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Pramaggiore - Piumovimento trekking dalle Dolomiti

(Sito parzialmente in costruzione)
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Pramaggiore

Dolomiti > Dolom Friulane
(in lavorazione)

    DA VAL MELUZZO AL CASON DI BRICA PER LA FORCELLA
     DELL'INFERNO E RITORNO PER VAL DI BRICA.
     (traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)




        Si    tratta  di  un  percorso  ad anello percorribile in una
        giornata,  con inizio in val Cimoliana dove essa si dirama in
        Val Meluzzo verso n.ovest e Val Postegae verso sud-est.
        (La fine della rotabile della Val Cimoliana al 2000)
        Il  percorso,  sempre  segnato  con  tratti rosso-bianchi, si
        snoda  su  sentieri  ben  battuti  e non presenta particolari
        difficolta' ne' passaggi difficili.
        L'itinerario descritto e' quello della Val Postegae in salita
        la Val di Brica in discesa.
        E'  consigliato  da  giugno  ad ottobre in quanto nel mese di
        maggio  vi  puo'  ancora  essere neve sul versante nord della
        Forc. dell'Inferno.


                                                segnaletica presso il park del rif. Pordenone

        Segue i sentieri nr.362,369,379,361.
Dislivello mt.1000 circa.
       Ore 6-7 circa

        Acqua-in Val Postegae presso il bivio sent.362/387
             -presso il piano dei ruderi Cason di Val Inferno m.1791
             -vicino al Cason di Val di Brica m.1760 sul sentiero.
             -In val Meluzzo, a valle del Cason dei Pecoli a m.1270.

        DESCRIZIONE DEL PERCORSO

        Dal  parcheggio  del  rifugio  Pordenone  si prosegue per una
        strada  che verso n.ovest taglia il ghiaione finale della Val
        Montanaia, inoltrandosi in Val Meluzzo, in leggera discesa.
        Si seguono le indicazioni per il sent. nr.361-362.
        Lasciata    a    sinistra    la  Casera  Meluzzo  di  recente
        ristrutturazione,  ci  si  immette  in  una pista in mezzo al
        bosco, lasciando il greto e rimontando sul prato a destra.
        Appena  immessi  nel  bosco si lascia a sinistra il bivio con
        il sentiero nr.349 che risale la Val Monfalcon di Cimoliana.
        Si prosegue sempre per quello che resta della pista, puntando
        poi verso sud-est, per immettersi nella Val Postegae.
        Alla  confluenza  della  Val  Postegae  con la Val Meluzzo, a
        quota    mt.1195    una    stradina  si  stacca  seguendo  la
        sin.orografica  della Val Meluzzo (sent.361- Att.ne: la carta
        ed.Tabacco  1:25000-Dolomiti  di  Sin.Piave, riporta il bivio
        ma segna detto sentiero molto piu' a nord.)


                               Il M.Pramaggiore con l'omonima forcella dalla Val Postegae

        Si  risale  con  lieve  pendenza la sin. orografica della Val
        Postegae  per una stradina forestale ormai sconquassata, alla
        quota  mt.1322  si sfiora il torrente (acqua) presso il quale
        vi  e'  il  bivio  con  il sentiero che risale verso il Passo
        Pramaggiore (Nr.387) passando sulla sinistra orografica.
        Il nostro itinerario invece si mantiene sulla des. orografica
        e  risale  largo  e  con  buona  pendenza la costa della des.
        orografica della Val dell'Inferno. (Segnaletica nr.362)

        Il  sentiero  sale  attraverso  un  bosco di pini e faggi, e'
        ricoperto  dal fogliame ed in stagione invernale bisogna fare
        molta attenzione ai segni bianco rossi sugli alberi.
        Alla  quota  di  mt.1430  circa il sentiero si immette in una
        valletta  pietrosa che risale per circa una ventina di metri,
        uscendone sulla destra e proseguendo tra i mughi.
        Salendo  paralleli  alla  valle d'Inferno, si supera un corso
        d'acqua  a  mt.  1547 e salendo ancora per bosco rado di pini
        si  sbocca  alla  quota mt.1780 al piano dove un tempo vi era
        il Cason di Val d'Inferno.  (ore 2 circa)
        Il  bel piano e' cosparso di enormi massi che possono offrire
        riparo in caso di maltempo.
        Vi  e'  un  bivio  dal  quale  il sentiero n.366 si stacca in
        salita aggirando la Croda del Sion  verso sud.
        L'itinerario  del  sentiero  n.362    taglia diagonalmente il
        piano  passando  rasente  al  masso piu' grande e quindi sale
        diagonalmente  rasentando  un  altro  masso dinnanzi al quale
        sono evidenti i ruderi di una costruzione.
        Alla  nostra  destra toneggiano le cime di Val di Guerra e la
        Croda del Sion tra le quali una forcella e' agibile solamente
        dal versante ovest.


