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Rifugio Boz - Piumovimento trekking dalle Dolomiti

(Sito parzialmente in costruzione)
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Rifugio Boz

Dolomiti > Dolomiti Feltrine > Vette Feltrine


 DA VAL DI CANZOI AL RIF.BOZ PER MALGA ALVIS
       (traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)

  Sentiero 811
  Dalla Val di  Canzoi,  oltre  all'albergo BOZ,  si  sale  fino al
  parcheggio della diga. mt.700 circa.
  La segnaletica del CAI indica chiaramente la strada da  seguire e
  cioe':  dal parcheggio  si  sale  verso  ovest  per  una stradina
  rotabile in salita che,  oltrepassando alcune casere  in mezzo ad
  un bosco a prevalenza pini,  prosegue verso nord fino ad un bivio
  che  porta  alle  case  Tumitano  (mt.800).   Si  prosegue  sulla
  diramazione  di  sinistra,  poi  la  strada  diventa  sempre piu'
  dissestata e prosegue  con tornanti  risalendo i  costoni  di val
  d'Alvis fino a quota 950 mt.
  A  questa  altezza un  tempo,  la  strada  proseguiva  diritta in
  leggera  salita,  ora  effettua  un tornante e  diventa sentiero;
  questa modifica  del tracciato e' dovuta ad una frana     che sta
  corrodendo sempre di piu' parte del fianco della montagna.
  Si salgono molti tornanti fino a quota 1500  mt. dove il sentiero
  prosegue mantenendosi  in  quota ed  arrivando in  breve  tempo a
  malga Alvis (mt.1573).


 Malga Alvis

  Dalla malga Alvis si  nota  a sud il  Col del  Demonio:  esso era
  fortificato ed alla sommita' c'erano postazioni di artiglieria.
  Vi e'  un sentiero militare che lo sale ed e'  ancora visibile lo
  scivolo che era stato costruito per issare su ruote i pezzi  e lemunizioni.


Il M.Colsent versante nord


Monte Colsent dai pressi del Passo Finestra - La mulattiera militare è la stessa della foto precedente

  -Da  malga   Alvis   una  traccia  di  sentiero   porta,  salendo
  direttamente  il  vallone,   sul  M.Colsento.  Altra  traccia  di
  sentiero taglia i prati erbosi sovrastanti la malga verso destra,
  scendendo in direzione val d'Alvis e su costone molto ripido.-
  Il sentiero  prosegue  a nord  effettuando  molti  tornanti sulle
  ripide pale del m.Alvis.  Giunge al passo Alvis (mt.1880) da dove
  e'  possibile salire il  m.Colsento (2021mt.)  per una mulattiera
  militare scavata nella roccia che segue la cresta rimanendo pero'
  sul versante di Canzoi.

  Dal  passo  Alvis  si  puo'   scendere  direttamente  al  rif.Boz
  scendendo il vallone direttamente oppure si  puo' aggirare, verso
  est,  la cresta del M.Alvis sempre per opera militare  e giungere
  al passo de Mura (1867) mantenendosi pressoche' in quota.
  Al passo de Mura si possono notare i vecchi cippi  di confine tra
  Veneto e Tirolo  in  cresta al M.Alvis,  ed una  caverna dove era
  sito un posto di guardia al confine.
  Dal passo un sentiero scende direttamente al rif.Boz (801) mentre
  la mulattiera militare (846)  compie un ampio giro sotto  al M.Neva
  de Mura raggiungendo ,  per le creste del  Col S.Piero, il rifugio
  Fonteghi in val Noana.
  L'alta  Via nr.2  delle Leggende  (801)  perviene da est sotto al
  Sass de Mura per il sentiero del Casarin.
  
