Pramaggiore
Dolomiti > Dolom Friulane
(in lavorazione)
DA VAL MELUZZO AL CASON DI BRICA PER LA FORCELLA
DELL'INFERNO E RITORNO PER VAL DI BRICA.
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
Si tratta di un percorso ad anello percorribile in una
giornata, con inizio in val Cimoliana dove essa si dirama in
Val Meluzzo verso n.ovest e Val Postegae verso sud-est.
(La fine della rotabile della Val Cimoliana al 2000)
Il percorso, sempre segnato con tratti rosso-bianchi, si
snoda su sentieri ben battuti e non presenta particolari
difficolta' ne' passaggi difficili.
L'itinerario descritto e' quello della Val Postegae in salita
la Val di Brica in discesa.
E' consigliato da giugno ad ottobre in quanto nel mese di
maggio vi puo' ancora essere neve sul versante nord della
Forc. dell'Inferno.
segnaletica presso il park del rif. Pordenone
Segue i sentieri nr.362,369,379,361.
Dislivello mt.1000 circa.
Ore 6-7 circa
Acqua-in Val Postegae presso il bivio sent.362/387
-presso il piano dei ruderi Cason di Val Inferno m.1791
-vicino al Cason di Val di Brica m.1760 sul sentiero.
-In val Meluzzo, a valle del Cason dei Pecoli a m.1270.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Dal parcheggio del rifugio Pordenone si prosegue per una
strada che verso n.ovest taglia il ghiaione finale della Val
Montanaia, inoltrandosi in Val Meluzzo, in leggera discesa.
Si seguono le indicazioni per il sent. nr.361-362.
Lasciata a sinistra la Casera Meluzzo di recente
ristrutturazione, ci si immette in una pista in mezzo al
bosco, lasciando il greto e rimontando sul prato a destra.
Appena immessi nel bosco si lascia a sinistra il bivio con
il sentiero nr.349 che risale la Val Monfalcon di Cimoliana.
Si prosegue sempre per quello che resta della pista, puntando
poi verso sud-est, per immettersi nella Val Postegae.
Alla confluenza della Val Postegae con la Val Meluzzo, a
quota mt.1195 una stradina si stacca seguendo la
sin.orografica della Val Meluzzo (sent.361- Att.ne: la carta
ed.Tabacco 1:25000-Dolomiti di Sin.Piave, riporta il bivio
ma segna detto sentiero molto piu' a nord.)
Il M.Pramaggiore con l'omonima forcella dalla Val Postegae
Si risale con lieve pendenza la sin. orografica della Val
Postegae per una stradina forestale ormai sconquassata, alla
quota mt.1322 si sfiora il torrente (acqua) presso il quale
vi e' il bivio con il sentiero che risale verso il Passo
Pramaggiore (Nr.387) passando sulla sinistra orografica.
Il nostro itinerario invece si mantiene sulla des. orografica
e risale largo e con buona pendenza la costa della des.
orografica della Val dell'Inferno. (Segnaletica nr.362)
Il sentiero sale attraverso un bosco di pini e faggi, e'
ricoperto dal fogliame ed in stagione invernale bisogna fare
molta attenzione ai segni bianco rossi sugli alberi.
Alla quota di mt.1430 circa il sentiero si immette in una
valletta pietrosa che risale per circa una ventina di metri,
uscendone sulla destra e proseguendo tra i mughi.
Salendo paralleli alla valle d'Inferno, si supera un corso
d'acqua a mt. 1547 e salendo ancora per bosco rado di pini
si sbocca alla quota mt.1780 al piano dove un tempo vi era
il Cason di Val d'Inferno. (ore 2 circa)
Il bel piano e' cosparso di enormi massi che possono offrire
riparo in caso di maltempo.
Vi e' un bivio dal quale il sentiero n.366 si stacca in
salita aggirando la Croda del Sion verso sud.
L'itinerario del sentiero n.362 taglia diagonalmente il
piano passando rasente al masso piu' grande e quindi sale
diagonalmente rasentando un altro masso dinnanzi al quale
sono evidenti i ruderi di una costruzione.
Alla nostra destra toneggiano le cime di Val di Guerra e la
Croda del Sion tra le quali una forcella e' agibile solamente
dal versante ovest.
risalendo la Val di Guerra
Il Passo del Mus con la torre Comici
La larga forc. Fantolina da dove si segue il sentiero per la forc. Dell' Inferno verso sx
Dal Passo del Mus già verso la Val di Suola
Panorama verso Val di Guerra e Val Inferno salend verso forc. Fantolina
Il Pass del Mus con la Torre Comici
Si raggiunge una sella prativa che offre un bel panorama
sulle soprastanti Cime di Val d'Inferno, Forc.Fantulina,
mentre sulla destra vi e' la Punta del Mus, il Passo del Mus
con il torrione Comici alla sua destra.
(Per raggiungere la forcella dell'Inferno vi e' la
possibilita' di salire direttamente verso nord, seguendo un
sentiero che zigzagando in salita la raggiunge direttamente,
dopo essersi affacciato alla larga forcella Fantulina.)
E' molto piu' remunerativo con un perditempo di appena dieci
minuti (e con minor fatica) risalire sino al Passo del Mus
(m.2063) tagliando il pendio diagonalmente sotto la Cima di
Val di Guerra (segni) ed una volta giunti al bivio del passo
(Segni per la via attrezzata che porta in vetta al torrione
Comici e giu' al rif.Flaiban Pacherini) invertire la marcia
costeggiando in leggera discesa sotto alle crode della Punta
del Mus per buon sentiero con segnaletica n.369.
Superate diagonalmente in salita le roccette ben visibili dal
basso con un passo roccioso non difficile, si perviene per
prato sulla cresta e poco oltre alla forcella Fantulina Alta.
mt.2107. Segnaletica su palo.
Verso est cala il largo ghiaione che sfocia in Val di Suola,
dove e' sito il rif.Flaiban Pacherini (m.1587) raggiungibile
in circa 30 minuti.
Foto verso il passo del Mus
Torrione Comici e Cime di Guerra
In breve, proseguendo per cresta, il sentiero raggiunge la
Forcella dell'Inferno, sita a m.2175 tra la Cima di Val
d'Inferno ad ovest e le Cime di Fantulina ad est.
(Circa 1.30 ore dal pian del Cason di V.d'Inferno).
Il versante nord offre uno stupendo panorama sulle Punte
di Brica ad ovest, Monfalconi, Val di Brica e Crodon di Brica a nord.