                            risalendo la Val di Guerra


                                            Il Passo del Mus con la torre Comici


         La larga forc. Fantolina da dove si segue il sentiero per la forc. Dell' Inferno verso sx


                                        Dal Passo del Mus già verso la Val di Suola  


                       Panorama verso Val di Guerra e Val Inferno salend verso forc. Fantolina


         Il Pass del Mus con la Torre Comici

       Si  raggiunge  una  sella  prativa  che offre un bel panorama
        sulle  soprastanti  Cime  di  Val  d'Inferno, Forc.Fantulina,
        mentre  sulla destra vi e' la Punta del Mus, il Passo del Mus
        con il torrione Comici alla sua destra.
(Per    raggiungere    la   forcella  dell'Inferno  vi  e'  la
        possibilita'  di  salire direttamente verso nord, seguendo un
        sentiero  che zigzagando in salita la raggiunge direttamente,
        dopo essersi affacciato alla larga forcella Fantulina.)

        E'  molto piu' remunerativo con un perditempo di appena dieci
        minuti  (e  con  minor fatica) risalire sino al Passo del Mus
        (m.2063)  tagliando  il pendio diagonalmente sotto la Cima di
        Val  di Guerra (segni) ed una volta giunti al bivio del passo
        (Segni  per  la via attrezzata che porta in vetta al torrione
        Comici  e  giu' al rif.Flaiban Pacherini) invertire la marcia
        costeggiando  in leggera discesa sotto alle crode della Punta
        del Mus per buon sentiero con segnaletica n.369.
        Superate diagonalmente in salita le roccette ben visibili dal
        basso  con  un  passo roccioso non difficile, si perviene per
        prato sulla cresta e poco oltre alla forcella Fantulina Alta.
        mt.2107. Segnaletica su palo.
        Verso  est cala il largo ghiaione che sfocia in Val di Suola,
        dove  e' sito il rif.Flaiban Pacherini (m.1587) raggiungibile
        in circa 30 minuti.


                                      Foto  verso il passo del Mus


                                            Torrione Comici e Cime di Guerra

        In  breve,  proseguendo  per cresta, il sentiero raggiunge la
        Forcella  dell'Inferno,  sita  a  m.2175  tra  la Cima di Val
        d'Inferno ad ovest e le Cime di Fantulina ad est.
        (Circa 1.30 ore dal pian del Cason di V.d'Inferno).
        Il  versante  nord  offre  uno  stupendo panorama sulle Punte
        di Brica ad ovest, Monfalconi, Val di Brica e Crodon di Brica a nord.


                                                 Spalti di Toro e Monfalconi dalla forc. Dell' Infern


come sopra + la moglie


                         A sc  i Monfalconi ed al centro il roccione con il caratteristico 'fantolìn'


Lo stesso 'fantolìn' in veste primaverile


                La conca della Val Nonfalcon di Forni dove è sito il Biv. Marchi-Granzotto

Si  cala  diagonalmente  giu' per un canalino e poi paralleli
        al  crestone che ci accompagna verso il centro della valle di
        Brica,    dove   troneggia  il  Mus  di  Brica,  un  roccione
        caratteristico  che  presenta  in cima una guglia elicoidale,
        simile  a  quella  che  si  puo'  scorgere piu' avanti, sulla
        sinistra della forcella Val di Brica, ma piu' piccola.
        Si cala ripidi sino a due pini secolari ed isolati.
        Qui  vi  e'  un  bivio: proseguendo in quota si sale verso la
        forcella di Val di Brica (o Fantolina piccola) e Camporos.
        L'itinerario  descritto  invece cala passando sotto i pini, a
        valle  di  essi  e  diagonalmente  si immette in una valletta
        che  in  breve,  lasciata  a sinistra una sorgente, giunge al
        bivio  (segnaletica)  presso  il quale, a sinistra (ovest) si
        trova  il  Cason di Val di Brica, ottimo bivacco in legno del
        Cai di Forni di Sopra e Rovigo. (ore 0.35 dalla forcella)


               Il 'Fantolìn' di Brica elicoidale


       Il Casòn di Brica


       Il  bivacco  puo'  ospitare  quattro  persone per la notte su
       letti  in legno. Vi sono materassini, coperte, stufa a legna,
       tavolo,  panca, viveri di emergenza lasciati dalle persone di
       passaggio, pronto soccorso, barella, attrezzi ecc. ecc.