  Rif.Boz mt.1718   Ore 3.00 - 3.30  dalla val Canzoi.
percorso inverso ore 2.30  -     acqua: a malga Alvis -  al rif.Boz


Con Flavio F. e Ludovico B. al rif.Boz

Il Rif.Boz


Il circoletto indica Il Rif.Boz presso la ex malga Nevetta



DAL RIF.BOZ AL PASSO FINESTRA
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)

   Sent.801   Percorso segnato dal CAI.
   Dal recinto del rif.Boz (mt.1718) imboccare  il sentiero che taglia
   le pendici del M.Colsento e prosegue, in leggera salita, verso sud.
   Il sentiero e' molto battuto (alta via nr.2) sia dai viandanti che
   dalle bestie che pascolano dalla malga sottostante (Le due Nevete).
   Con piccoli saliscendi si supera e si lascia a destra un bivio che
   scende alle due casere Nevete e si prosegue in salita pervenendo in
   diagonale al passo Finestra. mt.1766 (Pilone dell'Elettrodotto)
   Ore 0.30 -     percorso inverso stesso tempo.

Le due casere Nevète ed il rif. Boz visti dal passo Alvis

   Dal passo Finestra  un sentiero scende in val di Canzoi, un'altro
   sentiero prosegue tagliando a sud le creste del M.Zoccare' verso il
   Sasso Scarnia e rif.Dal Piaz , altro sentiero porta in vetta al
   monte Colsent (2021 mt.). Sono tutte opere di ingegneria militare.
   Altro sentiero, segnato con segni ormai consunti ed in completo disuso,
   scende sotto ai fili elettrici e scende la Val Nagaoni per la sx orografica.
   Esso ha una sorprendente carreggiata ed una pendenza costante classica
   degli antichissimi percorsi. (Forse la "C.A. Altinate pedonale ipotizzata dall'Alpago
   Novello nella sua tesi di "Via  militare"  congiungente la Val di Canzoi con il Primiero ?)



   DISCESA DAL PASSO FINESTRA IN VAL CANZOI

    Sentiero 805-
    Il passo Finestra (mt.1766) e' sito tra il M.Colsent e lo Zoccare' Alto.
    E' in corrispondenza di un pilone dell'alta tensione che lo
segna inequivocabilmente. Vi si arriva dal Rif.Boz in 30 minuti.
    La valle che scendiamo si chiama valle delle Grave, essa si
getta poi nella val Neva che scende da forc. Scarnia fino a Val Canzoi.
    La mulattiera militare che scende la fascia di rocce
sottostanti al passo verso val delle Grave e' scavata interamente
sulla roccia, e' molto aerea ma assai larga in modo da permettere
anche il passaggio dei muli.
Si cala un centinaio di metri con molti tornanti, dopo aver
superato un bivio che porta in vetta al M.Colsento. Si lascia questo
sentiero sulla sinistra e si scende ancora fino a portarsi al centro
del vallone, sotto il Zoccare' Alto.
    Poi la mulattiera taglia un ghiaione diventando momentaneamente
piu' stretta , ma poi si allarga e punta verso est in direzione del fondovalle.
    Con molti tornanti e sempre con pendenza costante la mulattiera
scende il costone boscoso a sud del M.Colsento e si perviene ai
ruderi di una casera (mt. 1254) dove la pendenza lascia posto ad un
bel prato circondato da pini e la mulattiera compie un ampia curva
verso destra. Da questo punto possiamo ammirare la parete est del
Sasso Scarnia che ci sovrasta ad ovest, forcella Scarnia un po' piu'
a sud e le propaggini del M.S.Mauro a sud.
    Con due tornanti si perviene al bivio tra il ns. sentiero 805
ed il sentiero 804 che porta a forc. Scarnia su per la val Neva.
(mt. 1140) Scendiamo ora rasente alle rocce per la val Neva e subito
il sentiero diviene rotabile e scende con una quindicina di tornanti
fino alle case Cansech (750 mt) e di qui' in val Canzoi presso la
Centrale ENEL. (mt.625).
    I tornanti della strada forestale sono tutti evitabili
scendendo per una scorciatoia che li taglia piuttosto ripidamente.
    Dalla Centrale Enel l'Albergo Boz (m.660) si trova circa un
chilometro piu' a monte 10 min. di cammino.

    Ore 1.30 dal Passo Finestra
    Percorso inverso ore 3.00
    C'e' acqua solo a fondovalle.