Spalti di Toro e Monfalconi dalla forc. Dell' Infern
come sopra + la moglie
A sc i Monfalconi ed al centro il roccione con il caratteristico 'fantolìn'
Lo stesso 'fantolìn' in veste primaverile
La conca della Val Nonfalcon di Forni dove è sito il Biv. Marchi-Granzotto
Si cala diagonalmente giu' per un canalino e poi paralleli
al crestone che ci accompagna verso il centro della valle di
Brica, dove troneggia il Mus di Brica, un roccione
caratteristico che presenta in cima una guglia elicoidale,
simile a quella che si puo' scorgere piu' avanti, sulla
sinistra della forcella Val di Brica, ma piu' piccola.
Si cala ripidi sino a due pini secolari ed isolati.
Qui vi e' un bivio: proseguendo in quota si sale verso la
forcella di Val di Brica (o Fantolina piccola) e Camporos.
L'itinerario descritto invece cala passando sotto i pini, a
valle di essi e diagonalmente si immette in una valletta
che in breve, lasciata a sinistra una sorgente, giunge al
bivio (segnaletica) presso il quale, a sinistra (ovest) si
trova il Cason di Val di Brica, ottimo bivacco in legno del
Cai di Forni di Sopra e Rovigo. (ore 0.35 dalla forcella)
Il 'Fantolìn' di Brica elicoidale
Il Casòn di Brica
Il bivacco puo' ospitare quattro persone per la notte su
letti in legno. Vi sono materassini, coperte, stufa a legna,
tavolo, panca, viveri di emergenza lasciati dalle persone di
passaggio, pronto soccorso, barella, attrezzi ecc. ecc.
Dal bivio si scende in leggera discesa attraversando un bosco
di pini, poi uscendo dal bosco (attenti ai segni) si cala
ripidamente in un canalino ghiaioso a destra (non si segue).
Superato il canalino, il sentierino cala parallelo ad esso
giu' per ghiaie e baranci tenendosi sulla costa baranciosa,
poi attraversa il ghiaione diagonalmente sempre tra le mughe.
Superato in discesa il bosco di pini e larici si perviene in
alta Val Meluzzo calando diagonalmente per un ghiaione.
Si passa sulla destra orografica dove si incontra il sentiero
n.361 molto largo e ben battuto. (acqua)
Il Bivio a fondovalle alta Val Meluzzo
Si prosegue per il sentiero verso valle, poi si segue il
greto del torrente tra le pietre mantenendosi alla sua destra.
Dove il torrente sfocia nell'ampio ghiaione si segue il suo
bordo sinistro, addossati alla montagna, seguendo i segni
rossi che appaiono sui massi.
A circa ducento metri dalla strettoia della valle vi e' una
pista forestale (segnata anche sulle carte) molto
sconquassata dalle alluvioni che con un ampio giro verso
sinistra (sud) e poi verso destra (ovest) ci porta al
parcheggio del Rif.Pordenone. (ore 2 dal Cason di Brica)
Carta ED.Tabacco 1:25.000 Dolomiti di Sinistra Piave.
1:25.000 Forni di Sopra-Sotto Ampezzo Sauris.
CASERA BREGOLINA GRANDE (Dal Ponte Confoz)
(Giro ad anello)
Si tratta di un giro ad anello che si snoda per la val
Pezzeda giungendo ai pascoli della Casera Bregolina Grande
ed attraversando tre sellette cala poi in Val Ciol del Mont.
Vi e' una traversata su cengia che potrebbe togliere il
buonumore ai principianti della montagna...
La cengia comunque e' in ottimo stato, pulita, si consiglia
di non affrontarla solo con neve o ghiaccio.
Ritorno per la strada sterrata della Val Cimoliana dal
parcheggio del rif.Pordenone al Ponte Confoz. (4 Km.)
Carta topografica: TABACCO 1:25000 Dolomiti di Sinistra Piave.
IGM 1:25000 M.Pramaggiore
AVVICINAMENTO
Da Cimolais per la strada sterrata della Val Cimoliana.
Ci si inoltra per circa sei chilometri sino ad un ponte in
cemento che porta dalla destra alla sinistra orografica.
Una pista forestale con sbarra sale ripidamente una rampa che
porta ad un prato situato frontalmente ad un grosso masso ben
visibile anche dal ponte. (Cippo e lapide a ricordo di un
caduto in montagna). L'auto va parcheggiata circa cinquecento
metri a monte dove vi e' uno spiazzo regolamentare per
parcheggio oppure altrettanti a valle, in quanto all'inizio
del sentiero non vi e' zona di parcheggio.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il sentiero nr.371 si stacca proprio sulla curva del ponte,
in direzione est, a destra del grande masso che sovrasta il
prato. (a sinistra del masso una pista forestale si inoltra
sulla destra orografica del torrente Pezzeda e va ignorato).
Il sentiero e' segnato e subito cala nel greto del torrente
oltrepassandolo e risalendo la sua sinistra orografica.
Si cammina in leggera salita ed in piano per buon sentiero
lungo la sponda del torrente, poi, quando dalla val Pezzeda
sulla destra sale la valle di Ciol Tramontin il sentiero si
fa piu' ripido e passa alto sotto alle crode della Contrada
del Fabbro (Bella cengia obliqua sopra di noi, che pero' non
verra' percorsa).
Sempre in mezzo al bosco per largo sentiero che lascia
intuire vecchi tagli di legname (piazzole per la produzione
del carbone) passando alti sopra alla profonda e rocciosa
gola dove scorre il torrente.
Si raggiunge poi il greto ghiaioso del torrente a quota
m.1075 con un breve tratto in leggera discesa. (acqua).
NB: E' consigliabile in questo luogo il rifornimento di acqua
poiche' in seguito essa non sara' presente lungo il sentiero.
A nord aldila' del torrente Pezzeda sale un canalino sassoso
che puo' anche essere risalito, ma il sentiero (ometto)
inizia appena alla sua sinistra e poi lo raggiunge alto
tagliandolo e superandolo con una bella cengia (segni)
visibile anche dal basso.
(La cengia e' raggiungibile anche su diritti per tracce su erba)
Si prosegue con molti tornanti ed il sentiero si addentra ora
sulla destra orografica tagliando le coste boscose del Col
delle Ortiche versante sud.
Sempre per bel sentiero si oltrepassa un enorme macigno
appoggiato al fianco della montagna (landro) e quindi il
sentiero sempre ben segnato cala qualche metro e poi
attraversa in quota.