        Dal bivio si scende in leggera discesa attraversando un bosco
        di  pini,  poi  uscendo  dal bosco (attenti ai segni) si cala
        ripidamente in un canalino ghiaioso a destra (non si segue).
        Superato  il  canalino, il  sentierino cala parallelo ad esso
        giu'  per  ghiaie e baranci tenendosi sulla costa baranciosa,
        poi attraversa il ghiaione diagonalmente sempre tra le mughe.
        Superato  in discesa il bosco di pini e larici si perviene in
        alta Val Meluzzo calando diagonalmente per un ghiaione.
        Si passa sulla destra orografica dove si incontra il sentiero
        n.361 molto largo e ben battuto. (acqua)


            Il Bivio a fondovalle alta Val Meluzzo

        Si  prosegue  per  il  sentiero  verso valle, poi si segue il
        greto del torrente tra le pietre mantenendosi alla sua destra.
        Dove  il  torrente sfocia nell'ampio ghiaione si segue il suo
        bordo  sinistro,  addossati  alla  montagna, seguendo i segni
        rossi che appaiono sui massi.
        A  circa  ducento metri dalla strettoia della valle vi e' una
        pista    forestale    (segnata    anche  sulle  carte)  molto
        sconquassata  dalle  alluvioni  che  con  un ampio giro verso
        sinistra  (sud)  e  poi  verso  destra  (ovest)  ci  porta al
        parcheggio del Rif.Pordenone. (ore 2 dal Cason di Brica)

        Carta ED.Tabacco 1:25.000 Dolomiti di Sinistra Piave.
                         1:25.000 Forni di Sopra-Sotto Ampezzo Sauris.






              CASERA BREGOLINA GRANDE (Dal Ponte Confoz)
           (Giro ad anello)

Si  tratta  di  un  giro  ad  anello  che si snoda per la val
       Pezzeda  giungendo  ai  pascoli della Casera Bregolina Grande
       ed attraversando tre sellette cala poi in Val Ciol del Mont.
       Vi  e'  una  traversata  su  cengia  che potrebbe togliere il
       buonumore ai principianti della montagna...
       La   cengia comunque e' in ottimo stato, pulita, si consiglia
       di non affrontarla solo con neve o ghiaccio.
       Ritorno per  la  strada  sterrata  della  Val  Cimoliana  dal
       parcheggio del rif.Pordenone al Ponte Confoz. (4 Km.)

      Carta topografica: TABACCO 1:25000 Dolomiti di Sinistra Piave.
                         IGM  1:25000 M.Pramaggiore




             AVVICINAMENTO

        Da Cimolais per la strada sterrata della Val Cimoliana.
        Ci  si  inoltra per circa sei  chilometri sino ad un ponte in
        cemento che porta dalla destra alla sinistra orografica.
        Una pista forestale con sbarra sale ripidamente una rampa che
        porta ad un prato situato frontalmente ad un grosso masso ben
        visibile  anche  dal  ponte.  (Cippo e lapide a ricordo di un
        caduto in montagna). L'auto va parcheggiata circa cinquecento
        metri  a  monte  dove  vi  e'  uno  spiazzo regolamentare per
        parcheggio  oppure  altrettanti a valle, in quanto all'inizio
        del sentiero non vi e' zona di parcheggio.

                      DESCRIZIONE DEL PERCORSO

Il  sentiero  nr.371 si stacca proprio sulla curva del ponte,
        in  direzione  est, a destra del grande masso che sovrasta il
        prato. (a  sinistra  del masso una pista forestale si inoltra
        sulla destra orografica del torrente Pezzeda e va ignorato).
        Il  sentiero  e' segnato e subito cala nel greto del torrente
        oltrepassandolo e risalendo la sua sinistra orografica.
        Si  cammina  in  leggera salita ed in piano per buon sentiero
        lungo  la  sponda del torrente, poi, quando dalla val Pezzeda
        sulla  destra  sale la valle di Ciol Tramontin il sentiero si
        fa  piu'  ripido e passa alto sotto alle crode della Contrada
        del  Fabbro (Bella cengia obliqua sopra di noi, che pero' non
        verra' percorsa).
        Sempre  in  mezzo  al  bosco  per  largo  sentiero che lascia
        intuire  vecchi  tagli di legname (piazzole per la produzione
        del  carbone)  passando  alti  sopra alla profonda e rocciosa
        gola dove scorre il torrente.
        Si  raggiunge  poi  il  greto  ghiaioso  del torrente a quota
        m.1075 con un breve tratto in leggera discesa. (acqua).