 DAL RIF.BOZ AL PASS DE MURA E PASSO ALVIS

   sent.801-811  Percorso segnato dal CAI.
   Dal Rif.Boz si sale verso nord-est il colle per sentiero molto
   battuto che sale la costa boscosa fino ai prati del Pass de Mura
   con ampi tornanti e serpentine. (801) Al Pass de Mura un sentiero
   (748) militare proviene dalle coste del Col S.Piero ed aggira la
   alta Val Fonda con un ampio giro pervenendo al passo da ovest.
   Altro sentiero, detto del Caserin, taglia la Costa Divisoria a sud
   e sale verso est il Col dei Bechi, proseguendo poi per il bivacco
   Feltre-Bodo (801).


Panorama del Pass de Mua e Sass de Mura dal Passo Alvis


Il Pass de Mura


Cippo di confine Veneto - Tirolo  al Pass de Mura


   Ulteriore sentiero taglia le creste nord del M.Alvis e rimanendo in
   quota, aggira il M.Alvis verso sud pervenendo alla omonimo Passo.
   molto largo e panoramico- opera militare di guerra (sent.811).
   Nei dintorni del Pass di Mura si possono vedere i cippi di confine
   tra Veneto e Tirolo (Austria). Sul versante del Caserin (est) una
   grotta artificiale adibita a ricovero della guardia di confine.
   Dislivello mt.150 -     ore 0.30


Il Col del Demonio, fortificato ('15-'18) con batteria di cannoni in vetta

   Per giungere al Passo Alvis si puo' passare per il Pass de Mura ed
   al passo deviare a sud: il tempo e' di circa 45 min.
   Volendo salire direttamente il Passo Alvis, dal Rif.Boz si sale il
   vallone che perviene direttamente al passo verso est, con molte
   serpentine per sentierino evidente. ore 0.30  Disl.170 mt.


DAL BIVIO SOPRA FORC.SCARNIA-(sent.801-803)  AL RIF.BOZ

Il Bivio incrocia sulla spalla mugosa a sud del Sasso Scarnia
quota 1850 mt. duecentocinquanta  metri sopra alla forcella.
Nei pressi del bivio, se la stagione non e' secca si possono
trovare alcune piccole sorgenti di acqua.(segnavia CAI)
Dal bivio il sentiero aggira verso sinistra lo spigolo sud del
Sasso Scarnia sempre mantenendosi alla stessa quota  (1850 mt.
circa) per un sentiero di origine militare .


      Sass de Mura e pascoli ad ovest del Pass de Mura (a sx)


Dal rif. Boz verso il Passo Finestra e Sasso di Scarnia

Esso  scorre poi lungo la cengia di mughi che taglia parte del
versante est della montagna.
Dopo circa 15 minuti di cammino ci appare la parete est del Sasso
Scarnia che sembra sbarrare definitivamente il passo al sentiero.
Invece il sentiero prosegue ardito e sempre ben battuto salendo
per una cengia rocciosa ed una spalla molto pendente che in un
primo momento non sembra percorribile per effetto della prospettiva.
Il sentiero sale la spalla con molti stretti tornanti piuttosto
ripidamente  superando una grande caverna che puo' offrire riparo dalla pioggia.
In breve si arriva sulla cresta del Sasso Scarnia a quota 2020
che e' la massima quota raggiunta dal sentiero; qui' vi e' una
grande terrazza rocciosa ed e' un ottimo punto di sosta. ore 1 dal bivio.


Il sentiero militare del Sasso Scarnia - vi è una scalinata intagliata nella roccia ed è attrezzato con corde fisse

Si prosegue per la cresta molto aerea (il sentiero e' tutto
scavato sulla roccia) con panorama sia sul versante di Primiero
che su quello della val di Canzoi; si supera un passaggio
attrezzato con corde metalliche e quindi il sentiero, sempre
molto ben battuto ed abbastanza largo, scende con molti tornanti
tenendosi sul versante di Val Canzoi ed a volte in cresta.
(i tornanti sono visibili chiaramente dal passo Finestra)
I tornanti fanno perdere circa 50 mt. di quota e portano sotto ad
una lastra di roccia molto liscia ed inclinata anche questa ben
individuabile dal passo Finestra.
Si scende poi una scalinata completamente intagliata nella roccia
dai costruttori del sentiero (Genio Militare Italiano) che
percorre una crestina molto aerea.
Si superano ancora due passaggi attrezzati con corde metalliche e
quindi il sentiero, tagliando il costone del Zoccare' Alto
giunge al passo Finestra in leggera salita e con qualche piccolo
saliscendi.Prima del passo il bivio per Val Canzoi. (segnavia CAI) Dal bivio ore 2.00-

