Sennes
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Anello per il Rif. Sennes attorno alle sorgenti del Boite
(Zona di Cortina D’Ampezzo)
Cartografia Tabacco n.03- Cortina d'Ampezzo e Dolomiti Ampezzane
Campo Croce: il bivio per Fodara Vedla a sx e Sennes-Biella diritti
Si tratta di un meraviglioso percorso ad anello che non presenta alcuna difficoltà tecnica ed è adatto per tutti coloro che abbiano comunque un allenamento sufficiente. Il tragitto giunge dapprima al rifugio “Fodara Vedla” e quindi al rifugio “Sennes” per comode strade militari della prima guerra mondiale (retrovie austriache) . Entrambe le località un tempo erano paesini abitati.
Presso il rifugio Sennes vi è una delle piste di atterraggio per “Piper” più alte d’Italia (mt.2115) . Il ritorno viene effettuato per sentieri e sfiora una bellissima serie di laghetti glaciali . Tutto il percorso è molto panoramico dapprima sul gruppo delle Lavinores, poi sul Piz Conturines e Lavarella, la Croda Del Becco, La Remeda Rossa e la Croda Rossa.
Anche le Tofane si intravedono al ritorno dietro Lavinores
Ore 5/6 circa escluse le soste.
Acqua presso i rifugi ed il lago di Fosses.
Dislivello circa 800 mt.
Copertura telefonica presso Fodara Vedla, sulla strada che congiunge il rif.Biella al Rif.Sennes, al ritorno oltre la “Crosc del Gris” (Nodo di Pocol)
Fodara Vedla con la chiesetta del vecchio paesino
Il rif. Sennes con la strana pala eolica sita dietro al rifugio
Campo di atterraggio presso il rif. Sennes
La Croda del Becco salendo la strada verso il Rif.Biella
Liscie pareti sud-ovest della Croda del Becco
Laghi Piccolo e di Gran Fòses con sfondo la Croda del Becco
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Da Cortina d’Ampezzo si prosegue per la statale verso Dobbiaco per circa sette chilometri sino al tornante di Botestagno. Al tornante (indicazioni) si prende a sinistra e si sale per una strada asfaltata circa per quattro chilometri sino all’Agriturismo di Malga Ra Stua ove vi è un ampio parcheggio.(solo sino a giugno, poi la strada è chiusa e bisogna avvalersi del servizio navetta da Cortina).
Dalla Malga (che all’anno 2000 è in fase di ristrutturazione) si prende la strada (Sent. N.6) che in leggera salita si inoltra per la sinistra orografica del Boite, oltrepassando una sorgente di acqua ed il ponticello sul “Ru de ra Cuodes”.
A sinistra si lascia il sentiero che sale al Biv. Dall’Oglio e proseguendo per il “Vallon Scuro” si perviene all’ampio piano solcato dal Boite chiamato Campo Croce dove presso il primo bivio (segnaletica n.9) dovremo abbandonare la strada maestra e per un ponticello portarci sulla destra orografica del Boite.
NB: oltre al bivio verso nord circa un centinaio di metri sulla destra vi è un altro bivio (segnaletica n.26) che porta al, rif. Biella. Sarà il percorso che faremo al ritorno. Oltre il Campo Croce vi sono le sorgenti del Boite.La strada oltrepassa il Campo Croce e con ampi tornanti porta al Rif. Sennes e poco prima del rifugio vi sono le diramazioni per Rif.Biella e Rif.Fodara Vedla, che percorreremo al ritorno.
Si sale la strada militare austriaca con molti tornanti e con la pendenza costante delle opere militari. La strada è un’opera d’arte del genio militare. Infatti essa si destreggia tra roccioni e ripidi costoni boscosi sempre sostenuta da massicciate laterali. Talvolta essa è addirittura sopraelevata rispetto al terreno per mantenere la stessa pendenza ed una lapide apposta su di una roccia ricorda il reparto austriaco che la costruì.
Si esce dal Bosco di Rudo in mezzo alle mughe alla quota di circa 2000 metri dove la strada si fa pianeggiante. Queste zone erano retrovie dell’esercito austriaco durante la guerra ‘15-’18, molti spiazzi e ruderi di muretti testimoniano la presenza di attendamenti.
