentiero sottostante.
Dalle iscrizioni senza scendere al sentiero si può attraversare diagonalmente in salita sotto alle rocce per 20 mt di dislivello sino a tre massi sulla affilata costa ghiaiosa ed oltre sottocroda sino a riprendere il sentiero segnato n.222 proveniente dal Ponte Rudavoi.
Rasentando le rocce molto friabili per buon sentiero si risale la gola di sfasciumi sino a rimontare un buon terrazzo attrezzato con pali e tavole poi una scaletta in legno fa giungere al prato sovrastante (m.2215 stessa quota dei ruderi del rifugio - circa 15-20 minuti dalle lapidi). Il sentiero in questa parte è stato lavorato, riadattato e reso più sicuro. Dovendo accompagnare dei bambini seguirli molto da vicino.


I ruderi attuali dell'ex rif. Popena e sotto il sentiero attrezzato  n.222 di accesso




Il bivio al centro della valle a quota 2040




Le guglie di Val Popena da quota 2040

Dall’ex rifugio, una diramazione ben visibile appena sotto ai ruderi verso ovest aggira pressochè in quota tutta la testata della valle passando sotto i Campanili e le Guglie di Popena sino alla Val delle Baracche (45 min.), sita sul versante opposto della valle da dove sale il sentiero militare per il Cristallino di Misurina.

Nel vallone sotto le pareti del Cristallino di Misurina sorse durante la guerra un importante villaggio di baracche e teleferiche che servivano la sovrastante Forcella Michele. Da qui si attrezzò tutta la via di salita, e il villaggio divenne base logistica, che collegava le posizioni d'alta quota con Misurina e la Val Popena Bassa. Oggi non restano che tracce di muri a secco delle vecchie mulattiere, i basamenti e le fondamenta delle costruzioni, i punti di partenza delle teleferiche, più qualche ricovero in basse grotte costituite da grossi massi nel fondo del vallone. Nel complesso si presenta comunque come un sito ricco di tracce e di testimonianze.

La discesa della Val Popena dai ruderi del rifugio si fa per sentiero ben tracciato con segnaletica n.222 ed al bivio di m.2040 sito presso il rivo si mantiene il lato sx della valle (sinistra idrografica- mentre oltrepassando la valletta il sentiero nr. 224 porta alla Forcella delle Pale di Misurina).Seguendo la sx orografica il sentiero n.222 (era veramente un gran sentiero!) compie due tornanti avvicinandosi al fondovalle ove si sente rumore di acqua corrente. Sulla dx orografica vi è un bel piano d'erba alla quota di m.1960 al quale si può pervenire per un sentierino che scende a desta dopo venti metri dal tornante inferiore a m.1975.

NB: Dal versante sud del piano sale un sentierino non segnato che si raccorda con quello per la Forcella delle Pale di Misurina- raccordo a m.2037 (10 min.)

Dalla quota di m.1940 bisogna scendere per le ghiaie del torrente, ricche di ometti indicatori e di segni bianco-rossi sugli alberi (pochi) rimasti miracolosamente aggrappati al terreno.
Si può dire che il percorso scenda sempre al centro o sul margine idrografico sinistro delle ghiaie, talvolta infilandosi (segni) per brevi tratti nel bosco a sinistra.
In fondo alla valle l’alveo si fa stretto ed il sentiero, pur permettendo anche una discesa a fondovalle, si snoda alto sulla sinistra idrografica con qualche piccolo saliscendi dovuto a franamenti sino ad arrivare ai bei prati adiacenti al tornante della statale nr.49. a mt. 1660. La discesa impegna per ore 1.30 circa
Per ritornare a Misurina si segue la statale per 2,7 Km in circa 45 minuti. Non vi è acqua nella alta Val Popena, tempo complessivo ore 3,45 circa con dislivello di circa 450 mt.



Discesa per sentiero nr.224 e Forcella delle Pale di Misurina

E’ la discesa più veloce ed agevole che segue il sentiero nr.224 al bivio di sentieri di quota m.2040.
Si abbandona il sentiero n.222 oltrepassando il greto secco del torrente ad est e passando sulla destra idrografica per buona mulattiera. Essa, rimontata la scarpata, corre dapprima in piano in mezzo alla rada vegetazione e poi in leggerissima discesa sino a superare una lingua di ghiaie che cala da dx alla quota di mt.2037. (qui una traccia di sentiero sale direttamente alla forcella e cala ai prati pianeggianti del sottostante torrente). La mulattiera militare prosegue dritta a nord sotto alle rocce e quindi con tre tornanti giunge alla forcella da sud sino al bivio segnalato di quota 2140. (grande panorama – ore 0.20)


Forc. delle Pale di Misurina con il Piz Popena


Il Popena Basso visto dalla forc. delle Pale di Misurina

Ora si può ammirare la carreggiata della mulattiera che, scavata talvolta nella roccia cala a tornanti dapprima stretti e poi larghi sino ad un tornante con un grande ometto di sassi a m.2075. (questo è il punto di diramazione del sentierino che porta in quota alla Guglia De Amicis che non è mai visibile dal sentiero, il cui inizio è volutamente imboscato da tagli e baranci – per fare scatti alla guglia ottima piazzola tra i mughi a,10 min. alla stessa quota del bivio).