Dal passo Finestra (1730 mt)si puo' vedere a nord il Sass de Mura
e, sotto, i prati dove sono site le malghe di Neva e Nevetta, con il Rif.BOZ.
A sud il M.San Mauro ed a sud.ovest il Sasso Scarnia ed il M.Ramezza.
Dal passo Finestra la mulattiera dapprima scende verso i pascoli
di malga nevetta e poi risale per prati e bosco di abeti fino al Rif.Boz.

Ore 0.30
Dal bivio ore 2.30     dal rif.Dal Piaz ore 4.30
Non c'e' acqua lungo il percorso.


NB:Il sentiero fu costruito dal Genio Militare Italiano per
permettere il collegamento tra le Vette Feltrine e le  postazioni
di artiglieria del Colsent e Col di S.Piero.. Il confine
austroungarico correva sotto le creste percorse dal sentiero,
versante di Primiero.Tutte queste linee difensive venivano
rifornite di munizioni dal forte di Col Perer sopra Arsie'.
Questo sentiero agibile ai soli soldati e non ai muli,
pur essendo sempre ben largo e battuto, tuttavia e' molto esposto
ed aereo; richiede attenzione e tranquillita' in ogni suo
passaggio poiche' uno scivolone sicuramente sarebbe fatale.
Come difficolta' puo' essere paragonato ad alcune vie ferrate
delle Dolomiti e non sarebbe da escludere una sicurezza con corda
in alcuni passaggi in cresta per bambini o persone poco sicure.
E' un tratto della Alta via di Tilman' (segnaletica)


DAL RIF.BOZ AL RIF. FONTEGHI PER LA ROTABILE (sent.727)

Dal rif.Boz (mt.1718) si scende il colle a sud del rifugio stesso dove
scende anche la teleferica e ci sono due fontane di cemento.
Il sentiero e' ben visibile e molto frequentato.
sotto al colle si attraversa un torrentello  con poca acqua
ed incassato profondamente nella roccia.(mt.1568)
Si risale una stradina e ci si immette nella rotabile che scende verso
fondovalle oltrepassando subito il bivio che conduce alla malghe di
Neva che noi lascieremo alla nostra destra.
Dopo aver passato un ponte di legno che ci porta dalla destra alla
sinistra orografica del rio Neva,
Si perviene al parcheggio del Belo dove vi sono i divieti di transito
in circa 50 minuti dal rifugio.


il rifugio Fonteghi (Michela, Martina e la mia UAZ)

Ora la stradina prosegue in piano sulla sinistra orografica del torrente
in mezzo ad un bellissimo bosco di pini ed in circa venti minuti si
arriva al rif.Fonteghi (mt.1100)

Ore 1.10 circa dal rif.BOZ
percorso inverso circa 2 ore
acqua: quota 1568 sul torrentello
quota 1160 al Belo
      rif.Fonteghi avanti 40 metri c'e' una doppia fontana.


    DAL RIF.FONTEGHI AL RIF.BOZ PER IL COL S.PIERO
       (traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
    
    Sent.748



    
    Il sentiero,  pur essendo numerato e  molto comodo, tuttavia
    non appare segnato sul terreno all'agosto 1990.
    Esso era una ex strada  militare che congiungeva  il pass de
    Mura e di li' proseguiva per il Colsento.
    
    Dal rif.Fonteghi (mt.1100)  si imbocca la strada con divieto
    di  transito  che   porta   al  di  la  della   val  Nagaoni
    (indicazioni  per Transaqua):   si  perviene in breve  ad un
    gruppo di case dove la stradina presenta un bivio.



    A  sinistra  si scende in  val Giasinozza,  noi prendiamo la
    stradina di destra che porta verso l'abitato di Lus.
    Un  centinaio  di  metri  prima  dell'abitato,  prima  della
    discesa, c'e' un bivio ed il sentiero 748 segue la strada in salita.