Si perviene in poco più di un’ora da Ra Stua presso il bel laghetto di Fodara, sito in una conca sottostante alla cima di Lavinores.
Oltrepassato il confine di regione dove il Parco delle Dolomiti Ampezzane si congiunge con il Parco di Fanes-Sennes e Braies la strada termina presso una forcella, spartiacque tra la Val Boite e la Val di Rudo.
NB: Quì si diparte a sinistra verso sud il sentiero (Segnaletica) che porta sulla spalla di Lavinores, opera militare che consente la salita del gran panettone e la discesa per il crinale opposto.
Vi sono due ampi sentieri che calano nella valletta, uno a destra ed uno in disces a a sinistra. Volendo solo ammirare il rifugio Fodara Vedla ci si tiene sul sentiero di destra, altrimenti si segue quello di sinistra in discesa.
Si cala nel piano dove è sito il rif. Fodara Vedla, (più gran Albergo che Rifugio...) e vi sono una decina di casette molto antiche con una chiesetta tutte con tetto in legno, la testimonianza dell’antica frequentazione di questi luoghi.
Una strada proviene dalla Val di Rudo presso il Rif. Pederù e prosegue per il rif. Sennes,
Da Ra Stua circa ore 1.45.
Si segue la strada bianca che sale verso nord-ovest la costa boscosa del Col Piera Maura e dopo circa dieci minuti si prede a destra il sentiero (segnaletica n.7) che accorcia il percorso e che ci lascia ammirare l’altopiano carsico del Pian di Lasta, tra le mughe ed i radi abeti. Ci si ricongiunge alla strada alla quota di circa m.2095 dove essa prosegue pressochè in piano. Si lascia a destra un bivio dove la strada cala al rif. Ra Stua.
Aggirato un costone si perviene al grande piano di Sennes dove e’ stata sbancata addirittura una pista di atterraggio per aerei da turismo.(mt.2115). Vi è anche una sorta di opera a vento che gira in continuazione ed il numero di giri e’ proporzionale allo spirare del vento. Essa e’ sita una cinquantina di metri sopra al rifugio Sennes.
Presso il laghetto di Sennes vi è il vecchio paesino di una decina di case anche in muratura (la stonatura con l’ambiente è il rifugio, ovvero l’albergo).
Ore 1 circa dal rif. Fodara Vedla.
NB: Oltre il rifugio a nord la strada prosegue per il rifugio Munt de Sennes che è raggiungibile in circa venti minuti.
Si prende verso est per la strada che oltrepassa il piccolo colle e prosegue in leggera discesa sotto al Col de Ra Siores caratterizzato da ghiaioni dove ormai l’erba sta crescendo confondendoli con il terreno. Si prende a sinistra in leggera salita al bivio che subito si incontra (a destra si cala a Ra Stua) seguendo la segnaletica per il Rif. Biella.
Proseguendo per la stradina si oltrepassano molte depressioni del terreno ed il panorama lascia intravedere le Tofane al di la di Lavinores. (Da qui si apre anche la copertura telefonica). Si perviene ad un bivio per il lago di Fosses e si abbandona la comoda strada che porta al rif.Biella per seguire il sentiero che scende a destra.
Superando due costoni con due saliscendi di un centinaio di metri si cala al lago di Fosses dove è sita una bella caseretta in muratura con tetto in legno (chiusa, privata). Circa 1 ora dal rif. Sennes.
Il panorama sulla Croda del Becco da qui e’ molto bello, Il rif. Biella e’ sito al di sotto della forcella a dx della montagna, si vede il sentiero ma non il rifugio. Si scorge anche il sentiero che sale la Croda del Becco, caratterizzata da lisci strati di roccia verticali che ricordano la frana del monte Toc sul Vajont oppure la parete ovest della Cima dei Preti.
NB: un bivio verso nord porta al rif. Biella in circa 45 minuti (segnaletica). Anche la forc.Cocodain è raggiungibile da qui nello stesso tempo.