Quando il sentiero incontra la ripida parete di roccia del
colle esso sale nel bosco ripido con strettissimi tornanti
e poi attraversa la parete alto sfruttando una bella cengia
rocciosa sufficentemente larga per essere transitata senza
passamano di corda. (attenzione, sono solo tre-quattro metri
ma vanno fatti con prudenza).
Vi sono ancora pali infissi ove probabilmente un tempo
venivano fissate le "torte", cioe' corde intrecciate fatte
di sottile nocciolo od altro. Data la brevita' del passaggio
e considerato che esso e' l'unico punto pericoloso del
percorso, non guasterebbe qualche metro di corda fissa.
Superata l'espostissima ma breve cengia, il sentiero prosegue
in salita moderata sino ad una valletta, dove esso si
inerpica su diritto per un canalino (abbandonando l'antico
tracciato) e poi prosegue su per il filo della costa per
bosco di pini. (buona segnaletica, ma poco battuto il sentiero).
Alla quota di mt. 1750 circa il sentiero si addentra
pressoche' pianeggiante a lungo tagliando il versante est del
Col delle Ortiche, sino al bivio di q.1710 dove si incrociano
gli itinerari n.370 e n.371.(segnaletica su pino)
Ore 3.45 dal ponte Confoz.
Il bivio e' sito nel rado bosco di pini e larici. La
segnaletica fornisce le indicazioni ed i tempi di percorrenza
ed esattamente ore 3.30 per la Val Settimana per sent. 370,
Ore 3 per il rif. Pordenone ed ore 3 per la val Cimoliana
prcorrendo a ritroso il percorso descritto: esso e' segnalato
difficile e pericoloso. (Chi scrive non concorda in quanto
vi e' solo un tratto di cengia di quattro metri dove conviene
appoggiarsi alla roccia, comunque e' un buon deterrente per
chi in montagna non si senta sicuro...)
Si sale per sentiero poco marcato uscendo dal bosco in una
bellissima conca che si risale sul limite destro del bosco
e porta al vasto pascolo ove e' sita la Casera Bregolina
Grande. (mt. 1858)
Essa viene raggiunta costeggiando un rivo che cala alla
destra della conca e poi tagliando in quota quando si e'
giunti alla sua altezza. (ortiche in estate) Ore 0.30 dal bivio.
La Casera Bregolina Grande e' composta da due costruzioni in
muratura, quella adibita a malga e' crollata mentre la Casera
e' in buono stato di conservazione, seppur molto sporca
all'interno. Va considerata come ricovero di emergenza in
quanto non vi e' possibilita' di cucinare e non vi sono posti
letto. C'e' un focolare, un tavolo e delle panche.
Si puo' notare in fondo alla vallata verso sud-est la Casera
Bregolina Piccola con tetto rosso, la forcella Dof poco sopra
sulla sinistra. Esse sono raggiungibili in un paio di ore di cammino.
Si prosegue su per il colle dietro alla Casera, per buon
sentiero che dapprima e' ripido, poi sale con lieve pendenza
fino a raggiungere per prati il canale sabbioso dove vi e'
la croce in legno della forcella Savalons a 1976 mt.
Sopra alla forcella un pulpito molto panoramico specie sugli
spalti di Toro e Monfalconi, e' ben visibile il Campanil di
Val Montanaia.
Superata la forcella si scende per classica mulattiera
pastorale a piu' tracce nella conca erbosa e si supera una
altra forcellina, poi si prosegue sino alla forcella della
Lama su mulattiera in lieve discesa. Mt.1935.
Ore 0.45 dalla Casera Bregolina Grande.
Dalla forcella della Lama (Vi e' proprio una lama d'acqua sul
bordo del prato) si puo' godere uno stupendo panorama sulle
crode delle torri di Postegae; sotto di noi a nord cala la
Val Postegae con un bellissimo ghiaione.
Dalla Forcella della Lama si possono seguire due itinerari
per scendere a valle: il primo si mantiene sui colli di cresta
e verso sinistra (nord) passa per quello che resta della
Casera Roncada (mt.1781) e poi cala per i bellissimi pascoli
e per il bosco di pini con un ampio giro e lieve pendenza
sino a ricongiungersi con l'itinerario piu' diretto di discesa.
Il secondo, piu' diretto, cala diagonalmente (seguire le
traccie piu' a valle) per bosco di pini giungendo ad un bel
piano ove e' sita una Madonnina e poi proseguendo per
mulattiera nel bosco sino a ricongiungersi con l'itinerario
che passa per Casera Roncada (Ronsciada sulle tabelle).
Presso il bivio di mt.1676 vi e' un rivo di sorgente.(acqua)
Molti tornanti su ottima mulattiera portano poi alle ghiaie
della Val Postegae (acqua).
La valle va discesa mantenendosi dapprima sul sentiero, poi
spostandosi sulla sua destra orografica.
In fondo alle ghiaie della valle a destra una pista forestale
porta in breve al parcheggio del Rifugio Pordenone.
Circa ore 1.30 dalla Forc. della Lama.
Volendo scendere direttamente la Val Cimoliana si seguiranno
le ghiaie della Val Postegae a valle verso ovest, scendendo
nel mezzo del ghiaione e ricollegandosi con la strada nei
pressi della "Curva del Manarin" (Cartello segnaletico) a
quota 1100 mt. (circa ore 1.30 dalla forc. della Lama)
Si segue poi la strada sino al parcheggio piu' vicino al
Ponte Confoz (4 Km - circa 1 ora dalla curva del Manarin)
Dislivello circa mt.1150
Acqua in Val Pezzeda, c/o forc d.Lama ,in Val Postegae.
Ore complessive circa 7-8
CAS. VALMENON - FORC.VAL DI BRICA - CASON DI BRICA
(GIRO AD ANELLO DAL RIF. PORDENONE)
Dislivello mt. 930
Ore complessive 7 - 7.30.
Acqua alle quote mt.1250 (Dove si abbandona il greto)
1780 (Casera di Valmenon)
1791 (Cason di Brica)
L'ambiente ove si sviluppa il percorso e' dapprima desolato
e desertico (ghiaie dell'alta val Meluzzo) ma diviene boscoso
e caratteristico dei pascoli di montagna nella Valmenon.
Oltre la caratteristica forcella di Val di Brica la zona e'
fortemente carsica per poi lasciare spazio ai pascoli della
Val di Brica con il suo bel bosco d larici dove essa si
congiunge con la bassa Val Menon.
A parte le ghiaie iniziali, il sentiero e' sempre ben segnato
e ben battuto, mai pericoloso e quindi adatto a tutti.
Il giro ad anello si sviluppa su sentieri segnati dal CAI
riportati su carta topografica come nr.361-369-379.
