Cima de l'Albero
Dolomiti > Dolomiti Zoldo Val Maè
(in costruzione)
Alcune escursioni ad anello attorno alla Cima dell'Albero (m.2018)
La Cima dell'Albero è il monte sito a Nord-Ovest di Longarone, era chiamato Monte Busnic e poi M.Campello sino ai primi del 1900 poi la cartografia riportò la dizione attuale. Verso nord le coste di questa cima calano in Val Tovanella, verso ovest in Val Maè. Sono luoghi di antica operosità soprattutto per le cave di pietra 'de Longaròn' e per gli aperti pascoli che arrivavano da tutti i lati sino alla cima del 'monte', nome che un tempo indicava il pascolo, la monticazione.
Questi luoghi, inoltre, hanno una grande storia risorgimentale nei fatti del 1848 (Pier Fortunato Calvi), si combattè contro Austriaci e 'Croatti' alla Cas.Sesarola, Tovanella, Mezzocanale, Termine di Cadore con episodi che ricorderò in calce.
I sentieri dei percorsi descritti sono in genere larghe mulattiere lastricate molto bene talvolta con i bordi sporgenti per aumentare la carreggiata. Sono veramente opere di antica ingegneria, costruite per trasportare a valle i pesantissimi carichi di pietre che venivano cavate un poco dapperutto ma maggiormrnte dal 'Col delle Laste' ora Col del Dòu con discesa verso Igne.
Note topografico - storiche
Da notare che la Malga Pezzei, antecedentemente al primo conflitto mondiale, era sita sulla radura a nord della sella del Dou, sulla sx orografica della Val Stua. Questo si rileva sia dalle carte topografiche del Von Zach (1798-1805) sia dalla carta del Lombardo-Veneto del Seiffert (1866). Dopo la fine del Primo Conflitto la Malga venne ricostruita dove si trova oggi. Dalle stesse carte si deduce che il sentiero pastorale che dalla forc. Sesarola collegava la Malga di Pian Grant passava alto sopra Tovanella tagliando i Laresèi e scavalcando il Col Colon, poi scendeva ripido per quello che oggi è il sent. CAI nr.477. Il passaggio delle Pale de Coleghe era solamente pedonale. Siccome le carte del Von Zach erano state redatte dall'impero austriaco nel 1798-1805, quando avvennero i fatti patriottici (Pier Fortunato Calvi) del 1848 l'esercito occupante conosceva alla perfezione il nostro territorio: guardate la cartina sotto dove per M.Busnich si intenda Cima dell'Albero ed il Col delle Laste rappresenta il Col del Dou:
Ritaglio da 1798-1805 Kriegskarte di Anton Von Zach. Gli austriaci nel 1848 conoscevano nel dettaglio tutta la zona dei combattimenti, non avevano bisogno di spie del luogo per gli spostamenti di truppe. La KriegsKarte fu mantenuta segreta sino al 2005.
Il M.Campello: Ritaglio da 'Carta del Lombardo-Veneto' Seiffert 1866
'Il mese di Maggio nel 1848 in Zoldo'
dal racconto di Angelo Pra Baldi - GIOVANNI ANGELINI -La difesa della valle di Zoldo nel 1848
Nei mesi di Aprile del 1948 il generale austriaco Nugent entrava in Friuli ed occupava la pianura spingendosi poi per il Fadalto verso Belluno e la valle del Piave ed i primi di maggio verso Longarone ed il Cadore.
Pier Fortunato Calvi, con riunioni segrete dei Patrioti bellunesi, aveva organizzato una linea difensiva i cui punti di forza erano Mezzocanale in Zoldo e le strette del Piave tra Ospitale e Rivalgo che offrivano una difesa naturale data dall'angusta valle.
La disparità di forze, oltre quattromila austriaci e croati armati con fucili, lanciarazzi e cannoni contro qualche centinaio di Patrioti locali armati di fucili da caccia, lance e forche era enorme. I 'ciodaròt' zoldani arrivarono a costruirsi persino due cannoni con canna di legno rinforzata con cerchi di ferro (spararono solo qualche colpo e poi si aprirono, ma gli altri non lo sapevano).