Il Col San Piero fotografato dal Passo Finestra - sotto la strada per le malghe e rif.Boz

    Si taglia la costa di  Costabella salendo  in diagonale, per
    un  bosco a prevalenza  pini,  poi si lascia  a sinistra una
    altra  strada  forestale  proseguendo   diritti  sotto  alle
    roccette  e la  stradina  diviene  meno  battuta,  ma sempre
    rotabile per i fuoristrada.
    Quando  il  bosco termina,  si  entra in un ampio  prato che
    scende dalla  costa  di  Costabella,  si  supera  una casera
    (sulla sinistra)  con il tetto ancora buono e si perviene al
    centro del vallone dove  la  strada e'  franata (mt.1470) ma
    continua come buona mulattiera.
    A destra ed a sinistra del vallone vi  sono  due casere
    che possono offrire riparo, una ventina di metri al di sopra
    della strada:  si puo'  notare anche la traccia  di sentiero
    che vi perviene.
    Il vallone  che  abbiamo  superato  porta  alla  costa delle
    Scortigadure,   che   termina  con  la  cima   Spizoti  (era
    fortificata militarmente).
    Si punta ora verso la casera Scaorin (anche questa  in buone
    condizioni) posta sui prati della costa Scaorin.
    Il sentiero  aggira  la  costa e sale  con pendenza costante
    effettuando  due  tornanti  nei  pressi  di  un  covolo, poi
    rasenta  le  creste ed attraversa  un vallone  al centro del
    quale vi  sono  dei segni rossi con  una  freccia  che punta
    direttamente a valle.



Le torri di Neva dai prati a nord del rifugio Boz

    [Questo bivio (319)  porta in cresta a quota 1855 dove si
    diparte una strada militare che giunge in vetta  al m.Spizoti.
    Da questa cresta posta tra il m.Spizoti ed il Col S.Piero si
    diparte anche una traccia che scende in val Giasinozza.]
    
    Si prosegue  per la  strada  militare ed in  breve si giunge
    appena sotto alla cima del Col  S.Piero a circa 1954  mt che
    e' la quota massima del sentiero. Ore 3.00 dal rif.Fonteghi.
    Da  qui'  grande  panorama  sul Primiero  e sulla bellissima
    conca di Neva,  con i tre gruppi di casere e  malghe: quella
    piu' ad est, cioe' malga Nevetta, ospita il rif.Boz ed e' in
    disuso come malga, le altre sono ancora funzionali al 1990.
    
    Si scende per il sentiero superando la costa di Neva fino in
    corrispondenza di  due acquedotti che  scendono alle malghe,
    (mt.1824)  siamo  sempre in  vista  del  rifugio.  Vi  e' la
    possibilita'  di scendere al rif.Boz per la spalla del colle
    fino  ad  incontrare  il  sentiero  piu'  ampio,  oppure  si
    prosegue  per il  sentiero  piu'  basso  (tubo  in plastica)
    abbandonando poi l'acquedotto  ed  aggirando la  costa fino
    al torrente Neva.  Da qui si  oltrepassa di un  centinaio di
    metri  il  Rio Neva ed in  corrispondenza di rocce  rosse si
    abbandona la  mulattiera  e si   cala a destra  giu'  per un
    sentierino che in breve porta al rif.Boz.



La stalla ora adibita a bivacco invernale - sfondo le torri di Neva

    NB:Un po'  prima del bivio dell'acquedotto vi e' la traccia che
    sale a sinistra fino  alla cima del M.Neva,  mentre seguendo
    il tubo metallico dell'acquedotto verso monte si entra verso
    il  Cadin di Neva e la  Forc.  di Neva,  verso le banche del Sass di Mura.
    
    Dal Rio Neva in breve si perviene al Pass di  Mura (1867 mt)
    per la strada militare. (15 min)
   
    Ore 3.30 dal rif.Fonteghi
    Percorso inverso circa 2.45 ore.
    Dislivello mt. 850 in salita e 200 mt in discesa.
    Acqua: Rio Neva
    
    
    
       

    DAL RIF. FONTEGHI AL RIF. BOZ PER SINISTRA OROGRAFICA

       
    La  mulattiera un tempo era molto usata quando le malghe Due
    Nevete erano attive.  Ora  il  sentiero e'  in disuso, ma al
    1990  esso appariva pulito dalle mughe e  segnato con tratti
    rossi.  Non e'  ne' pericoloso ne' esposto.
    