Va posta attenzione al fatto che le carte riportano la nuova
numerazione mentre su terreno e' presente ancora la vecchia
numerazione del sentiero.
La segnaletica ai bivi comunque e' ottima, mentre possono
sorgere problemi di orientamento nel caso si compia il giro
per la prima volta in periodo invernale. (Sci-alpinismo)
La casera di Valmenon ed il cason di Brica sono ottimi punti
di ricovero anche per il pernottamento. Il cason Camporos non
e' agibile per il pernottamento.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Da Cimolais si raggiunge con 13 Km. di sterrato il piazzale
ghiaioso dove finisce la val Cimoliana, proprio sotto al Rif.
Pordenone. (Segnaletica abbondante per tutte le direzioni)
Si prosegue verso Nord-est, per pista che taglia in piano il
ghiaione che scende dalla Val Montanaia, lasciando a destra
il laghetto di Meluzzo. (Sent.361-362)
Si oltrepassa lasciandola a sinistra la Casera Meluzzo
ristrutturata al 1994 e ci si immette ancora per pista
forestale nel bosco di pini, lasciando a sinistra una tettoia
di ricovero per bovini.
Un centinaio di metri addentro al bosco si lascia a sinistra
il bivio del sentiero 359 che sale al Biv. Granzotto-Marchi
e si prosegue per la pista fortemente erosa dal greto di sinistra.
Dove la strada presenta un bivio con altra pista a sinistra
vi sono due possibilita' per raggiungere la strettoia
dell'alta val Meluzzo (passaggio obbligato):
1) prendere il tracciato di sinistra e destreggiandosi tra
greti franati e ghiaie, risalire il greto tenendosi
sempre sottocosta, al margine del bosco, per circa un
chilometro sino a dove la val Meluzzo si restringe ed il
passaggio nel fondovalle e' obbligato. Vi sono segni
giallo-rossi qua e la con alcuni ometti.
(Cammino piu' breve ma faticoso tra le ghiaie)
2) Allungare di un po' il percorso per la diramazione di
destra puntando diretti verso la val Postegae per pista
ormai ridotta a greto molto eroso ed incassato. (Sud-est)
All'inizio di Val Postegae una tabella segnaletica rivela
un bivio (m.1195) con altra pista che andra'seguita verso
nord con ottima segnaletica bianco-rossa e quindi con
ometti sino a dove la val Meluzzo si restringe in
corrispondenza di grandi frane in ambedue i versanti.
(Tracciato consigliato)
Ora la valle e' stretta e si prosegue nel fondovalle seguendo
segni rossi sui massi ed ometti, ma il cammino non e' agevole
perche' il passaggio non e' obbligato e ciascuno cammina un
po' qua ed un po' la. Tenersi preferibilmente sulla sinistra
del greto (destra orografica).
Ove il torrente fa capolino tra le ghiaie si rimonta per
largo tracciato la costa di sinistra e superato un tratto
franoso rasente all'acqua ci si immette nel bosco per
mulattiera lastricata. (questo piccolo tratto in mezzo al
bosco e' molto bello -segnaletica su tabella )
Si prosegue sul bordo destro orografico del torrente sino ad
un cartello segnaletico che indica a sud il sentiero 379 per
il Cason di Brica (mt.1350-circa 1.20 dal parcheggio)
(il sentiero che verra' poi percorso al ritorno)
Avanti ancora cinque minuti e si arriva ad un bel piano dove
era sita la Caseruta dei Pecoli, ora rudere. Qui verso
nord-ovest si dirama altro sentiero per il Biv.Granzotto
Marchi con numerazione 359.
Al bivio la segnaletica su tabella indica ore 1.30 per la
Casera di Valmenon.
Ci si inerpica a destra verso nord-est per mulattiera che
presto si infila nel bosco di larici e poi attraversa alta
tra le mughe parallela alla valle ed attraversa il fondovalle
a quota mt.1495 passando sulla sinistra orografica della valle.
La mulattiera sempre assai ampia attraversa per boschi di
larici e pini e giunge in un ambiente contornato da crode
alla casera di Valmenon a mt.1778.
La casera e' in muratura ed e' agibile su due piani, dove il
piano inferiore e' adibito a focolare mentre il superiore e'
adibito a dormitorio.
Essa puo' ospitare una trentina e piu' persone in caso di
maltempo. Una tettoia dove vi era la malga puo' offrire
ancora riparo. L'acqua sgorga ad un centinaio di metri dalla
casera in direzione est (al bivio tra sentieri 361 e 369).
Dalla casera si prosegue ad est verso la sorgente d'acqua,
oltre alla sorgente vi e' un bivio (a sinistra un sentiero
prosegue tra le mughe in quota con ampio giro verso nord -
alta via nr.6-sent. nr.361)
Si prosegue diritti, immettendosi in un una valletta che
andra' seguita sulla destra.
(Un sentiero si stacca poi sulla sinistra verso est e risale
il colle carsico e barancioso verso il passo Lavinal n.367
in direzione delle crode del Pic di Mea)
Si seguono i segni del sentiero nr.369 che risale la valle
in direzione del Crodon di Brica verso sud e poi volge ad est
pervenendo al Campor•s, una depressione caratteristica
lacustre che forma un bellissimo altopiano sul margine nord
ovest del quale vi e' il Cason di Campor•s, di legno ed in cattivo stato.
Il Crodon di Brica mt.2243 presenta un foro di roccia quasi
alla sua sommita' che lascia intravedere il cielo in modo
suggestivo da chi lo guardi dai pressi del passo Lavinal.
seguendo le creste verso est si incontra la forcella Val di
Brica anch'essa una piccola meraviglia di architettura
geologica: ad ovest di essa un gendarme di una decina di
metri di forma elicoidale (per chi guarda dal cason di
Campor•s) mentre per chi guarda dall'alta Val di Brica un
fungo di roccia con tanto di cappello...
E' uno di quei luoghi che non si dimenticano mai !
All'inizio del grande pianoro, giunti all'altezza del Cason
che si trova a sinistra, si incontra il bivio con il sentiero
nr.367 (che devia a sinistra verso nord superando la selletta
sottostante alla cima del Lavinal di Palas) e qui si volge
verso sud in direzione della forcella con gendarme elicoidale.
Si risale il vallone che porta con un tornante alla forcella
Val di Brica, seguendo l'ottima segnalazione ed il sentiero
molto battuto.
La forcella e' quotata mt.2088. (circa 1 ora dalla casera)
Dalla forcella non e' visibile il Cason di Brica.
