Rifugio Boz
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DA VAL DI CANZOI AL RIF.BOZ PER MALGA ALVIS
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
Sentiero 811
Dalla Val di Canzoi, oltre all'albergo BOZ, si sale fino al
parcheggio della diga. mt.700 circa.
La segnaletica del CAI indica chiaramente la strada da seguire e
cioe': dal parcheggio si sale verso ovest per una stradina
rotabile in salita che, oltrepassando alcune casere in mezzo ad
un bosco a prevalenza pini, prosegue verso nord fino ad un bivio
che porta alle case Tumitano (mt.800). Si prosegue sulla
diramazione di sinistra, poi la strada diventa sempre piu'
dissestata e prosegue con tornanti risalendo i costoni di val
d'Alvis fino a quota 950 mt.
A questa altezza un tempo, la strada proseguiva diritta in
leggera salita, ora effettua un tornante e diventa sentiero;
questa modifica del tracciato e' dovuta ad una frana che sta
corrodendo sempre di piu' parte del fianco della montagna.
Si salgono molti tornanti fino a quota 1500 mt. dove il sentiero
prosegue mantenendosi in quota ed arrivando in breve tempo a
malga Alvis (mt.1573).
Malga Alvis
Dalla malga Alvis si nota a sud il Col del Demonio: esso era
fortificato ed alla sommita' c'erano postazioni di artiglieria.
Vi e' un sentiero militare che lo sale ed e' ancora visibile lo
scivolo che era stato costruito per issare su ruote i pezzi e lemunizioni.
Il M.Colsent versante nord
Monte Colsent dai pressi del Passo Finestra - La mulattiera militare è la stessa della foto precedente
-Da malga Alvis una traccia di sentiero porta, salendo
direttamente il vallone, sul M.Colsento. Altra traccia di
sentiero taglia i prati erbosi sovrastanti la malga verso destra,
scendendo in direzione val d'Alvis e su costone molto ripido.-
Il sentiero prosegue a nord effettuando molti tornanti sulle
ripide pale del m.Alvis. Giunge al passo Alvis (mt.1880) da dove
e' possibile salire il m.Colsento (2021mt.) per una mulattiera
militare scavata nella roccia che segue la cresta rimanendo pero'
sul versante di Canzoi.
Dal passo Alvis si puo' scendere direttamente al rif.Boz
scendendo il vallone direttamente oppure si puo' aggirare, verso
est, la cresta del M.Alvis sempre per opera militare e giungere
al passo de Mura (1867) mantenendosi pressoche' in quota.
Al passo de Mura si possono notare i vecchi cippi di confine tra
Veneto e Tirolo in cresta al M.Alvis, ed una caverna dove era
sito un posto di guardia al confine.
Dal passo un sentiero scende direttamente al rif.Boz (801) mentre
la mulattiera militare (846) compie un ampio giro sotto al M.Neva
de Mura raggiungendo , per le creste del Col S.Piero, il rifugio
Fonteghi in val Noana.
L'alta Via nr.2 delle Leggende (801) perviene da est sotto al
Sass de Mura per il sentiero del Casarin.
Rif.Boz mt.1718 Ore 3.00 - 3.30 dalla val Canzoi.
percorso inverso ore 2.30 - acqua: a malga Alvis - al rif.Boz
Con Flavio F. e Ludovico B. al rif.Boz
Il Rif.Boz
Il circoletto indica Il Rif.Boz presso la ex malga Nevetta
DAL RIF.BOZ AL PASSO FINESTRA
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
Sent.801 Percorso segnato dal CAI.
Dal recinto del rif.Boz (mt.1718) imboccare il sentiero che taglia
le pendici del M.Colsento e prosegue, in leggera salita, verso sud.
Il sentiero e' molto battuto (alta via nr.2) sia dai viandanti che
dalle bestie che pascolano dalla malga sottostante (Le due Nevete).