    Dal rif.Fonteghi (mt.1100) si prosegue per la rotabile della
    val Nagaoni fino al parcheggio del 'Belo'.
    si imbocca la pista forestale con sbarra a destra e si entra
    nel bosco:  dopo  breve ad  un  bivio  si  imbocca  la pista
    forestale della  sinistra orografica.



Nei dintorni del Rif.Fonteghi

    La  strada  prosegue  con  moderata  pendenza  superando una
    bellissima  valletta  dove  e'  possibile  ammirare  l'opera
    modellatrice dell'acqua sulle roccie.
    A quota 1400  mt.  la strada finisce con una  piazzola ed il
    sentiero prosegue nel bosco,  ma subito piega a destra verso
    un grande masso che supera con un bel passaggio su cengia.
    Poi il sentiero prosegue a sinistra nel bosco (segni rossi)
    e la traccia si addentra talvolta un po'  ripidamente fino a
    superare  in  salita  una valletta  e calare  poi sotto alle
    rocce che costeggera' sotto croda per un centinaio di metri.
    (segni- queste rocce si vedono molto bene, ed anche i segni,
    dalla strada  che sale  sul versante  opposto e che  e' alla nostra altezza).


Il Sasso Scarnia da ovest.

    Superate le  rocce il sentiero  sale circa  una trentina di
    metri e poi improvvisamente traversa  a  sinistra  in quota,
    tra due  sassi (20 mt.tra di loro)  segnati con vernice rossa.
    Oltre la valle, la strada alla  ns.altezza .(attenzione, qui'
    c'e'  un bivio ed il  segno sul sasso a monte porta al Passo Finestra.
    Il sentiero ora e'  piu'  marcato e scende passando sotto ad
    una roccia  (bivio  per passo Finestra)  fino  alla valletta
    sottostante.  Appena al di la' della valletta il sentiero si
    alza  qualche metro e la  costeggia in  salita  sul versante
    sinistro  dapprima  per  sentierino,  poi  seguendo  i segni
    traversa a sinistra (mt.  1570) pervenendo per buon sentiero
    al bivio con il sentiero 727  poco sopra al 'canyon' sul Rio
    Neva sul versante del Rif.Boz. Si segue poi tale sentiero fino al Rifugio BOZ.

        Ore 3.00 dal Rif.Fonteghi
    Percorso inverso ore 2 circa.
    Dislivello in salita 600 mt. in discesa circa 80 mt.
    
    Acqua: sul Rio Neva


    SALITA AL RIFUGIO VEDERNA DAL RIFUGIO FONTEGHI

    
    Il  rifugio Vederna (mt.1324)  e'  raggiungibile tramite una
    rotabile che sale dalla valle del Cismon in localita' Pontet
    nei pressi della centrale idroelettrica.
    Un'altra strada rotabile sale da localita' Imer (Cappuccetto
    Rosso)  nei pressi di un  campeggio.(vecchia strada militare
    Austroungarica di servizio per il confine)
    Ancora una strada e'  in costruzione nell'estate 1990 ad uso
    forestale,  nell'estate 1990  i lavori di abbattimento degli
    alberi e sbancamento erano arrivati sulla costa delle Fratte
    di Dentro, sotto al Col Mares. E' presumibile che per l'anno
    1991 questa strada sia ultimata. Sent.733-


Al rif. Vederna m.1325 si giunge da Imer per mulattiera carreggiabile e da località Val Schenèr (affl.sx della Val Cismon) dai pressi della centrale idroelettrica Entrambe le strade non sono collaudate e sono di origine militare.


    Dal rif.Fonteghi  (1100  mt)  sulla strada  si  salgono otto
    scalini di pietra e si risale  il colle che  porta a quattro
    case una delle quali e'  affrescata.  Si passa in mezzo alle
    case e si attraversa il grande prato verso la sua estremita'
    di destra entrando nel bosco  e pervenendo alle sei  case di
    Valpiana di Sopra (1166  mt.) (in corrispondenza di un pozzo
    rotondo -a sinistra-  sale la mulattiera che  porta al passo del Valon)


 Malga Agnerola. Un sentiero si diparte per il Passo del Pavione.