Superata la forcella che offre uno splendido panorama in
entrambi i versanti, il sentiero cala obliquando nella conca
detritica che poi taglia in quota a circa 1990 mt. passando
sotto alle cime di Fantulina.
Prima di arrivare ad una costa con due grandi pini (circa un
centinaio di metri) una tabella ad un bivio invita a scendere
nel circo detritico superando grossi massi e si immette in un
terreno fortemente carsico (attenzione ai segni- sent. n.379)
(Il sentiero nr.369 al bivio sale in direzione della Forcella
dell'Inferno m.2175)
Obliquando verso la destra orografica il sentiero segue poi
una lunga valletta, parallela ad una dorsale erbosa, la quale
scende sino ad una sorgente a quota mt.1781 e poi a quota mt.
1750 il sentiero presenta un bivio (tabella segnaletica) dal
quale verso sinistra (ovest) si perviene in qualche minuto
al Cason di Brica a mt. 1745. (ore 0.30 dalla forcella)
(proseguendo diritti si cala in Val Meluzzo, il sentiero che
verra' fatto poi per proseguire il giro).
Il Cason di Brica e' un bivacco in legno che puo' ospitare
quattro persone per la notte su letti con materassini e
coperte. In caso di emergenza puo' ospitare sino ad una
ventina di persone. E' dotato di stufa con legna, tavolo,
panca e pentolame. Vi e' attrezzatura per il taglio del
legname. E' intitolato ad A.Milan (I.N.A.) alpinista deceduto
dalla sezione CAI di Rovigo e Forni di Sopra.
Per la discesa a valle si ritorna al bivio e si prosegue per
bellissimo sentiero che taglia la costa boscosa sopra ai bei
pascoli della Val di Brica.
Si supera un canale detritico e poi per costa baranciosa si
scende sino al bosco di larici che porta in breve per un
ghiaione al fondovalle della Val Meluzzo dove vi e' il bivio
incontrato nel percorso di salita a mt.1350.
La discesa per il fondovalle della Val Meluzzo e' comune al
tracciato di salita.
Il tempo per scendere al parcheggio dal Cason di Brica e'
circa di ore 2.30.
PRAMAGGIORE: GIRO DELLA CIMA DI SUOLA
Da Forni di Sopra (UD) per Val di Rua - Passo di Suola - Rif. Flaiban-Pacherini in Val di Suola
Si tratta di un percorso ad anello nel gruppo del M.Pramaggiore. Il percorso e' interamente segnato e si svolge nel parco naturale delle Prealpi Carniche. Per l'ambiente solitario e selvaggio, il dislivello da compiere e venti metri di sentiero esposto, il tragitto e' consigliabile solamente ad alpinisti esperti ed allenati, ma la fatica e' largamente ricompensata dal panorama del paesaggio.
Il percorso e' consigliato salendo la Val Rua, in quanto abbastanza ripida, quindi da affrontare riposati. In questo modo e' possibile sostare per il pasto al Rif.Flaiban-Pacherini.Il tragitto e' interamente segnato con segni bianco-rossi del CAI. Segnaletica del Parco delle Prealpi Carniche.
Ore 7 circa escluse le soste.
DISLIVELLO: 1200 mt.circa
ACQUA: presso il parcheggio auto.
a mt.1150 in Val di Rua
a mt.1600 sulla alta testata della Val di Rua
presso il Rifugio Flaiban-Pacherini
Avvicinamento
Un chilometro a valle di Forni di Sopra vi e' la localita' Andrazza. Si entra nel paesino e si prosegue (segnaletica) per la stradina asfaltata che scende in direzione del fiume Tagliamento.
Ad una curva (ponticello sul Tagliamento) vi e' la segnaletica del parco e dei sentieri 362 e 368 adiacente ad una buona area di parcheggio. (Al di la del ponticello a destra vi e' una fontana.)
Descrizione
Si presegue per la stradina asfaltata pianeggiante (mt.835) seguendo la sinistra orografica del fiume Tagliamento e dopo un centinaio di metri un ponte lo attraversa (centrale idroelettrica sulla dx orografica) si continua in piano sulla dx orografica attraversando magnifici pascoli (localita' Piniei) e quindi immettendosi nel bosco di pini e larici dove la pista forestale sale con leggera pendenza.
La pista finisce con uno spiazzo a mt.920 (segnaletica) ed il sentiero prosegue ben battuto qualche metro sopra alle ghiaie della Val di Rua sulla sin. orografica.
Si cala nel greto e lo si costeggia (segni) a lungo sino a dove inizia ancora la rada vegetazione e qui (mt.1000) il tragitto sale per quella che era una pista rotabile lungo il pendio detritico del torrente e quindi si inerpica per un pendio detritico che cala dalla sinistra orografica e lo attraversa alla quota di mt.1150 (acqua- buon punto di sosta) immettendosi nel bosco.
Il sentiero ora sale ben battuto nel bosco, con tornanti e molto ripido. Si supera con buona pendenza e con molti tornanti rimanendo sempre nel bosco un dislivello di circa trecento metri, poi alla quota di mt. 1450 circa una traversata verso sud del sentiero obbliga ad un passaggio esposto tra le mughe, ma queste sono di ottimo aiuto.
(Sulla sinistra una bellissima cascata con un susseguirsi di cascatelle precipita per piu' di cento metri nella valle che in questo punto presenta una bellezza particolarmente selvaggia.)
Si sale ancora per la costa boscosa che ora presenta qualche radura e si attraversa ancora per salire un costone sotto il bosco di faggi dove il sentiero e' molto largo e sale a stretti tornanti.
Una attraversata pianeggiante nei pressi di un'alta cascatella porta a salire un'altro costone dove alla quota di mt. 1600 vi e' un buon punto di sosta presso il torrentello con panorama sulla Val di Rua e sulla costa del M.Purone. Il M. Bivera troneggia alto frontalmente al di la del Tagliamento.
Salendo tra le mughe ben tagliate si sale sino ad intravedere le roccie dolomitiche della Val di Suola: il Campanile Comici e' inconfondibile ed a sinistra le cime di Val di Guerra e di Sion.
Ora la pendenza del sentiero cala decisamente.
A mt. 1800 Si perviene nell'ampia conca erbosa a nord del M.Rua dove a mt. 1850 vi e' il bivio con il sentiero n.373 (esso taglia a nord per ripidi prati suddetto monte e porta verso il Passo di Chiavalli.)