Con piccoli saliscendi si supera e si lascia a destra un bivio che
scende alle due casere Nevete e si prosegue in salita pervenendo in
diagonale al passo Finestra. mt.1766 (Pilone dell'Elettrodotto)
Ore 0.30 - percorso inverso stesso tempo.
Le due casere Nevète ed il rif. Boz visti dal passo Alvis
Dal passo Finestra un sentiero scende in val di Canzoi, un'altro
sentiero prosegue tagliando a sud le creste del M.Zoccare' verso il
Sasso Scarnia e rif.Dal Piaz , altro sentiero porta in vetta al
monte Colsent (2021 mt.). Sono tutte opere di ingegneria militare.
Altro sentiero, segnato con segni ormai consunti ed in completo disuso,
scende sotto ai fili elettrici e scende la Val Nagaoni per la sx orografica.
Esso ha una sorprendente carreggiata ed una pendenza costante classica
degli antichissimi percorsi. (Forse la "C.A. Altinate pedonale ipotizzata dall'Alpago
Novello nella sua tesi di "Via militare" congiungente la Val di Canzoi con il Primiero ?)
DISCESA DAL PASSO FINESTRA IN VAL CANZOI
Sentiero 805-
Il passo Finestra (mt.1766) e' sito tra il M.Colsent e lo Zoccare' Alto.
E' in corrispondenza di un pilone dell'alta tensione che lo
segna inequivocabilmente. Vi si arriva dal Rif.Boz in 30 minuti.
La valle che scendiamo si chiama valle delle Grave, essa si
getta poi nella val Neva che scende da forc. Scarnia fino a Val Canzoi.
La mulattiera militare che scende la fascia di rocce
sottostanti al passo verso val delle Grave e' scavata interamente
sulla roccia, e' molto aerea ma assai larga in modo da permettere
anche il passaggio dei muli.
Si cala un centinaio di metri con molti tornanti, dopo aver
superato un bivio che porta in vetta al M.Colsento. Si lascia questo
sentiero sulla sinistra e si scende ancora fino a portarsi al centro
del vallone, sotto il Zoccare' Alto.
Poi la mulattiera taglia un ghiaione diventando momentaneamente
piu' stretta , ma poi si allarga e punta verso est in direzione del fondovalle.
Con molti tornanti e sempre con pendenza costante la mulattiera
scende il costone boscoso a sud del M.Colsento e si perviene ai
ruderi di una casera (mt. 1254) dove la pendenza lascia posto ad un
bel prato circondato da pini e la mulattiera compie un ampia curva
verso destra. Da questo punto possiamo ammirare la parete est del
Sasso Scarnia che ci sovrasta ad ovest, forcella Scarnia un po' piu'
a sud e le propaggini del M.S.Mauro a sud.
Con due tornanti si perviene al bivio tra il ns. sentiero 805
ed il sentiero 804 che porta a forc. Scarnia su per la val Neva.
(mt. 1140) Scendiamo ora rasente alle rocce per la val Neva e subito
il sentiero diviene rotabile e scende con una quindicina di tornanti
fino alle case Cansech (750 mt) e di qui' in val Canzoi presso la
Centrale ENEL. (mt.625).
I tornanti della strada forestale sono tutti evitabili
scendendo per una scorciatoia che li taglia piuttosto ripidamente.
Dalla Centrale Enel l'Albergo Boz (m.660) si trova circa un
chilometro piu' a monte 10 min. di cammino.
Ore 1.30 dal Passo Finestra
Percorso inverso ore 3.00
C'e' acqua solo a fondovalle.
DAL RIF.BOZ AL PASS DE MURA E PASSO ALVIS
sent.801-811 Percorso segnato dal CAI.
Dal Rif.Boz si sale verso nord-est il colle per sentiero molto
battuto che sale la costa boscosa fino ai prati del Pass de Mura
con ampi tornanti e serpentine. (801) Al Pass de Mura un sentiero
(748) militare proviene dalle coste del Col S.Piero ed aggira la
alta Val Fonda con un ampio giro pervenendo al passo da ovest.
