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Gruppo del Piz Boè - Piumovimento trekking dalle Dolomiti

(Sito parzialmente in costruzione)
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Gruppo del Piz Boè

Boè - Puez - Putia

                                               Quattro percorsi ad anello sul massiccio del Piz Boè:


                                                  Al Piz Boè dal Passo Pordoi per Forcella Pordoi
                                                 Il più semplice percorso ad anello con inizio e ritorno al Passo Pordoi


Foto storica del più alto rifugio del CAI al Passo Pordoi - schizzo del 1939 : sotto, annuncio del 1924 Boll.CAI


                              Salita al Sas Pordoi (m2950) con funivia, a dx il Vallone Arabba con visibile largo sentiero per la discesa

                                               Dalla cima del Sas Pordoi: da sx Sasso Piatto e Sassolungo, a dx il piatto gruppo del Sella



La salita del Piz Boè con la funivia del Sass Pordoi è il più facile accesso ad un 3000 delle Dolomiti per sentiero ben segnato ed attrezzato.(non adatto ai cani in quanto vi sono alcuni facili passaggi verticali con corde fisse)
Dalla sommità del Sass Pordoi (ristorante-bar) si segue l'unico sentiero che porta al rifugio di Forcella Pordoi m.2829. Quì è possibile scendere a valle per il sentiero n.627 del canalone in caso di brutto tempo.ore 0.15 dalla funivia.

                                                                                             Rifugio Forcella Poroi m.2829

                                                                              Salendo il Piz Boè: Il Sas Pordoi con i due rifugi


Si segue il sentiero n.627 per il rif.Boè seguendo dopo dieci minuti le indicazioni per la Capanna Fassa sent. n.638 che si dirama ad est.
Si risale con qualche facile passo attrezzato tutta la costa sud-ovest per sentiero egregiamente segnato sino alla sommità presso la Capanna Fassa a m.3152. (rifugio aperto nei mesi estivi).

                                                                  Salendo verso la dorsale Sud-Ovest del Piz Boè
            
                                                            Passaggio attrezzato con funi metalliche

                                                               Vetta del Piz Boè, Capanna Fassa a m. 3152 con sfondo il Sassolungo

Ore 1.20 dalla funivia - servizi sottocresta a sud per sentierino) Panorama splendido!
Il ritorno viene effettuato per il sentiero n.638 per costone sud-est lasciando a dx il sentierino che proviene dalla ferrata 'Piazzetta'. Si cala poi per il ripido canalone 'Kostner' largo ma dissestato sino alla caratteristica cengia pietrosa che circonda tutta la montagna alla quota di circa m.2650.


                                           La parte superiore del canalone 'Kostner'


               Il canalone 'Kostner' visto dal cengione di m. 2650 (si notano le persone che scendono)

Si prosegue con saliscendi per ghiaioni con sentiero ben marcato e, cento metri ad ovest dell'attacco della ferrata Piazzetta, si scende per sentiero (bolli rossi - indicazioni divelte) a sud sino al sacrario militare austriaco e per stradina nuovamente al passo Pordoi. Ore 2.30 dalla vetta.
NB: la facilità del percorso si contrappone alla sua pericolosità nei cambiamenti di tempo, neve e fulmini...



                            La Marmolada e sotto le creste della Mesola e Porta Vescovo

Ore 3.30-4,00 - dislivello complessivo m.450 - sviluppo km. 8.5
Cartografia Tabacco 1:25000 n.07 Alta Badia Arabba Marmolada GPS-WGS84




 
               Anello sul PIZ BOE'(mt.3152)  per ferrata del Valun (vallone)
                 Con inizio e ritorno al passo di Campolongo (mt.1875)
 
                                                        Ritaglio da: TABACCO nr. 07 scala 1:25000 -  Arabba- Marmolada
Ore 7.30 - 8
Dislivello mt.1300
Acqua presso il rif. Kostner
Al ritorno sulla banca a mt.2600
 