In dieci minuti un'altra conca erbosa ci fa raggiungere un quadrivio.(Segnaletica presso un gosso masso- esso indica la traccia che scavalca le creste sud per il Biv. Casera Pramaggiore 45 min)
Ora si vede molto vicino il Passo di Suola, largo ed erboso con qualche piccola frana terrosa. Lo si raggiunge salendo dapprima a destra della valletta e poi a sinistra, raggiungendolo con un paio di diagonali.(la segnaletica e' un po' confusa ed il sentiero e' sommerso dall'erba.)
Ad est del passo una lunga ed ampia cresta erbosa (Rue di Sopra) porta alla Cima di Suola (m.2079) la dorsale poi comprende la P.ta Dria ed il picco di Mezzodi'.
Passo di Suola - mt. 1996 - Grande panoramicita' sulle crode a nord.
Segnaletica per forc. La Sidon n.363a (Sent. Attrezzato, circa 45 min.)
per Biv.Casera Pramaggiore n.363 (aggira le rocce a sud e cala al biv. Circa 1 ora)
Un largo sentiero dapprima per prati, poi per terreno mugoso e ghiaioso cala verso il sottostante rif. Flaiban-Pacherini, (a mt. 1775 bivio verso il Passo del Mus - Torrione Comici) che si raggiunge alla quota di mt. 1587. Biv. Invernale - fontana per l'acqua.
Il Rifugio Flaiban-Pacherini puo' considerarsi al 1998 l'unico rifugio del Parco delle Prealpi Carniche che presenti ancora le tradizionali caratteristiche di un tempo. L'auto piu' vicina puo' arrivare a due ore di cammino ed il silenzio di cui si gode e' unico. Per contro si riescono ancora ad udire i piccoli rumori della montagna, il sasso che cade, il rumore del vento ed il verso degli animali. Non vi e' teleferica ne' vi arriva alcuna pista forestale. I viveri vengono portati a spalla dal Gestore. Ne va da se' che un rifugio con tali caratteristiche possa avere solamente un Gestore con corrispettive doti: una grandissima passione per la montagna e per il lavoro in montagna. L'accoglienza ed il trattamento in questo rifugio riportano le persone piu' anziane indietro di trent'anni ed e' una visita da ripetere.
Dal Rifugio si diparte un sentiero comune che al di la della velle si dirama in due direzioni: un braccio sale il canalone del Passo del Mus (mt.2063) per la via attrezzata del Torrione Comici, un'altro sale la Forcella dell'Inferno nei pressi delle Cime di Fantolina (mt. 2175). Entrambi questi percorsi portano sul versante del rif. Pordenone raggiungibile in circa 4/5 ore. In particolare per la Forc. Dell'Inferno e' possibile raggiungere il rif.Giaf in circa 5/6 ore dal rifugio.
Si scende per mulattiera molto ampia attraversando i ghiaioni che calano dalle cime di Fantolina, la discesa impegna per circa un'ora e mezza (in salita due ore e mezza) ed il sentiero si collega con la pista forestale a mt.1000 circa, qui' il sentiero abbandona la pista forestale scendendo a destra ma mantenendosi sempre sulla sinistra orografica del Torrente Dria. Esso non e' ripido ed e' quello che ci vuole per rilassare il passo dopo il lungo giro. Si giunge presso il ponticello del Tagliamento (fontana) presso il parcheggio auto.
NB: Le carte Tabacco indicano questa ultima parte di sentiero sulla destra orografica del torrente Dria. E' un evidente disguido topografico.
GRUPPO DEL PRAMAGGIORE: GIRO DELLA CIMA DI SUOLA
Da Forni di Sopra (UD) per Val di Rua - Passo di Suola -Rif.Flaiban-Pacherini in Val di Suola
Si tratta di un percorso ad anello nel gruppo del M.Pramaggiore. Il percorso e' interamente segnato e si svolge nel parco naturale delle Prealpi Carniche. Per l'ambiente solitario e selvaggio, il dislivello da compiere e venti metri di sentiero esposto, il tragitto e' consigliabile solamente ad alpinisti esperti ed allenati, ma la fatica e' largamente ricompensata dal panorama del paesaggio.
Il percorso e' consigliato salendo la Val Rua, in quanto abbastanza ripida, quindi da affrontare riposati. In questo modo e' possibile sostare per il pasto al Rif.Flaiban-Pacherini.Il tragitto e' interamente segnato con segni bianco-rossi del CAI. Segnaletica del Parco delle Prealpi Carniche.
Ore 7 circa escluse le soste.
DISLIVELLO: 1200 mt.circa
ACQUA: presso il parcheggio auto.
a mt.1150 in Val di Rua
a mt.1600 sulla alta testata della Val di Rua
presso il Rifugio Flaiban-Pacherini
Avvicinamento
Un chilometro a valle di Forni di Sopra vi e' la localita' Andrazza. Si entra nel paesino e si prosegue (segnaletica) per la stradina asfaltata che scende in direzione del fiume Tagliamento.
Ad una curva (ponticello sul Tagliamento) vi e' la segnaletica del parco e dei sentieri 362 e 368 adiacente ad una buona area di parcheggio. (Al di la del ponticello a destra vi e' una fontana.)
Descrizione
Si presegue per la stradina asfaltata pianeggiante (mt.835) seguendo la sinistra orografica del fiume Tagliamento e dopo un centinaio di metri un ponte lo attraversa (centrale idroelettrica sulla dx orografica) si continua in piano sulla dx orografica attraversando magnifici pascoli (localita' Piniei) e quindi immettendosi nel bosco di pini e larici dove la pista forestale sale con leggera pendenza.
La pista finisce con uno spiazzo a mt.920 (segnaletica) ed il sentiero prosegue ben battuto qualche metro sopra alle ghiaie della Val di Rua sulla sin. orografica.
Si cala nel greto e lo si costeggia (segni) a lungo sino a dove inizia ancora la rada vegetazione e qui (mt.1000) il tragitto sale per quella che era una pista rotabile lungo il pendio detritico del torrente e quindi si inerpica per un pendio detritico che cala dalla sinistra orografica e lo attraversa alla quota di mt.1150 (acqua- buon punto di sosta) immettendosi nel bosco.
Il sentiero ora sale ben battuto nel bosco, con tornanti e molto ripido. Si supera con buona pendenza e con molti tornanti rimanendo sempre nel bosco un dislivello di circa trecento metri, poi alla quota di mt. 1450 circa una traversata verso sud del sentiero obbliga ad un passaggio esposto tra le mughe, ma queste sono di ottimo aiuto.
(Sulla sinistra una bellissima cascata con un susseguirsi di cascatelle precipita per piu' di cento metri nella valle che in questo punto presenta una bellezza particolarmente selvaggia.)