Altro sentiero, detto del Caserin, taglia la Costa Divisoria a sud
e sale verso est il Col dei Bechi, proseguendo poi per il bivacco
Feltre-Bodo (801).
Panorama del Pass de Mua e Sass de Mura dal Passo Alvis
Il Pass de Mura
Cippo di confine Veneto - Tirolo al Pass de Mura
Ulteriore sentiero taglia le creste nord del M.Alvis e rimanendo in
quota, aggira il M.Alvis verso sud pervenendo alla omonimo Passo.
molto largo e panoramico- opera militare di guerra (sent.811).
Nei dintorni del Pass di Mura si possono vedere i cippi di confine
tra Veneto e Tirolo (Austria). Sul versante del Caserin (est) una
grotta artificiale adibita a ricovero della guardia di confine.
Dislivello mt.150 - ore 0.30
Il Col del Demonio, fortificato ('15-'18) con batteria di cannoni in vetta
Per giungere al Passo Alvis si puo' passare per il Pass de Mura ed
al passo deviare a sud: il tempo e' di circa 45 min.
Volendo salire direttamente il Passo Alvis, dal Rif.Boz si sale il
vallone che perviene direttamente al passo verso est, con molte
serpentine per sentierino evidente. ore 0.30 Disl.170 mt.
DAL BIVIO SOPRA FORC.SCARNIA-(sent.801-803) AL RIF.BOZ
Il Bivio incrocia sulla spalla mugosa a sud del Sasso Scarnia
quota 1850 mt. duecentocinquanta metri sopra alla forcella.
Nei pressi del bivio, se la stagione non e' secca si possono
trovare alcune piccole sorgenti di acqua.(segnavia CAI)
Dal bivio il sentiero aggira verso sinistra lo spigolo sud del
Sasso Scarnia sempre mantenendosi alla stessa quota (1850 mt.
circa) per un sentiero di origine militare .
Sass de Mura e pascoli ad ovest del Pass de Mura (a sx)
Dal rif. Boz verso il Passo Finestra e Sasso di Scarnia
Esso scorre poi lungo la cengia di mughi che taglia parte del
versante est della montagna.
Dopo circa 15 minuti di cammino ci appare la parete est del Sasso
Scarnia che sembra sbarrare definitivamente il passo al sentiero.
Invece il sentiero prosegue ardito e sempre ben battuto salendo
per una cengia rocciosa ed una spalla molto pendente che in un
primo momento non sembra percorribile per effetto della prospettiva.
Il sentiero sale la spalla con molti stretti tornanti piuttosto
ripidamente superando una grande caverna che puo' offrire riparo dalla pioggia.
In breve si arriva sulla cresta del Sasso Scarnia a quota 2020
che e' la massima quota raggiunta dal sentiero; qui' vi e' una
grande terrazza rocciosa ed e' un ottimo punto di sosta. ore 1 dal bivio.
Il sentiero militare del Sasso Scarnia - vi è una scalinata intagliata nella roccia ed è attrezzato con corde fisse
Si prosegue per la cresta molto aerea (il sentiero e' tutto
scavato sulla roccia) con panorama sia sul versante di Primiero
che su quello della val di Canzoi; si supera un passaggio
attrezzato con corde metalliche e quindi il sentiero, sempre
molto ben battuto ed abbastanza largo, scende con molti tornanti
tenendosi sul versante di Val Canzoi ed a volte in cresta.
(i tornanti sono visibili chiaramente dal passo Finestra)
I tornanti fanno perdere circa 50 mt. di quota e portano sotto ad
una lastra di roccia molto liscia ed inclinata anche questa ben
individuabile dal passo Finestra.
Si scende poi una scalinata completamente intagliata nella roccia
dai costruttori del sentiero (Genio Militare Italiano) che
percorre una crestina molto aerea.