 
Si tratta di una salita magnifica, il più facile "3000" delle Dolomiti in ambiente aperto e panoramicamente raro. Richiede però una buona conoscenza alpinistica ed una dimestichezza con le vie ferrate. Il dislivello e la quota richiedono un buon allenamento fisico mentre il superamento di alcuni tratti attrezzati necessita della attrezzatura da vie ferrate (doppio cordino, moschettoni, guanti, casco). Il percorso di salita si sviluppa sul versante nord-est del gruppo del Sella e raggiunge  la vetta del Piz Boè (m.3152) ove è ubicato un rifugio. La discesa avviene totalmente per sentiero segnato, per la cresta sud-est ove comunque la discesa di un facile canalone richiede attenzione per il problema di caduta di pietre. Il percorso è da evitare assolutamente in caso di temporali, che in estate si sviluppano generalmente dopo le 14.00.
  
AVVICINAMENTO
Da Arabba si sale sino al culmine del Passo di Campolongo (m.1875) dove una stradina con divieto sale verso ovest in direzione del Piz Boe'. Si parcheggia lateralmente o sul piccolo spiazzo soprastante la statale.
 
AVVICINAMENTO CON IMPIANTI
 E' possibile usufruire della funivia (Crep de Munt m.2199) che si diparte da Coirvara e poi della seggiovia ed in questo modo si giunge a quota mt.2537 riducendo così la salita a soli 700 mt. ma restando però vincolati agli orari degli impianti sia per la salita che per la discesa.
 
Usufruendo degli impianti ci si inoltra in leggera discesa per la sx orog. del Vallon. Dopo circa cinque minuti si lascia il sentiero per la ferrata del Piz da Lech che sale a destra e si prosegue diritti inoltrandosi nel Vallon dove ci raccorda con il sentiero (segni) proveniente dal rif. Kostner in prossimità di un rivo d'acqua al centro del circo roccioso.
 

                                           Dal bordo nord dlla vetta del Piz Boè: la cresta Strenta ed in fondo il Piz Lech Dlacè m.3009
DESCRIZIONE
Si sale per la ripida stradina sterrata che porta con un paio di tornanti al soprastante alberghetto ove arrivano pure impianti di risalita.(mt.2100 circa) Superato il ristoro dopo una trentina di metri da uno spiazzo si segue il sentiero n.636 che sale a dx tagliando la costa ed inoltrandosi in quel caratteristico intrico di speroni e becchi rocciosi chiamato Bec da Roces. Con un piccolo saliscendi il sentiero guadagna quota e  lasciato a sx un grande masso (bivio-segnaletica ) sito sul bordo di una costa molto panoramica, si perviene ad un ulteriore bivio a mt.2200 dove si prende a sx per sentiero nr. 637 in direzione del rif. Kostner. (proseguendo diritti si perviene al sentiero n.638 che da Crep de Munt porta anch'esso al Rif. Kostner con un giro più ampio)
Si taglia la costa e si entra in un ripido canalino roccioso che porta ad un catino detritico ove il sentiero supera un piccolo salto roccioso mantenendosi sulla dx orograf. (alro sentiero sale sulla sx orografica, più agevole).
Sempre seguendo i segni bianco-rossi si giunge presso un bivio a quota mt.2490 dove a dx è in vista il Rif. Kostner. ( a sinistra si può vedere il vallone dove sulla sua sx orog. Sale la ferrata Licthenfels.)
Rif. Kostner : Mt.2517 - dal passo di Campolongo ore 2 circa.

Si oltrepassa la selletta per una quarantina di metri e si abbandona il sentiero che ora prosegue in discesa prendendo a sx (bivio-segnaletica) per un sentiero che diagonalmente risale i ghiaioni e li
taglia poi in piano sino al centro del Vallon ove scorre un rivo d'acqua.
Dal centro di questo anfiteatro di rocce si risale il ghiaione verso sud-ovest seguendo gli scarsi segni
che ci portano alla base della fascia di rocce che andrà risalita, subito a sinistra di una bella cascata di acqua. Mt.2650 circa.
 