Dalla Busa dei Piadoch - Le Vederne e Malga Stua di Sopra

    Si scende la strada rotabile che porta a   Valpiana di Sotto
    e si prosegue fino alla 'Casina Forestale' (mt.1133) dove vi
    e'  una  fontana,  tavoli  e  panche  per  pic-nic.  Qui' si
    attraversa la  strada e  si imbocca un sentiero  molto largo
    che scende fino ad incontrare un bivio  di strade forestali.
    Si attraversa  la  strada  proseguendo in piano  in mezzo al
    bosco ,  oltrepassando  una  costruzione  in  legno  con una
    fontana e trascurando le strade che tagliano in forte salita
    o che scendono a valle.
    La strada continua in salita oltepassando una  fontana sulla
    sinistra e giungendo ad un bivio dove c'e'  un capitello con
    una Madonnina.  (mt.1155). Si prosegue in discesa fino ad un
    bivio  (mt.1105)  dove si prende la  diramazione di sinistra
    che  sale  sul   versante  sinistro  della   Val   di  Stua.
    Proseguendo  per la  strada,  si  incontra  un  segnavia che
    indica rif.Vederna. (mt.1200).
    Si abbandona la  strada  forestale oltrepassando  la  Val di
    Stua  in  piano verso destra  (acqua,  c'e' una scandola sul torrentello).
    Dopo un centinaio di metri (bivio)  il sentiero  sale ripido
    la  costa delle Fratte  di  Dentro  deviando  a  sinistra ed
    oltrepassando  di  nuovo la  strada forestale  con tutta una
    serie di tornanti all'ombra della fitta vegetazione ci porta
    ad un  bivio dove  c'e'  un  cippo di  confine. Siamo giunti
    sulla costa delle Fratte  di  Dentro  .Nei  pressi c'e'  una
    casera   a  mt.1421.  Questa  casera,  che non ha nome sulle
    carte  topografiche,  e'  in buone condizioni e puo' offrire
    riparo in caso di pioggia.


Chiesetta adiacente al Rifugio Vederna m.1326

    
    (dal cippo si dirama un sentiero pianeggiante  verso sud che
    doveva  servire  in  passato  per  la  guardia  di frontiera
    austroungarica, esso e' segnato solo su vecchie carte IGM ma
    non sulle edizioni  recenti  .Esso  porta  in  breve  ad una sorgente.)
    

    Il sentiero, dal cippo, prosegue ad ovest in leggera discesa
    in mezzo alle ortiche fino ad infilarsi in un bosco di pini,
    qui',  delle scritte in rosso poste su grandi  pini indicano
    il bivio per il rifugio Vederna:  prendere la diramazione di
    sinistra,  lungo il sentiero di confine (cippi);  in tutti i
    casi  anche proseguendo  diritti  si  giungera'  alla strada
    rotabile che sale  da  Imer  e di  qui',  in salita, al rif.Vederna.
    Dal bivio, si scende tagliando il bosco fino ad una valletta
    ai margini   dell'ampio Piano Grande  di Vederna , si taglia
    qui'  il sentiero 736  (casa in legno sull sx) e si  sale il
    prato passando in mezzo alle due costruzioni in muratura del
    Maso Vederna e lasciando a destra la strada che
    sale da Imer fino al rifugio.

       
    Ore 3 dal rif.Fonteghi.
    percorso inverso: ore 2.30
    acqua: rifornimenti frequenti lungo il percorso

        
    NB.  Il tracciato delle strade forestali e del  sentiero 733
    di    alcune     carte   topografiche   1:25000   e'   molto
    approssimativo   e   talvolta   errato   completamente.   in
    particolare vedasi il tracciato della parte  alta  della Val
    di Stua:  esso ,  in realta',  sale a tornanti ampi la costa
    est delle Fratte di Dentro iniziando da quota 1200 mt.  