       NB: E' consigliabile in questo luogo il rifornimento di acqua
               poiche'  in  seguito essa non sara' presente lungo il sentiero.

        A  nord aldila' del torrente Pezzeda sale un canalino sassoso
        che  puo'  anche  essere  risalito,  ma  il sentiero (ometto)
        inizia  appena  alla  sua  sinistra  e  poi lo raggiunge alto
        tagliandolo  e  superandolo  con  una  bella  cengia  (segni)
        visibile anche dal basso.
        (La  cengia  e'  raggiungibile anche su diritti per tracce su erba)



        Si prosegue con molti tornanti ed il sentiero si addentra ora
        sulla  destra  orografica  tagliando le coste boscose del Col
        delle Ortiche versante sud.
        Sempre  per  bel  sentiero  si  oltrepassa  un enorme macigno
        appoggiato  al  fianco  della  montagna  (landro) e quindi il
        sentiero   sempre  ben  segnato  cala  qualche  metro  e  poi
        attraversa in quota.
        Quando  il  sentiero  incontra la ripida parete di roccia del
        colle  esso  sale  nel bosco ripido con strettissimi tornanti
        e  poi  attraversa la parete alto sfruttando una bella cengia
        rocciosa  sufficentemente  larga  per essere transitata senza
        passamano  di corda. (attenzione, sono solo tre-quattro metri
        ma vanno fatti con prudenza).

      Vi  sono  ancora  pali  infissi  ove  probabilmente  un tempo
      venivano  fissate  le  "torte", cioe' corde intrecciate fatte
       di  sottile nocciolo od altro. Data la brevita' del passaggio
      e  considerato  che  esso  e'  l'unico  punto  pericoloso del
       percorso, non  guasterebbe  qualche metro di corda fissa.

        Superata l'espostissima ma breve cengia, il sentiero prosegue
        in  salita  moderata  sino  ad  una  valletta,  dove  esso si
        inerpica  su  diritto  per un canalino (abbandonando l'antico
        tracciato)  e  poi  prosegue  su  per il filo della costa per
        bosco  di  pini.  (buona  segnaletica,  ma  poco  battuto  il sentiero).
        Alla  quota  di  mt.  1750  circa  il  sentiero  si  addentra
        pressoche' pianeggiante a lungo tagliando il versante est del
        Col delle Ortiche, sino al bivio di q.1710 dove si incrociano
        gli itinerari n.370 e n.371.(segnaletica su pino)
        Ore 3.45 dal ponte Confoz.

      Il  bivio  e'  sito  nel  rado  bosco  di  pini  e larici. La
       segnaletica fornisce le indicazioni ed i tempi di percorrenza
       ed  esattamente  ore 3.30 per la Val Settimana per sent. 370,
       Ore  3  per  il  rif. Pordenone ed ore 3 per la val Cimoliana
       prcorrendo a ritroso il percorso descritto: esso e' segnalato
       difficile  e  pericoloso.  (Chi scrive non concorda in quanto
       vi e' solo un tratto di cengia di quattro metri dove conviene
appoggiarsi  alla  roccia, comunque e' un buon deterrente per
       chi in montagna non si senta sicuro...)

        Si  sale  per  sentiero poco marcato uscendo dal bosco in una
        bellissima  conca  che  si risale sul limite destro del bosco
        e  porta  al  vasto  pascolo  ove e' sita la Casera Bregolina
        Grande. (mt. 1858)
        Essa  viene  raggiunta  costeggiando  un  rivo  che cala alla
        destra  della  conca  e  poi  tagliando in quota quando si e'
        giunti alla sua altezza. (ortiche in estate) Ore 0.30 dal bivio.