Si superano ancora due passaggi attrezzati con corde metalliche e
quindi il sentiero, tagliando il costone del Zoccare' Alto
giunge al passo Finestra in leggera salita e con qualche piccolo
saliscendi.Prima del passo il bivio per Val Canzoi. (segnavia CAI) Dal bivio ore 2.00-
Dal passo Finestra (1730 mt)si puo' vedere a nord il Sass de Mura
e, sotto, i prati dove sono site le malghe di Neva e Nevetta, con il Rif.BOZ.
A sud il M.San Mauro ed a sud.ovest il Sasso Scarnia ed il M.Ramezza.
Dal passo Finestra la mulattiera dapprima scende verso i pascoli
di malga nevetta e poi risale per prati e bosco di abeti fino al Rif.Boz.
Ore 0.30
Dal bivio ore 2.30 dal rif.Dal Piaz ore 4.30
Non c'e' acqua lungo il percorso.
NB:Il sentiero fu costruito dal Genio Militare Italiano per
permettere il collegamento tra le Vette Feltrine e le postazioni
di artiglieria del Colsent e Col di S.Piero.. Il confine
austroungarico correva sotto le creste percorse dal sentiero,
versante di Primiero.Tutte queste linee difensive venivano
rifornite di munizioni dal forte di Col Perer sopra Arsie'.
Questo sentiero agibile ai soli soldati e non ai muli,
pur essendo sempre ben largo e battuto, tuttavia e' molto esposto
ed aereo; richiede attenzione e tranquillita' in ogni suo
passaggio poiche' uno scivolone sicuramente sarebbe fatale.
Come difficolta' puo' essere paragonato ad alcune vie ferrate
delle Dolomiti e non sarebbe da escludere una sicurezza con corda
in alcuni passaggi in cresta per bambini o persone poco sicure.
E' un tratto della Alta via di Tilman' (segnaletica)
DAL RIF.BOZ AL RIF. FONTEGHI PER LA ROTABILE (sent.727)
Dal rif.Boz (mt.1718) si scende il colle a sud del rifugio stesso dove
scende anche la teleferica e ci sono due fontane di cemento.
Il sentiero e' ben visibile e molto frequentato.
sotto al colle si attraversa un torrentello con poca acqua
ed incassato profondamente nella roccia.(mt.1568)
Si risale una stradina e ci si immette nella rotabile che scende verso
fondovalle oltrepassando subito il bivio che conduce alla malghe di
Neva che noi lascieremo alla nostra destra.
Dopo aver passato un ponte di legno che ci porta dalla destra alla
sinistra orografica del rio Neva,
Si perviene al parcheggio del Belo dove vi sono i divieti di transito
in circa 50 minuti dal rifugio.
il rifugio Fonteghi (Michela, Martina e la mia UAZ)
Ora la stradina prosegue in piano sulla sinistra orografica del torrente
in mezzo ad un bellissimo bosco di pini ed in circa venti minuti si
arriva al rif.Fonteghi (mt.1100)
Ore 1.10 circa dal rif.BOZ
percorso inverso circa 2 ore
acqua: quota 1568 sul torrentello
quota 1160 al Belo
rif.Fonteghi avanti 40 metri c'e' una doppia fontana.
DAL RIF.FONTEGHI AL RIF.BOZ PER IL COL S.PIERO
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
Sent.748
Il sentiero, pur essendo numerato e molto comodo, tuttavia
non appare segnato sul terreno all'agosto 1990.
Esso era una ex strada militare che congiungeva il pass de
Mura e di li' proseguiva per il Colsento.
Dal rif.Fonteghi (mt.1100) si imbocca la strada con divieto
di transito che porta al di la della val Nagaoni
(indicazioni per Transaqua): si perviene in breve ad un
gruppo di case dove la stradina presenta un bivio.