Una potente arma di difesa erano le 'batterie di sassonia', cataste di grosse pietre site sopra ai passaggi delle coste alla cui base vi era una leva in legno che dava il via alla scarica di pietre.
Queste 'batterie' erano site perloppiù sulle ripide coste che portavano a Mezzocanale, ma anche sopra ai sentieri che portavano al Col del Dou.
Gli austriaci lentamente e con perdite risalivano verso la Costa del Dou incendiando tutte le casere che incontravano (es. Campigol d'Endra) e le testimonianze ricordano che i prati visti dall'alto si tingevano di nero per la concentrazione degli abiti neri dei soldati. Ma la resistenza continuava.
Angelo Pra Baldi scriveva:
'...il giorno 13 gli austriaci ci manda un messaggero con lettera, che si calasse le armi e lasciarli passare: e noi gli abbiamo risposto che loro non ci comandava più e, prima di calar le armi, volemo provarle con le sue.'
Una settantina di persone avevano lasciato la Malga Pezzei e si erano ritirate sulle Pale de Coleghe, intenzionati a contrastare il passaggio sui due sentieri che calavano a Pian Grant ed Ospitale per evitare
l'accerchiamento di Mezzocanale.
Si erano appostati tra la zona di Laresei ed il canalone che scende dalla Serra, in mezzo alle mughe. Visti gli austriaci che arrivavano al Col del Dou accesero alla notte moltissimi fuochi attorno alla Serra, custoditi da un sol uomo che passava più volte avanti il fuoco, dando l'impressione di un grande esercito.
Gli austriaci si erano fatti l'idea che davanti a loro vi fosse un grande esercito di Piemontesi e Francesi, anche perchè un ex Soldato Longaronese che aveva combattuto con i Francesi, con i suoi tre figli armati di schioppetti, sulle balze sopra Longarone aveva ordinato con comandi in francese, una scarica
di fucileria che aveva fatto fuggire
di fretta un presidio di austriaci. Il 26 Maggio gli austriaci presidiavano Col del Dou.
il 27 maggio gli austriaci scesero dal Dou ed attraversarono la Val Stua tentando di risalire la Serra. I Patrioti Zoldani e Longaronesi, una settantina, quasi tutti provetti cacciatori, attesero in mezzo alle mughe nascosti, senza rispondere al fuoco casuale degli austriaci sino ad avere la certezza del bersaglio, poi il primo a cadere fu il Comandante austriaco e gli ufficiali cui seguirono i soldati che ormai se la davano a gambe risalendo il Col del Dou e scendendo a valle. Nemmeno una vittima tra i Patrioti a Coleghe.
In seguito gli austriaci arrivarono da Cortina, per la Ciandolada entrarono in Zoldo e fu così che le posizioni di Mezzocanale vennero accerchiate e dovettero calare le armi.
GIOVANNI ANGELINI -La difesa della valle di Zoldo nel 1848- Memorie e documenti a cura di Giovanni Angelini-
Padova 1948 Ristampa tipografia Germano Sommavilla BL.-1998
1848 UNA BREVE PIMAVERA DI LIBERTA' - Edizioni Comitato Cadore 1848-1998 Tipografia Tiziano 1999
W.MUSIZZA G.DE DONA' - L'Oltrepiave nel Risorgimento Nazionele 1848 - DBS Rasai di Seren del Grappa BL-1998
La Cima dell'Albero vista dalla sx Piave
Da sx: pascoli del Campigol d'Endra e Costa del Dou sino alla Cima dell'Albero
Podenzòi : inizio sentieri CAI Igne: inizio sentieri CAI
Anello della Cima dell'Albero
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
E' un tour in ambiente dolomitico selvaggio, fuori dal grande turismo ma sempre su sentieri ben segnati e battuti. Questo itinerario ha anche un valore storico in quanto attraversa ( Forc. Sesarola e Bivacco della Tovanella) i luoghi dove nel lontano maggio 1848 avvennero impari combattimenti.
(Il periodo consigliato è da giugno ad ottobre) Sulla cartina è riportato con traccia GPS blu.