Il Rif. Kostner visto dall'attcco della ferr. Lichtenfels alternativa a questa descritta - a sx funivia da Crep de Munt

Qui inizia il tratto di ferrata. Ci si imbraga e si prosegue diagonalmente salendo verso destra per canalini e roccette sino ad un pulpito, proprio a sx della cascata.(corde fisse continue)
Ci si innalza verticalmente per gradini di ferro ed infissi metallici (corda fissa continua) superando una paretina di una ventina di metri ed uscendo sulla sinistra con una delicata ed esposta traversata.
Al di sopra della paretina un piccolo laghetto glaciale ed uno stupendo panorama sulle cime consentono un poco di riposo (è consigliabile togliersi l'imbrago, casco ecc  perché praticamente la ferrata è finita)
 
Si risale la costa rocciosa verso nord per una cinquantina di metri sino ad affacciarsi alla stupenda Val de Mesdì (mt.2870) e poi si obliqua sotto alle creste verso sud-ovest sino a ricollegarsi al percorso (segni) che sale dalla ferrata Licthenfels (attenzione in caso di nebbia! Traversando sino all'ampia forcella che si apre a sud ci si immette nel sentiero ben segnato della ferrata sopraddetta)
Il percorso sale verso il roccioso Piz Lech Dlacè (m.3009) che viene superato da est in cresta (corde fisse). Da questa crestina si può ammirare sia la cima del Piz Boè che il lago ghiacciato sottostante dal quale ha preso nome questa antecima.
  
NB: La forcella n.est del Piz Lech Dlacè è agibile e da essa si diparte un sentiero che molto largo traversa per ghiaione a nord del Piz Lech Dlacè, congiungendo le forcelle Ovest e Nord e consente quindi di aggirare la piccola crestina attrezzata  con un perditempo di circa 15 minuti.
Dalla forcella Ovest inizia la cosiddetta cresta Strenta che congiunge il Piz Lech Dlacè con la cima del Piz Boè.
Dalla Forc. Ovest un sentierino attrezzato con circa trenta metri di corde fisse (canalino ghiacciato) cala aggirando la Cresta Strenta sino ad una banca ghiaiosa e calando poi al rif. Boè (circa 20 min.)
Questa è una variante consigliata volendo giungere più velocemente in caso di maltempo al rif. Boè.
 
Superato il Piz Lech Dlacè si sale per sentierino per la Cresta Strenta e si superano delle roccette (corde fisse).
Si giunge alla affilata cresta che va percorsa (sottocresta verso nord-ovest) per sentierino sino alla vetta dove vi è il rifugio Capanna Piz Fassa. (mt.3152)
ore 2.45 dal rif. Kostner, 4.45 dal passo di Campolongo.
  

                                                              Vetta del Piz Boè, Capanna Fassa a m. 3152

 
               In alto la cresta Strenta con il Piz Lech Dlacè, in basso, oltre la cresta, defilati dal rifugio  i servizi igienici

DISCESA PER IL SENTIERO n.638 e 688
Dalla Capanna Piz Fassa vi sono tre itinerari che scendono (oltre alla cresta Strenta).
Un percorso (segnato) scende per in versante ovest giù diritto verso il rif. Boè.
Altro percorso segnato cala per la cresta sud-ovest (teleferica di servizio) verso il Sass Pordoi dal quale la funivia porta a valle (il più facile per scendere).
Quello che seguiremo noi cala per il versante sud.est (verso Arabba, per intenderci) ed è contrassegnato dal n.638.
Il sentiero cala ampio e ben marcato per ghiaie e talvolta roccette, lasciando sulla dx un sentiero che si collega alla quota di mt.3000 circa, proveniente dalla ferrata Piazzetta.
Si scende tutta la cresta sud-est della piramide del Piz Boè e poi il percorso, sempre ben segnato si rivolge ad est e quindi a nord-est, costeggiando la depressione ove si trova il lago ghiacciato. Il percorso poi cala dalla quota 2800 mt. in un canalone molto ripido (canalone Kostner), dove il sentiero compie molti tornanti stretti e dove bisogna fare attenzione a non smuovere pietre che potrebbero cadere sopra ad eventuali persone che salgono. La visibilità comunque è buona e più si scende meno pendente è il sentiero.
Ci si raccorda alfine con il sentiero nr.688 che attraversa le cengie del Piz Boè alla quota di mt.2630 mt. in prossimità di una caverna che può offrire riparo.
  