A sinistra si scende in val Giasinozza, noi prendiamo la
stradina di destra che porta verso l'abitato di Lus.
Un centinaio di metri prima dell'abitato, prima della
discesa, c'e' un bivio ed il sentiero 748 segue la strada in salita.
Il Col San Piero fotografato dal Passo Finestra - sotto la strada per le malghe e rif.Boz
Si taglia la costa di Costabella salendo in diagonale, per
un bosco a prevalenza pini, poi si lascia a sinistra una
altra strada forestale proseguendo diritti sotto alle
roccette e la stradina diviene meno battuta, ma sempre
rotabile per i fuoristrada.
Quando il bosco termina, si entra in un ampio prato che
scende dalla costa di Costabella, si supera una casera
(sulla sinistra) con il tetto ancora buono e si perviene al
centro del vallone dove la strada e' franata (mt.1470) ma
continua come buona mulattiera.
A destra ed a sinistra del vallone vi sono due casere
che possono offrire riparo, una ventina di metri al di sopra
della strada: si puo' notare anche la traccia di sentiero
che vi perviene.
Il vallone che abbiamo superato porta alla costa delle
Scortigadure, che termina con la cima Spizoti (era
fortificata militarmente).
Si punta ora verso la casera Scaorin (anche questa in buone
condizioni) posta sui prati della costa Scaorin.
Il sentiero aggira la costa e sale con pendenza costante
effettuando due tornanti nei pressi di un covolo, poi
rasenta le creste ed attraversa un vallone al centro del
quale vi sono dei segni rossi con una freccia che punta
direttamente a valle.
Le torri di Neva dai prati a nord del rifugio Boz
[Questo bivio (319) porta in cresta a quota 1855 dove si
diparte una strada militare che giunge in vetta al m.Spizoti.
Da questa cresta posta tra il m.Spizoti ed il Col S.Piero si
diparte anche una traccia che scende in val Giasinozza.]
Si prosegue per la strada militare ed in breve si giunge
appena sotto alla cima del Col S.Piero a circa 1954 mt che
e' la quota massima del sentiero. Ore 3.00 dal rif.Fonteghi.
Da qui' grande panorama sul Primiero e sulla bellissima
conca di Neva, con i tre gruppi di casere e malghe: quella
piu' ad est, cioe' malga Nevetta, ospita il rif.Boz ed e' in
disuso come malga, le altre sono ancora funzionali al 1990.
Si scende per il sentiero superando la costa di Neva fino in
corrispondenza di due acquedotti che scendono alle malghe,
(mt.1824) siamo sempre in vista del rifugio. Vi e' la
possibilita' di scendere al rif.Boz per la spalla del colle
fino ad incontrare il sentiero piu' ampio, oppure si
prosegue per il sentiero piu' basso (tubo in plastica)
abbandonando poi l'acquedotto ed aggirando la costa fino
al torrente Neva. Da qui si oltrepassa di un centinaio di
metri il Rio Neva ed in corrispondenza di rocce rosse si
abbandona la mulattiera e si cala a destra giu' per un
sentierino che in breve porta al rif.Boz.
La stalla ora adibita a bivacco invernale - sfondo le torri di Neva
NB:Un po' prima del bivio dell'acquedotto vi e' la traccia che
sale a sinistra fino alla cima del M.Neva, mentre seguendo
il tubo metallico dell'acquedotto verso monte si entra verso
il Cadin di Neva e la Forc. di Neva, verso le banche del Sass di Mura.
Dal Rio Neva in breve si perviene al Pass di Mura (1867 mt)
per la strada militare. (15 min)
Ore 3.30 dal rif.Fonteghi
Percorso inverso circa 2.45 ore.
Dislivello mt. 850 in salita e 200 mt in discesa.