Casera Busnich m.1563
Segnaletica a Cas. Busnìch a dx alpinisti in vetta all'appicco di m.1631 del Col Siròn a nord-est di forc. Busnìch
Forc. Busnich e Col Siròn quota m.1631
L'itinerario inizia a Podenzòi (park gratuito-segnaletica) dove il sentiero ben largo (nr.484) sale per boschi di faggio, un brevissimo tratto attrezzato molto facile e quindi per prati sino alla casera Busnich m.1563 dove vi è una fontana. La casera Busnich è un bivacco aperto a tutti, con circa quattro-sei posti per dormire.
Dalla Casera Busnich si raggiunge mantenendosi in quota per sent. n484 la vicina forcella e quindi il sentiero attraversa per bosco tutto il versante nord della Cima dell'Albero, pervenendo ad una radura dove era ubicata (ora ruderi) la casera Sesarola. Da questa il sentiero sale più ripido fino a raggiungere la forcella Sesarola dalla quale si gode un ottimo panorama sul Gruppo del Bosconero a Nord ed il M.Duranno-Cima dei Preti ad est.
la Rocchetta Alta, Il Sasso di Toanella ed il Sasso di Bosconero appaiono tra le nebbie oltre la forc. Busnich
Da sx la Rocchetta con il Sasso di Toanella, Il Sasso di Bosconero e gli Sforgnòi con Campestrìn
Casera Colon m.1746 e dietro la costa del Douf m.1850
Scavalcamento del Col del Dou - In basso a sx la Casera Pezzei oggi Biv. Tovanella.
La ex malga Pezzei (Biv.Tovanella)
Dalla Forcella Sesarola si cala per buon sentiero sino al Biv. Tovanella (Casera Pezzei), una grande abitazione in muratura che può offrire riparo e pernottamento gratuito per una decina di persone. (fontana)
Dal Bivacco poi diagonalmente si sale verso il Col del Douf e da questo, in leggera salita e poi in discesa verso est si raggiunge la Casera Colon, una malga attiva. (fontana)
Per ottimo sentiero poi si traversa a lungo verso sud sino a superare un capitello e, aggirata la costa della montagna, (Croce) si perviene nuovamente a Podenzoi presso il Parcheggio.
Cartografia: TABACCO nr.25 GPS-UTM - Dolomiti di Zoldo Cadorine ed Agordine 1:25000-
Ulteriori info: http://www.dolomitipark.it
Dai prati d'Endra verso il gruppo del Mezzodì
Traccia su ritaglio da Cartografia Tabacco 1:25000 GPS-WGS84 nr25 Dolomiti di Zoldo Cadorine Agordine.
I quattro percorsi ad anello descritti sono il classico tour della Cima dell'Albero (in rosso), il tour per Dòu e Cas.Colòn (in verde), l'anello per casera Busnìch (in bleu), Endra (in fucsia).
(continua)
Bibliog. note storiche:
OTTONE BRENTARI - Guida storico-alpina di Belluno-Feltre Primiero-Agordo-Zoldo - Bassano 1887
rist. anast. Atesa Bologna 2006
GIUSEPPE ALVISI - Belluno e sua provincia - 1856- pag.95 -Rist.anast. Atesa editrice Bologna - 1987
GIORGIO PILONI - Hstoria della città di Belluno –1652 – Ristampa Tipografia Sommavilla Belluno- 1929
GIOVANNI ANGELINI - La difesa della Valle di Zoldo nel 1848 - O.Graf. Stediv Padova 1948 rist.1998
W.MUSIZZA G.DE DONA' - L'Oltrepiave nel Risorgimento Nazionele 1848 - DBS Rasai di Seren del Grappa BL-1998
VON ZACH ANTON - Kriegskarte 1798-1805 -Il ducato di Venezia nella carta di Anton Von Zach –Editore
Fondazione Benetton-Grafiche Bernardi Pieve di Soligo ,Tv-2005
ENRICO DE NARD - Cartografia Bellunese –saggio storico – Ist. Bell. di Ricerche sociali e culturali serie ‘varie’
n.10 -1985 –Tipografia Piave -Belluno