                                                                Il canalone Kostner dalla banca di m. 2630
Si prosegue per la banca verso est, con qualche saliscendi e superando un rivo d'acqua e si perviene per buon sentiero CAI-638 al bivio del rif. Kostner alla quota di m. 2490.
Dal Rif. Kostner il percorso è identico a quello di salita sino al passo di Campolongo.
Discesa ore 2.45 circa.
 


Anello sul Piz Boe' (mt.3152) dal Passo Pordoi (mt.2230)
per ferrata Lichtenfels e ritorno dalla cresta Strenta per il rif. Piz Boè e canalone del Sass Pordoi.
 

                                                       Ritaglio da: TABACCO nr. 07 scala 1:25000 -  Arabba- Marmolada

E' una lunga e remunerativa escursione che raggiunge il "3000" più facile delle dolomiti dal passo Pordoi, per un percorso in parte su via ferrata. L'itinerario prevede una buona conoscenza alpinistica, l'uso di attrezzatura da via ferrata ed un buon allenamento, in quanto oltre al dislivello anche l'estensione del percorso si fa sentire. La fatica comunque è ripagata dal panorama che si gode dal giro pressochè completo del Piz.Boè e dalla soddisfazione di aver snobbato gli impianti di risalita.
Dislivello mt.1000 circa.
ore 8-9
Acqua: sulla cengia a mt.2600 circa.
Al ritorno presso il rif. Piz Boè a mt 2871
 
AVVICINAMENTO
Si raggiunge il Passo Pordoi a mt. 2230 e si parcheggia l'auto presso uno spiazzo una cinquantina di metri prima dell'abitato a dx, oppure oltre il passo un centinaio di metri oltre ad esso a sx.
  
DESCRIZIONE
Si segue la stradina che porta in leggera discesa verso l'ossario di guerra tedesco, una costruzione in porfido ben visibile dal passo e lo si raggiunge in circa 15 minuti di cammino. (segnaletica) m.2229.
Dal monumento il sentiero sale per prati e si seguono le indicazioni per la ferrata Piazzetta.
Si risale un canale roccioso ed il sentiero poi arriva a sfiorare le rocce ed a ricongiungersi con il sentiero nr. 638 (mt.2575) che andrà seguito verso est (destra salendo).
 
NB: il sentiero che scorre sotto alle crode in direzione ovest si ricongiunge a quello che sale verso il canalone del Sass Pordoi e scorre pressochè mantenendo la stessa quota.(30 min.)
  

    La targa all'attacco della ferrata C.Piazzetta dal sent.CAI-626 sulla  banca sotto la cima delle 'Ponte'

Dopo circa cinque minuti dal bivio si raggiunge l'attacco della ferrata Piazzetta (le corde metalliche salgono su diritte) ma il nostro percorso oltrepassa l'attacco con un passo in discesa e prosegue per la cengia in leggera salita.(ore 1.40 dal parcheggio)
 Oltrepassato il costone roccioso la salita aumenta e si compiono alcuni saliscendi per un dislivello di circa centocinquanta metri, superando pure molti canaloni. La cengia si ricongiunge al sentiero normale di salita al Piz Boè alla quota di 2635 mt. (esso sale su diritto per il canalone Kostner) noi proseguiamo ancora diritti per la cengia. (segnaletica- ore 0.45 circa dall'attacco della ferrata Piazzetta )
Superato un rivo d'acqua ancora con qualche saliscendi giungiamo in vista del rifugio Kostner ove per il canalone frontale ad esso sale il tracciato della via ferrata Lichtenfels.
A questo punto non conviene calarci sino al bivio ma è meglio attraversare in leggera salita per ghiaione stabile sino a ricongiungersi al sentiero che sale verso l'attacco.
(circa ore  3.15 dal parcheggio del Passo Pordoi)
L'attacco della ferrata è sito a mt.2560 circa sopra ad un cono detritico, sulla dx orografica del vallone. Qui iniziano le corde fisse, conviene assicurarsi con imbrago e cordini, non vi è pericolo di caduta sassi in quanto la ferrata compie un grande obliquo sino ai ghiaioni soprastanti.
Tutta una serie di corde fisse aiutano a superare cengie e canalini ed una volta superate le roccie si può togliere l'imbrago che in seguito sarà solo di impedimanto sino alla cresta Strenta.
(Circa 150 mt. di ferrata ore 0.45 circa)
 