Acqua: Rio Neva
DAL RIF. FONTEGHI AL RIF. BOZ PER SINISTRA OROGRAFICA
La mulattiera un tempo era molto usata quando le malghe Due
Nevete erano attive. Ora il sentiero e' in disuso, ma al
1990 esso appariva pulito dalle mughe e segnato con tratti
rossi. Non e' ne' pericoloso ne' esposto.
Dal rif.Fonteghi (mt.1100) si prosegue per la rotabile della
val Nagaoni fino al parcheggio del 'Belo'.
si imbocca la pista forestale con sbarra a destra e si entra
nel bosco: dopo breve ad un bivio si imbocca la pista
forestale della sinistra orografica.
Nei dintorni del Rif.Fonteghi
La strada prosegue con moderata pendenza superando una
bellissima valletta dove e' possibile ammirare l'opera
modellatrice dell'acqua sulle roccie.
A quota 1400 mt. la strada finisce con una piazzola ed il
sentiero prosegue nel bosco, ma subito piega a destra verso
un grande masso che supera con un bel passaggio su cengia.
Poi il sentiero prosegue a sinistra nel bosco (segni rossi)
e la traccia si addentra talvolta un po' ripidamente fino a
superare in salita una valletta e calare poi sotto alle
rocce che costeggera' sotto croda per un centinaio di metri.
(segni- queste rocce si vedono molto bene, ed anche i segni,
dalla strada che sale sul versante opposto e che e' alla nostra altezza).
Il Sasso Scarnia da ovest.
Superate le rocce il sentiero sale circa una trentina di
metri e poi improvvisamente traversa a sinistra in quota,
tra due sassi (20 mt.tra di loro) segnati con vernice rossa.
Oltre la valle, la strada alla ns.altezza .(attenzione, qui'
c'e' un bivio ed il segno sul sasso a monte porta al Passo Finestra.
Il sentiero ora e' piu' marcato e scende passando sotto ad
una roccia (bivio per passo Finestra) fino alla valletta
sottostante. Appena al di la' della valletta il sentiero si
alza qualche metro e la costeggia in salita sul versante
sinistro dapprima per sentierino, poi seguendo i segni
traversa a sinistra (mt. 1570) pervenendo per buon sentiero
al bivio con il sentiero 727 poco sopra al 'canyon' sul Rio
Neva sul versante del Rif.Boz. Si segue poi tale sentiero fino al Rifugio BOZ.
Ore 3.00 dal Rif.Fonteghi
Percorso inverso ore 2 circa.
Dislivello in salita 600 mt. in discesa circa 80 mt.
Acqua: sul Rio Neva
SALITA AL RIFUGIO VEDERNA DAL RIFUGIO FONTEGHI
Il rifugio Vederna (mt.1324) e' raggiungibile tramite una
rotabile che sale dalla valle del Cismon in localita' Pontet
nei pressi della centrale idroelettrica.
Un'altra strada rotabile sale da localita' Imer (Cappuccetto
Rosso) nei pressi di un campeggio.(vecchia strada militare
Austroungarica di servizio per il confine)
Ancora una strada e' in costruzione nell'estate 1990 ad uso
forestale, nell'estate 1990 i lavori di abbattimento degli
alberi e sbancamento erano arrivati sulla costa delle Fratte
di Dentro, sotto al Col Mares. E' presumibile che per l'anno
1991 questa strada sia ultimata. Sent.733-
Al rif. Vederna m.1325 si giunge da Imer per mulattiera carreggiabile e da località Val Schenèr (affl.sx della Val Cismon) dai pressi della centrale idroelettrica Entrambe le strade non sono collaudate e sono di origine militare.
Dal rif.Fonteghi (1100 mt) sulla strada si salgono otto
scalini di pietra e si risale il colle che porta a quattro
case una delle quali e' affrescata. Si passa in mezzo alle
case e si attraversa il grande prato verso la sua estremita'
di destra entrando nel bosco e pervenendo alle sei case di
Valpiana di Sopra (1166 mt.) (in corrispondenza di un pozzo
rotondo -a sinistra- sale la mulattiera che porta al passo del Valon)
Malga Agnerola. Un sentiero si diparte per il Passo del Pavione.