Malga di Valpiana: nota storica -  Maggio 1944


Lago di Val Noana, Rif. Fonteghi e Malghe di Valpiana


La storia della liberazione con la resistenza operata dalle Brigate Partigiane è presente anche in questi luoghi.
Propongo queste righe perché ho avuto occasione più volte di conoscere durante escursioni in montagna Giorgio Vicchi (‘Giorgio Battaglia’), accompagnato dal mio amico e compagno di cordata Roberto Mezzacasa (che ha impegnato la sua vita per decenni al fine di mantenere la memoria delle azioni di contrasto al nazifascismo)
Questo episodio accadde in Val Noana, sopra Imer, a Nord del M.Pavione.
La zona di Malghe di Valpiana è 900 m. a nord sotto la forcella del Valòn. Meno di cento metri a sud della forcella Valòn vi erano le malghe di Pietena. La passerella che era presidiata dai Partigiani era quella che consentiva, attraverso i Prati di S.Giovanni, di raggiungere la zona dell’odierno rif.Caltena, in pieno territorio allora tedesco.
I rastrellamenti con impegno molto grande di ss, armi, automezzi e materiali dimostrano quanto importanti siano state le azioni partigiane che riuscivano così a distrarre i nazisti da altre operazioni facendoli stanziare nell'insicurezza, mentre le forze alleate in pianura avanzavano.


Giorgio Vicchi ricorda ad una platea di studenti  presso la Sala del Consiglio Comunale di Belluno i valori ed i sacrifici della Resistenza Partigiana nel 1944  '...dobbiamo mantenere la memoria...'




Ritaglio da: Giorgio Vicchi Diario Partigiano (31 marzo -24 giugno 1944) Curato da Riberto Mezzacasa e Luca Alessandrini ed. Pendragon 2015 Lavis TN



Refavaie di Caoria: Giorgio Vicchi tra me e Gianni Gianeselli a dx (Foto di Roberto Mezzacasa)
Nel 1944 dopo i fatti di Valpiana la formazione partigiana stanziò in Val Vanoi nell'alta Val Zanca e Miesnotta.


GIORGIO VICCHI - Bologna , 1925 - 2017
Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dal 3.1.1944 all’1.5.1945, Giorgio, nome di battaglia “Giorgio Battaglia”, partecipò alla Resistenza nel Veneto, Trentino e Friuli in qualità di vice commissario politico del Gruppo Brigate Vittorio Veneto dall’1.8 al 7.11.1944, poi sino alla Liberazione fu commissario politico della Brigata Ciro Menotti con la quale contribuì alla liberazione di Sacile (PN).
Per la sua partecipazione alla guerra di liberazione nel Veneto e nel Friuli gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Belluno, Sacile e Vittorio Veneto.
Laureato in Economia e Commercio, dal 1950 ha ricoperto vari incarichi amministrativi e politici, e per due decenni la carica di presidente e vice presid. dell’attuale Istituto per la storia e le memorie del 900 - Parri Emilia Romagna.
Giorgio più volte ci espresse il sogno di vedere scritta sulla sua futura lapide solo la dizione ‘Partigiano’



Il penultimo a dx in seconda fila è Giorgio Vicchi. Ritaglio da:
ESTER CASON ANGELINI - Missione 'SIMIA' H.W.Tilman un maggiore inglese tra i partigiani - 1981 Tip.Piave-BL


'La Spàsema' : la casa tra i boschi di Lentiai dove il 7 Novembre 1943 iniziò l'organizzazione partigiana.


per approfondimenti:
GIORGIO VICCHI - Diario Partigiano (31 marzo -24 giugno 1944) ed Pendragon 2015 Lavis TN
ESTER CASON ANGELINI - Missione 'SIMIA' H.W.Tilman un maggiore inglese tra i partigiani - 1981 Tip.Piave-BL
ROBERTO MEZZACASA  - Da Falcade ad Asiago sui sentieri dei partigiani. Percorso esc. "via H.W.Tilman"1995
ROBERTO MEZZACASA - La Via Tilman - Da Falcade ad Asiago sui sentieri dei Partigiani - Guida storica ed escursionistica . 2002 ed. Nordpress
GIUSEPPE SITTONI 'Uomini e fatti del Gherlenda' ass. cult. Mosaico - Progetto Memoria - PDF da WEB
    
      


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