Il sentiero poi aggira completamente il vallone che stiamo risalendo uscendo a sinistra verso sud per cengia verso una larga forcella (mt.2780) dalla quale il percorso diviene elementare e sempre ben segnato.Si sale ora verso ovest in direzione del Piz Lech Dlacè con serpentine che aggirano le rocce  in modo da rendere elementare la salita. Alla quota di circa mt.2900 vi è una sorgente di acqua che sgorga dalla roccia, ed il sentiero sale ancora sino a portarsi sulla crestina del Piz Lech Dlacè ove esso compie un tornante e segue il filo di cresta sino alla sua sommità (corda fissa).mt.3009.
  
NB: La forcella n.est del Piz Lech Dlacè è agibile e da essa si diparte un sentiero che molto largo traversa per ghiaione a nord del Piz Lech Dlacè, congiungendo le forcelle Ovest e Nord e consente quindi di aggirare la piccola crestina attrezzata  con un perditempo di circa 15 minuti.
Dalla forcella Ovest inizia la cosiddetta cresta Strenta che congiunge il Piz Lech Dlacè con la cima del Piz Boè.
Dalla Forc. Ovest un sentierino attrezzato con circa trenta metri di corde fisse (canalino ghiacciato) cala aggirando la Cresta Strenta sino ad una banca ghiaiosa e calando poi al rif. Boè (circa 20 min.)
Questa è una variante consigliata volendo giungere più velocemente in caso di maltempo al rif. Boè.
  

                        La strada per il Passo Pordoi, in basso il monumento funerario (ossario) dal quale si diparte il sent. CAI-626


Superato il Piz Lech Dlacè si sale per sentierino per la Cresta Strenta e si superano delle roccette (corde fisse).
Si giunge alla affilata cresta che va percorsa (sottocresta verso nord-ovest) per sentierino sino alla vetta dove vi è il rifugio Capanna Piz Fassa. (mt.3152)
Circa 2.30 ore dall'inizio della via ferrata Lichtenfels
  
PERCORSO DI DISCESA
Dalla Capanna Piz Fassa vi sono tre itinerari che scendono (oltre alla cresta Strenta).
Uno (segnato) scende per in versante ovest giuù diritto verso il rif. Boè.
Altro percorso segnato cala per la cresta sud-ovest (teleferica) verso il Sass Pordoi dal quale la funivia porta a valle (il più facile per scendere).
Altro sentiero n.638 cala per il versante sud-est e relativa cresta ghiaiosa (via normale di salita da noi incrociata alla quota m.2635 - canalone)
  
Prendiamo il sentiero battutissimo che cala per il versante ovest (corda fissa) ed in circa 30 min. si perviene al rif. Piz.Boè alla quota di mt.2871.
Dal rifugio un sentiero nr.627 (alta via nr.2) attraversa verso sud molto ampio e frequentato e porta in circa 30 minuti al rif. Sass Pordoi, sito all'imbocco del canalone omonimo.


Nei primi anni '70, quando gli sci avevano lamine ed attacchi da cambiare, si risaliva il canalone Arabba (i soldi per la funivia non c'erano) e si dava il colpo di grazia onorevole agli sci scendendo per le ghiaie più fine del canalone. Allora non c'era la larga mulattiera che lo sale con stretti zig-zag e la discesa per il ghiaione era il massimo del divertimento.... le botte ed i graffi si contavano poi al rifugio del Passo Pordoi davanti ad una birra da litro...altri tempi...