Si sale ancora per la costa boscosa che ora presenta qualche radura e si attraversa ancora per salire un costone sotto il bosco di faggi dove il sentiero e' molto largo e sale a stretti tornanti.
Una attraversata pianeggiante nei pressi di un'alta cascatella porta a salire un'altro costone dove alla quota di mt. 1600 vi e' un buon punto di sosta presso il torrentello con panorama sulla Val di Rua e sulla costa del M.Purone. Il M. Bivera troneggia alto frontalmente al di la del Tagliamento.
Salendo tra le mughe ben tagliate si sale sino ad intravedere le roccie dolomitiche della Val di Suola: il Campanile Comici e' inconfondibile ed a sinistra le cime di Val di Guerra e di Sion.
Ora la pendenza del sentiero cala decisamente.
A mt. 1800 Si perviene nell'ampia conca erbosa a nord del M.Rua dove a mt. 1850 vi e' il bivio con il sentiero n.373 (esso taglia a nord per ripidi prati suddetto monte e porta verso il Passo di Chiavalli.)
In dieci minuti un'altra conca erbosa ci fa raggiungere un quadrivio.(Segnaletica presso un gosso masso- esso indica la traccia che scavalca le creste sud per il Biv. Casera Pramaggiore 45 min)
Ora si vede molto vicino il Passo di Suola, largo ed erboso con qualche piccola frana terrosa. Lo si raggiunge salendo dapprima a destra della valletta e poi a sinistra, raggiungendolo con un paio di diagonali.(la segnaletica e' un po' confusa ed il sentiero e' sommerso dall'erba.)
Ad est del passo una lunga ed ampia cresta erbosa (Rue di Sopra) porta alla Cima di Suola (m.2079) la dorsale poi comprende la P.ta Dria ed il picco di Mezzodi'.
Passo di Suola - mt. 1996 - Grande panoramicita' sulle crode a nord.
Segnaletica per forc. La Sidon n.363a (Sent. Attrezzato, circa 45 min.)
per Biv.Casera Pramaggiore n.363 (aggira le rocce a sud e cala al biv. Circa 1 ora)
Un largo sentiero dapprima per prati, poi per terreno mugoso e ghiaioso cala verso il sottostante rif. Flaiban-Pacherini, (a mt. 1775 bivio verso il Passo del Mus - Torrione Comici) che si raggiunge alla quota di mt. 1587. Biv.Invernale - fontana per l'acqua.
Il rifugio Flaiban Pacherini visto dalla Forc. Fantolina (telefoto)
Il Rifugio Flaiban-Pacherini puo' considerarsi al 1998 l'unico rifugio del Parco delle Prealpi Carniche che presenti ancora le tradizionali caratteristiche di un tempo. L'auto piu' vicina puo' arrivare a due ore di cammino ed il silenzio di cui si gode e' unico. Per contro si riescono ancora ad udire i piccoli rumori della montagna, il sasso che cade, il rumore del vento ed il verso degli animali. Non vi e' teleferica ne' vi arriva alcuna pista forestale. I viveri vengono portati a spalla dal Gestore. Ne va da se' che un rifugio con tali caratteristiche possa avere solamente un Gestore con corrispettive doti: una grandissima passione per la montagna e per il lavoro in montagna. L'accoglienza ed il trattamento in questo rifugio riportano le persone piu' anziane indietro di trent'anni ed e' una visita da ripetere.
La bassa Val di Suola vista dalla Forc. Fantolina
Dal Rifugio si diparte un sentiero comune che al di la della velle si dirama in due direzioni: un braccio sale il canalone del Passo del Mus (mt.2063) per la via attrezzata del Torrione Comici, un'altro sale la Forcella dell'Inferno nei pressi delle Cime di Fantolina (mt. 2175). Entrambi questi percorsi portano sul versante del rif. Pordenone raggiungibile in circa 4/5 ore. In particolare per la Forc. Dell'Inferno e' possibile raggiungere il rif.Giaf in circa 5/6 ore dal rifugio.
Si scende per mulattiera molto ampia attraversando i ghiaioni che calano dalle cime di Fantolina, la discesa impegna per circa un'ora e mezza (in salita due ore e mezza) ed il sentiero si collega con la pista forestale a mt.1000 circa, qui' il sentiero abbandona la pista forestale scendendo a destra ma mantenendosi sempre sulla sinistra orografica del Torrente Dria. Esso non e' ripido ed e' quello che ci vuole per rilassare il passo dopo il lungo giro. Si giunge presso il ponticello del Tagliamento (fontana) presso il parcheggio auto.
NB: Al 2001 Le carte Tabacco indicano questa ultima parte di sentiero sulla destra orografica del torrente Dria. E' un evidente errore topografico.
BIVACCO PRAMAGGIORE da Val Settimana per sentieri 370-388
Il sentiero inizia in Val Settimana da quota 867 mt. subito a
destra di un ponte in localita' Pian delle Antenne.
Numerazione CAI nr.370.
Segnaletica sul posto. E' ben segnato con segni bianco-rossi.
Il sentiero parte dapprima in leggera discesa poi in salita e con
qualche tornante si inoltra nella aspra valle Cerosolin
mantenendosi sempre sulla sinistra orografica (destra per chi
sale) e superando due punti franati che richiedono un po' di
attenzione. In fondo alla valle la strettoia lascia posto ad un incrocio di
valli, ed il sentiero arriva ad un trivio nei pressi del
torrente.(quota mt.1229)
-- Qui' il sentiero 370 prosegue attraversando il torrente verso
ovest su per la costa Larisei fino a forc. Dof (mt.1848) e casera
bregolina piccola, il sentiero 388 inizia a questo bivio e sale
ad est verso forc. Conters.-
Ora si prende il sentiero 388 che sale la valletta della Costa
Carpegna verso est, daprrima con qualche tornante e poi
pressoche' nel centro della valletta.
Si superano cosi' circa 300 metri di dislivello fino alla forc. Conters (1754 mt.)
Il sentiero nei pressi della forcella non e' proprio evidente ma
basta tenere presente che arriva al punto centrale della forcella boscosa.
-- Dalla forcella si diparte un sentiero verso est, in leggera
discesa; esso scende la costa e porta a malga COL de POST (1270 mt). --
Il sentiero 388 si inerpica con molti stretti tornanti sul
versante sinistro della forcella (nord) e risale il crinale
chiamato 'Filone Crocetta' fino a quota 1800 mt.
Li,al termine del costone erboso, laddove iniziano le mughe, si
abbandona il crinale per traversare verso nord-est superando a
quota 1850 il bivio con il sentiero 387 che porta al passo di Pramaggiore.