Si prende il sentiero sotto alla Remeda rossa, che porta a superare la forcella dove è sito il lago Piccolo. Al di la della pratosa forcella si apre il panorama sulla Piccola Croda Rossa sotto alla quale in fondo alla conca è sito il lago di Remeda Rossa, il sentiero taglia i ghiaioni mantenendosi in quota sopra al lago e pervenendo sulla costa panoramica (qui riprende la copertura telefonica) dove vi è la Croce del Gris (piccolo capitello a ricordo del quarantenne morto in quel sito nel 1845). Circa trenta minuti dal lago di Fosses.
NB: prima di salire sulla costa dove è sita la Croce del Gris verso sud-est vi è un bivio con il percorso più breve per il Bivacco Dall’Oglio, (biv. Tipo fondaz.Berti sito sul bordo del vallone di Montesela, tra le Crode Rosse). La descrizione è in calce. (1)
Ora vi sono due possibilità di scendere a valle, una (la più comoda e veloce) è quella di scendere per la croce del Gris per ampia mulattiera che presenta delle scalinate con trochi di legno con un dislivello di circa cinquecento metri sino al Piano Croce presso la strada che avevamo già percorso in salita. Non vi sono nè bivi nè possibilità di errore e si cala giù in circa trenta minuti.
L’altra possibilità (avendo ancora un poco di forze) è quella di rimanere ancora un poco in quota per il percorso che viene descritto in seguito.
DALLA CROCE DEL GRIS AL BIV. DALL’OGLIO E MALGA RA STUA
Il sentiero si stacca dal percorso n.26 sul versante del lago di Remeda Rossa circa trnta metri sotto alla Croce del Gris (è ragiungibile anche dalla croce, scendendo giù diritti) con segnaletica su roccia.
E’ segnato con puntini sulle carte per il tipo di terreno, ma non per la pericolosità o per la difficoltà.
Dal bivio si attraversa per terreno cosparso di massi e si prosegue tagliano la costa della piccola Croda Rossa in direzione della ampia forcella con mughe che si apre a sud.
Il dislivello da superare è di circa un centinaio di metri e basta fare attenzione alla segnaletica in mezzo al labirinto di rocce.
Si perviene alla forcella a m.2218 in mezzo alle mughe e da quì si può ammirare con soddisfazione tutto l’impluvio del Boite, il percorso fatto precedentemente e , sotto di noi, il comodo sentiero che cala a Ra Stua.
(Attenzione, oltre alla forcella ci sono sempre camosci...)
Si oltrepassa tra le mughe la forcella e si cala per evidente sentiero nel vallone di Geralbes in fondo al quale si oltrepassa una pozza di acqua e si risale il versante opposto per traccia segnata (attenzione, non calare giù per i canalini...) si prosegue oltrepassando ancora un rivo secco (vecchia segnaletica, non calare giù...) e si risale dall’altra parte tra i massi pervenendo ad una forcella dalla quale la segnaletica è inesistente, la traccia incerta.
Si gode di un bellissimo panorama sui pascoli di Forc. Lerosa, sopra di noi a sinistra il metallico bivacco dall’Oglio sul bordo della valle sovrastata dalla Croda Rossa.
Si scende per traccia incerta in direzione di forc.Lerosa per circa una trentina di metri, poi da un gruppo di pini sul bordo della costa il sentiero (non c’e’ segnaletica) cala diagonalmente verso sinistra (direzione del Biv.Dall’Oglio, sud-est) per un ghiaione e raggiunge il sentiero che sale al bivacco alla quota di m.2040. (ometto)
Circa 45 min. Dalla Croce del Gris
NB:Volendo salire al bivacco si prende in forte salita a sinistra e vi si perviene superando un capitello in circa 45 minuti. (sentiero segnato)
Si scende a tornanti con buona pendenza per sentiero segnato sino ai prati sottostanti e lasciato a sinistra il bivio per forcella Lerosa si scende proprio al centro della valle pratosa superando alcuni grandi sassi tra le tane delle marmotte.
In fondo alla valletta pratosa si prende a sinistra e si segue in buona discesa una pista forestale superando un rivo d’acqua (sorgenti) .
Si prosegue sempre per la pista forestale (segnaletica CAI) sino a ricongiungersi con la strada nei pressi di Ra Stua.
Ore 1.15 dalla Croce del Gris.