Si scende poi per il canalone poco invitante (a sud) ma dotato di un buon sentiero (appena rifatto all'anno 2002) che a stretti tornanti e poi con lunghe diagonali ghiaiose porta alla base dei ghiaioni scorrendo sotto alla teleferica di servizio del rifugio e da essi prosegue sempre più marcato sino al Passo Pordoi.
Dal Rif. Piz Boè circa ore 1.40





Anello della Val Lasties per il rif. Piz Boè
con inizio e ritorno a Pian Schiavaneis ss nr.242 Passo Sella


                                                              Il gruppo del Sella , a dx il vallone della Val Lasties (visti dalla Roda de Vaèl)


                                    Alta Val Lasties vista dal Sas Pordoi, a sx l'intaglio del confluente Valòn Bianch


E’ possibile iniziare da Gardecia al tornante di m.2058 per sentiero CAI-656 (indicazioni ) oppure dal Pian de Schiavaneis  per sentiero CAI-647 a m.1870 c. – Parcheggio su stradina a fianco della statale (indicazioni).

                                                    Ritaglio da carta 4Land- Rovereto

 La descrizione è relativa alla salita con sentiero CAI-647. Il sentiero sale per una costa con rada vegetazione puntando alla base delle imponenti rocce del Sas Pordoi, giunti a sfiorare queste ultime m.2050 il tracciato le rasenta  salendo poi con molti tornanti e superando una lapide a ricordo di scialpinisti travolti da valanga.  Il sentiero si fa meno pendente ed attraversa il vallone sino a ricongiungersi con il sentiero CAI-656 a m.2275 c. (si tratta del sentiero che inizia dal tornante della statale).
 
Per sentiero in leggera salita verso N.est si attraversa il Plan de Siela m.2345 c. ove si stacca a sx (nord) il sentiero attrezzato che è il ritorno dalla ferrata delle Miesules (Valòn Bianch).

                                                                  Da sx Sasso Piatto e Sassolungo visti dai pressi del Rif. Boè

 
Salendo ancora a Pian de Roces m.2435 c. si stacca verso Est il sentiero che faremo poi in discesa (indicazioni - meglio non farlo in salita perché abbonda di ghiaioni…). Si sale ancora per sent. CA-647 sempre ben segnato superando a m. 2485 c. un tratto su roccette (corda metallica) e quindi il tracciato compie un ampio semicerchio in salita  aggirando verso est il vallone appena risalito  e congiungendosi a m.2835 con il sentiero CA-649, proveniente dal rif. Pisciadù. Poco più avanti  vi sono due possibilità per raggiungere il vicino rif.Boè: seguendo il percorso CAI-647 il sentiero prende quota e poi discende (circa 60 mt.) mentre il tracciato CAI- 666 traversa in quota per esile cengia, è completamente attrezzato con fune metallica e richiede la sicurezza almeno con un cordino e moschettone. E’ molto aereo, non adatto per le persone non abituate ai percorsi attrezzati. Poco oltre ecco il Rif. Boè a m.2871.
 
Ore 3.30 /4 circa – Non vi è acqua sul percorso eccetto i rifugi
 
                                                                       Ritaglio da carta 4Land- Rovereto

                                                                  Il Valòn del Fòs visto dai pressi di Forcella Pordoi

 
DISCESA DA FORCELLA PORDOI PER IL VALON DEL FOS
 
Dal rif. Boè si segue il sentiero CAI-627 che verso Sud attraversa un terreno roccioso pianeggiante. (attenzione a non seguire i sentieri diretti in alto verso la vetta del Piz Boè e cresta Strenta). Proseguendo verso Sud con qualche piccolo  saliscendi un tratto con fune metallica di sicurezza ed una risalita su ampia mulattiera porta al Rif. Forcella Pordoi sito sulla omonima forcella (m.2829)
 
Dal rifugio si diparte una traccia di sentiero verso Nord, passando sotto ai vecchi servizi igienici del rifugio. Tagliando diagonalmente il ghiaione il percorso si abbassa per il Valòn del Fòs per continui ghiaioni (attenzione ai segni prima del raccordo con la Val Lastei)
 
Presso il Plan de Roces ci si raccorda con il sentiero CAI-647 fatto in salita, che andrà ora disceso. Al Plan de Siela si potrà seguire il sentiero CAI-656 per raggiungere il tornante della statale.
Dal rif. Boè ore 3 circa
Tempo di percorrenza totale circa 7 ore



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