La mulattiera n.224 nei pressi della forc. delle Pale di Misurina sfondo Tre Cime

Si scende ancora superando dopo due tornanti il bivio a quota m.1999 tra i sentieri 224 e 224b e giù ancora per tornanti sino a Misurina.
Tempo di discesa circa ore 1,00. Dislivello in salita m.100 ed in discesa m.400 circa dal bivio dei sent. 222-224.



NB: dalla Forcella Popena è possibile seguire un sentierino non segnato su terreno che taglia per ghiaioni dalla quota di m.2130 (palo) con piccoli saliscendi sottocroda e salita finale di una ventina di metri sino alla Forc. Delle Pale di Misurina in circa 20 minuti. (foto sopra)






Anello per il Monte Popena Basso per sentiero n.224a


Si tratta di un percorso che scavalca il monte passando per la sua vetta, in direzione nord-est sud-ovest o viceversa, a seconda da dove si voglia salire.
Mentre la salita dal versante est è praticamente tutta una buona mulattiera di stampo militare, quella da sud presenta i cento metri superiori di dislivello piuttosto impegnativi per la ripidità e la presenza di ghiaia instabile, uniti ad una certa esposizione della traccia. Entrambi i sentieri sono ben segnati. Descriverò separatamente i due itinerari, consigliando a chi vuole fare l'intero anello di salire dal versante sud e magari munirsi di casco.



Pareti Sud-est del M.Popena


Indicazioni al Bivio di fondovalle e mulattiera militale



Salita da Est:

E' la più frequentata e facile. L'nizio del sentiero è a m.1770 in corrispondenza del bivio per le Tre Cime, venti metri  dall'albergo Dolomiti presso l'estremo sud del parcheggio. (indicazioni sent.224a per M.Popena Basso - Palestra di roccia)
Si salgono i primi venti metri di sentiero superando i danni dovuti a schianti sino a raccordarsi con la ben larga e visibile muattiera militare che andrà seguita per 22 tornanti sina alla quota di 2000 metri dove si sale con stretti tornanti un canale pietroso (sentiero distrutto e rifatto recentemente....ma non come facevano gli Alpini...).
Si giunge alla zona delle guglie, dove la più ardita è la Guglia Giuliana (*). La verticale parete est del M.Popena presenta vie di allenamento chiodate (spit) di circa centocinquanta metri. Il sentiero , lasciato a sx la traccia per l'attacco delle vie, sale con esemplari tornanti il ripido canale erboso che porterà quindi al lungo plateau mugoso che da m.2135 punterà in mezzo alle mughe tagliate verso la vetta. Bisogna tralasciare la diramazione di sinistra a m.2165 che, più battuta del sentiero per la vetta, porta alle uscite delle vie della palestra di roccia.
Si raggiunge in mezzo alle mughe la vetta sita a m.2222 (indicazione su tabella - è una delle poche cime che non ha una croce di vetta, quindi una cima atea o  multireligiosa... )

Dislivello m.460 - Ore 1.30 circa. Non vi èacqua sul percorso.

(*) La Guglia è dedicata alla rocciatrice padovana Giuliana Massaro che arrampicava spesso sui Cadini contribuendo alla apertura di nuove vie di roccia. Le vie classiche sulla guglia sono delle guide Emilio Comici, Giuseppe Dimai e Piero Mazzorana di Auronzo degli anno '30.



La Guglia Giuliana (lapide commemorativa alla base)


Il gruppo delle Guglie salendo il sentiero a m.2160


Il Monte Piana salendo Popena Basso


Vetta del M.Popena Basso verso l'alta Val Popena



In giallo il tratto per alpinisti esperti

Salita da sud:

Da m.2160 per alpinisti esperti.
Tra l'ufficio postale di Misurina e l'Hotel Lavaredo (m.1760 c.) si seguono le indicazioni per sent.224 che sale diritto in mezzo ad un bel prato con rivo d'acqua e per mulattiera sino al bivio di m.1825. E' possibile arrivare allo stesso bivio partendo da Malga Misurina (m.1800) dove si arriva in auto.
Dal bivio sopra Malga Misurina (indicazioni per M.Popena Basso) si sale abbastanza ripidamente per un prato con sentiero incerto e si volge ad est seguendo una pista molto larga a m.1875. Superato un punto che assomiglia ad una cava (baracca) si segue sempre la larga mulattiera militare, con ampi tornanti in moderata pendenza (sono 24 tornanti) che escono dal bosco a circa 1900 metri circa. E' visibile ad ovest anche la Guglia de Amicis a circa duecento metri di distanza. Si supera con stretti tornanti un terreno ghiaioso sino sotto alle crode dove una sporgenza della roccia può offrire riparo a tre-quattro persone. (m.2160). Da qui il percorso diviene di stampo 'alpinistico' . Si sale rasente alle rocce salendo alla sinistra del canalone dapprima pietroso e poi erboso, sino ad una forcellina con vista parziale giù in Val Popena.(m.1985) Da qui, sempre adiacenti alla crestina rocciosa, seguendo le traccie si salgono gli ultimi trenta metri di dislivello che portano ad un prato e quindi in vetta.
Dislivello m.460 - ore 1.30 circa. Non vi èacqua sul percorso.


Al riparo dalla pioggia sotto alla sporgenza di m.2160


Dove termina la larga mulattiera verso il lago a m.2160


Da m.2185 verso le roccette che portano in vetta


Panorama dalla cima m.2222 verso la Val Popena

Per ulteriori dettagliate informazioni consultare il sito del CAI di Auronzo:




Torna ai contenuti