Dalla Busa dei Piadoch - Le Vederne e Malga Stua di Sopra
Si scende la strada rotabile che porta a Valpiana di Sotto
e si prosegue fino alla 'Casina Forestale' (mt.1133) dove vi
e' una fontana, tavoli e panche per pic-nic. Qui' si
attraversa la strada e si imbocca un sentiero molto largo
che scende fino ad incontrare un bivio di strade forestali.
Si attraversa la strada proseguendo in piano in mezzo al
bosco , oltrepassando una costruzione in legno con una
fontana e trascurando le strade che tagliano in forte salita
o che scendono a valle.
La strada continua in salita oltepassando una fontana sulla
sinistra e giungendo ad un bivio dove c'e' un capitello con
una Madonnina. (mt.1155). Si prosegue in discesa fino ad un
bivio (mt.1105) dove si prende la diramazione di sinistra
che sale sul versante sinistro della Val di Stua.
Proseguendo per la strada, si incontra un segnavia che
indica rif.Vederna. (mt.1200).
Si abbandona la strada forestale oltrepassando la Val di
Stua in piano verso destra (acqua, c'e' una scandola sul torrentello).
Dopo un centinaio di metri (bivio) il sentiero sale ripido
la costa delle Fratte di Dentro deviando a sinistra ed
oltrepassando di nuovo la strada forestale con tutta una
serie di tornanti all'ombra della fitta vegetazione ci porta
ad un bivio dove c'e' un cippo di confine. Siamo giunti
sulla costa delle Fratte di Dentro .Nei pressi c'e' una
casera a mt.1421. Questa casera, che non ha nome sulle
carte topografiche, e' in buone condizioni e puo' offrire
riparo in caso di pioggia.
Chiesetta adiacente al Rifugio Vederna m.1326
(dal cippo si dirama un sentiero pianeggiante verso sud che
doveva servire in passato per la guardia di frontiera
austroungarica, esso e' segnato solo su vecchie carte IGM ma
non sulle edizioni recenti .Esso porta in breve ad una sorgente.)
Il sentiero, dal cippo, prosegue ad ovest in leggera discesa
in mezzo alle ortiche fino ad infilarsi in un bosco di pini,
qui', delle scritte in rosso poste su grandi pini indicano
il bivio per il rifugio Vederna: prendere la diramazione di
sinistra, lungo il sentiero di confine (cippi); in tutti i
casi anche proseguendo diritti si giungera' alla strada
rotabile che sale da Imer e di qui', in salita, al rif.Vederna.
Dal bivio, si scende tagliando il bosco fino ad una valletta
ai margini dell'ampio Piano Grande di Vederna , si taglia
qui' il sentiero 736 (casa in legno sull sx) e si sale il
prato passando in mezzo alle due costruzioni in muratura del
Maso Vederna e lasciando a destra la strada che
sale da Imer fino al rifugio.
Ore 3 dal rif.Fonteghi.
percorso inverso: ore 2.30
acqua: rifornimenti frequenti lungo il percorso
NB. Il tracciato delle strade forestali e del sentiero 733
di alcune carte topografiche 1:25000 e' molto
approssimativo e talvolta errato completamente. in
particolare vedasi il tracciato della parte alta della Val
di Stua: esso , in realta', sale a tornanti ampi la costa
est delle Fratte di Dentro iniziando da quota 1200 mt.
Malga di Valpiana: nota storica - Maggio 1944
Lago di Val Noana, Rif. Fonteghi e Malghe di Valpiana
La storia della liberazione con la resistenza operata dalle Brigate Partigiane è presente anche in questi luoghi.