Superato il vallone con l'acqua ( Ciol del Clap) si oltrepassa
l'ultimo crinale e si giunge al Bivacco Pramaggiore ben visibile
per il tetto rosso.
-- NB: Salendo il crinale del 'Filone Crocetta' a quota 1750 mt.
si diparte un sentiero che giunge al Bivacco Pramaggiore e che
scorre parallelo a quello descritto, ma piu' basso di quota con
l'inconveniente di qualche saliscendi.--
-- NB: Salendo tutto il 'Filone Crocetta' si arriva a tagliare il
sentiero 387 a quota mt.2019 e si evita di passare per il bivacco Pramaggiore. --
Dislivello mt.1000 circa.
Acqua a mt. 1229 sul rio Cerosolin.
----- mt. 1861 sul Ciol del Clap.
Ore 3-3.30 circa.
DA VAL SETTIMANA A CASERA PRAMAGGIORE PER SENTIERO 366
Il sentiero si diparte dalla destra orografica della val
Settimana (sinistra per chi sale la valle) subito dopo un ponte,
verso nord. Vi e' il segnavia CAI ed a qualche metro, una lapide
a ricordo di un pastore del luogo. (mt.907)
Un chilometro piu' avanti vi e' il rif. Pussa.
La mulattiera sale con numerosi tornanti guadagnando rapidamente
quota.Il sentiero e' talvolta scavato nella roccia da quota 1180
e presenta protezioni con cordini metallici.
A quota 1220 mt. circa vi e' il bivio che presenta le due
seguenti posiibilita':
- a destra, sent.611a, in leggera salita, in dieci minuti si
perviene a malga Col de Post 1249 mt. attiva al 1991. Vi e' una
pista forestale in progetto che dovrebbe salire dal rifugio Pussa
a mt.930 in fondo alla val Settimana.
- diritti verso nord ed in discesa il sentiero prosegue per il
bivacco Pramaggiore.
Scesi giu' verso la val delle Marie ed attraversato il torrente
si sale il versante opposto ed il sentiero, dopo aver sfiorato
una grande frana si inerpica ripido ed a tornanti su per il bosco
fino a quota 1425 ove corre un po' in piano e scende qualche
metro fino ad un torrente (Ciol de Pes).
-- A mt.1200 (versante nord della Val delle Marie, all'altezza
della malga) si diparte dalla mulattiera verso dx, in diagonale,
altro sentiero che porta a malga Col de Post, dopo aver
attraversato il greto del torrente e risalito il versante opposto.--
Dal torrente Ciol de Pes si gira in piano a sinistra e si
prosegue in salita, superando due canalini con acqua.
Il sentiero sale piuttosto ripidamente un costone e poi da 1700
mt diviene piu' dolce pervenendo tra le mughe al bivacco
Pramaggiore mt.1812.
NB: a quota 1455 in corrispondenza di un canalino bagnato (Ciol
del Clap) si diparte un sentiero verso destra che dopo aver
tagliato due coste, a quota 1445 si congiunge con altro sentiero
che sale la costa (Ciol del Cason).
NB: a quota 1800 mt. appena sotto al bivacco, e' ben visibile un
sentiero che si diparte verso sud-ovest in leggera salita e si
raccorda al costone chiamato 'Filone Crocetta' ove passa il
sentiero 388 che sale dalla val Settimana da quota 867.
Dislivello circa 900 mt.
Acqua: a mt.1200 sulla val delle Marie
----- mt.1425 sul Ciol de Pes
mt.1861 sul sentiero 387-388 per passo Pramaggiore a 10
minuti dal bivacco.
Ore 2.45 circa
BIVACCO PRAMAGGIORE
Sito a 1812 mt. e' una costruzione in muratura edificata nella
meta' degli anni ottanta sfruttando in parte il materiale della
gia' esistente malga Pramaggiore le cui stalle sono tuttora in
piedi a qualche decina di metri dalla costruzione.
E' un piccolo rifugietto: dispone a piano terra di una cucina con
stufa economica, tavolo, sedie, un letto e pentolame nonche' sale
olio, zucchero ed alimenti di prima necessita'.
Vi sono attrezzi di ogni tipo come seghe, accette, badile, piccone ecc.
Il piano superiore e' adibito a dormitorio e puo' ospitare otto
persone. In situazioni di emergenza il bivacco puo' ospitare
circa venti persone per la notte.
Vi e' legna in abbondanza da usare e ripristinare.
L'acqua e' disponibile sulla valletta oltre il bivacco seguendo
in salita per dieci minuti il sentiero 387 che porta al passo Pramaggiore.
Dal Bivacco si dipartono quattro sentieri: 1l 366 che ho descritto.
il 387 che supera il passo Pramaggiore verso ovest.
il 366 che sale alla forc. Pramaggiore (2304 mt) e cala al rif.
Pordenone. (1249 mt.)
il 363 comune con il dal 366 e porta al rif. Flaiban (mt.1587)
1l 387 che sale verso le creste del passo di Chiavalli (mt.1835)
e prosegue verso la Pussa o Forni di Sotto.
ALLA MALGA COL DE POST DAL RIFUGIO PUSSA
Sentiero 364 e 366a. Segnato dal CAI.
Rifornimenti di acqua frequenti
Dislivello mt. 380 in salita ed 80 in discesa ore 1.30-2 circa
Si imbocca dapprima il sentiero 364. Esso si diparte dietro al
rifugio Pussa 930 mt. e taglia la costa in direzione Nord-Ovest.
Si sale fino alla teleferica e si superano molti tornanti che
portano fino al bivio con il sentiero 366a a quota 1100 mt.
Ora si scende prendendo il sentiero a sinistra fino al greto del
torrente Rio Stuet e lo si oltrepassa risalendo il versante
opposto che si presenta abbastanza ripido.
Il sentiero con qualche saliscendi in corrispondenza delle
vallette oltrepassa , mantenendosi al di sotto ed a sud, il COL
GRION e poi attraverso un bosco di faggi e pini arriva in leggera
discesa al prato ove e' sita la malga Col de Post (mt.1249).
(segni rossi sui massi all'inizio del prato).
La malga all'estate 1991 risulta attiva.
In fondo al prato, verso sud e sotto alla malga , si diparte il
sentiero che porta in cinque minuti al bivio con il sentiero
nr.366 (Biv.Pramaggiore -Val Settimana).
Vi e' una sorgente di acqua a nord della malga giu' per la val
delle Marie a mt.1225 a circa duecento metri dalla costruzione)