Propongo queste righe perché ho avuto occasione più volte di conoscere durante escursioni in montagna Giorgio Vicchi (‘Giorgio Battaglia’), accompagnato dal mio amico e compagno di cordata Roberto Mezzacasa (che ha impegnato la sua vita per decenni al fine di mantenere la memoria delle azioni di contrasto al nazifascismo)
Questo episodio accadde in Val Noana, sopra Imer, a Nord del M.Pavione.
La zona di Malghe di Valpiana è 900 m. a nord sotto la forcella del Valòn. Meno di cento metri a sud della forcella Valòn vi erano le malghe di Pietena. La passerella che era presidiata dai Partigiani era quella che consentiva, attraverso i Prati di S.Giovanni, di raggiungere la zona dell’odierno rif.Caltena, in pieno territorio allora tedesco.
I rastrellamenti con impegno molto grande di ss, armi, automezzi e materiali dimostrano quanto importanti siano state le azioni partigiane che riuscivano così a distrarre i nazisti da altre operazioni facendoli stanziare nell'insicurezza, mentre le forze alleate in pianura avanzavano.
Giorgio Vicchi ricorda ad una platea di studenti presso la Sala del Consiglio Comunale di Belluno i valori ed i sacrifici della Resistenza Partigiana nel 1944 '...dobbiamo mantenere la memoria...'
Ritaglio da: Giorgio Vicchi Diario Partigiano (31 marzo -24 giugno 1944) Curato da Riberto Mezzacasa e Luca Alessandrini ed. Pendragon 2015 Lavis TN
Refavaie di Caoria: Giorgio Vicchi tra me e Gianni Gianeselli a dx (Foto di Roberto Mezzacasa)
Nel 1944 dopo i fatti di Valpiana la formazione partigiana stanziò in Val Vanoi nell'alta Val Zanca e Miesnotta.
GIORGIO VICCHI - Bologna , 1925 - 2017
Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dal 3.1.1944 all’1.5.1945, Giorgio, nome di battaglia “Giorgio Battaglia”, partecipò alla Resistenza nel Veneto, Trentino e Friuli in qualità di vice commissario politico del Gruppo Brigate Vittorio Veneto dall’1.8 al 7.11.1944, poi sino alla Liberazione fu commissario politico della Brigata Ciro Menotti con la quale contribuì alla liberazione di Sacile (PN).
Per la sua partecipazione alla guerra di liberazione nel Veneto e nel Friuli gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Belluno, Sacile e Vittorio Veneto.
Laureato in Economia e Commercio, dal 1950 ha ricoperto vari incarichi amministrativi e politici, e per due decenni la carica di presidente e vice presid. dell’attuale Istituto per la storia e le memorie del 900 - Parri Emilia Romagna.
Giorgio più volte ci espresse il sogno di vedere scritta sulla sua futura lapide solo la dizione ‘Partigiano’
Il penultimo a dx in seconda fila è Giorgio Vicchi. Ritaglio da:
ESTER CASON ANGELINI - Missione 'SIMIA' H.W.Tilman un maggiore inglese tra i partigiani - 1981 Tip.Piave-BL
'La Spàsema' : la casa tra i boschi di Lentiai dove il 7 Novembre 1943 iniziò l'organizzazione partigiana.
per approfondimenti:
GIORGIO VICCHI - Diario Partigiano (31 marzo -24 giugno 1944) ed Pendragon 2015 Lavis TN
ESTER CASON ANGELINI - Missione 'SIMIA' H.W.Tilman un maggiore inglese tra i partigiani - 1981 Tip.Piave-BL
ROBERTO MEZZACASA - Da Falcade ad Asiago sui sentieri dei partigiani. Percorso esc. "via H.W.Tilman"1995
ROBERTO MEZZACASA - La Via Tilman - Da Falcade ad Asiago sui sentieri dei Partigiani - Guida storica ed escursionistica . 2002 ed. Nordpress
GIUSEPPE SITTONI 'Uomini e fatti del Gherlenda' ass. cult. Mosaico - Progetto Memoria - PDF da WEB