       La  Casera Bregolina Grande e' composta da due costruzioni in
       muratura, quella adibita a malga e' crollata mentre la Casera
e'  in  buono  stato  di  conservazione,  seppur molto sporca
       all'interno.  Va  considerata  come  ricovero di emergenza in
       quanto non vi e' possibilita' di cucinare e non vi sono posti
       letto. C'e' un focolare, un tavolo e delle panche.
       Si  puo' notare in fondo alla vallata verso sud-est la Casera
       Bregolina Piccola con tetto rosso, la forcella Dof poco sopra
       sulla  sinistra. Esse sono raggiungibili in un paio di ore di cammino.

        Si  prosegue  su  per  il  colle dietro alla Casera, per buon
        sentiero  che dapprima e' ripido, poi sale con lieve pendenza
        fino  a  raggiungere  per prati il canale sabbioso dove vi e'
        la croce in legno della forcella Savalons a 1976 mt.
        Sopra  alla forcella un pulpito molto panoramico specie sugli
        spalti  di  Toro e Monfalconi, e' ben visibile il Campanil di
        Val Montanaia.
        Superata  la  forcella  si  scende  per  classica  mulattiera
        pastorale  a  piu'  tracce nella conca erbosa e si supera una
        altra  forcellina,  poi  si prosegue sino alla forcella della
        Lama su mulattiera in lieve discesa. Mt.1935.
        Ore 0.45 dalla Casera Bregolina Grande.

        Dalla forcella della Lama (Vi e' proprio una lama d'acqua sul
        bordo  del  prato) si puo' godere uno stupendo panorama sulle
        crode  delle  torri  di Postegae; sotto di noi a nord cala la
        Val Postegae con un bellissimo ghiaione.

        Dalla  Forcella  della  Lama si possono seguire due itinerari
        per scendere a valle: il primo si mantiene sui colli di cresta
        e  verso  sinistra  (nord)  passa  per quello che resta della
        Casera  Roncada (mt.1781) e poi cala per i bellissimi pascoli
        e  per  il  bosco  di pini con un ampio giro e lieve pendenza
        sino  a  ricongiungersi  con  l'itinerario  piu'  diretto  di discesa.
        Il  secondo,  piu'  diretto,  cala  diagonalmente (seguire le
        traccie  piu'  a valle) per bosco di pini giungendo ad un bel
        piano  ove  e'  sita  una  Madonnina  e  poi  proseguendo per
        mulattiera  nel  bosco sino a ricongiungersi con l'itinerario
        che passa per Casera Roncada (Ronsciada sulle tabelle).
        Presso il bivio di mt.1676 vi e' un rivo di sorgente.(acqua)
        Molti  tornanti  su ottima mulattiera portano poi alle ghiaie
        della Val Postegae (acqua).
        La  valle  va discesa mantenendosi dapprima sul sentiero, poi
        spostandosi sulla sua destra orografica.
        In fondo alle ghiaie della valle a destra una pista forestale
        porta in breve al parcheggio del Rifugio Pordenone.
        Circa ore 1.30 dalla Forc. della Lama.

        Volendo  scendere direttamente la Val Cimoliana si seguiranno
        le  ghiaie  della Val Postegae a valle verso ovest, scendendo
        nel  mezzo  del  ghiaione  e ricollegandosi con la strada nei
        pressi  della  "Curva  del  Manarin" (Cartello segnaletico) a
        quota 1100 mt. (circa ore 1.30 dalla forc. della Lama)

        Si  segue  poi  la  strada  sino al parcheggio piu' vicino al
        Ponte Confoz (4 Km - circa 1 ora dalla curva del Manarin)
Dislivello circa mt.1150
       Acqua in Val Pezzeda, c/o forc d.Lama ,in Val Postegae.
      Ore complessive circa 7-8





       CAS. VALMENON - FORC.VAL DI BRICA - CASON DI BRICA
                (GIRO AD ANELLO DAL RIF. PORDENONE)

        Dislivello mt. 930
        Ore complessive 7 - 7.30.
        Acqua alle quote mt.1250 (Dove si abbandona il greto)
         1780 (Casera di Valmenon)
          1791 (Cason di Brica)

      L'ambiente  ove  si sviluppa il percorso e' dapprima desolato
       e desertico (ghiaie dell'alta val Meluzzo) ma diviene boscoso
       e caratteristico dei pascoli di montagna nella Valmenon.
       Oltre  la  caratteristica forcella di Val di Brica la zona e'
      fortemente  carsica  per poi lasciare spazio ai pascoli della
       Val  di  Brica  con  il  suo  bel bosco d larici dove essa si
       congiunge con la bassa Val Menon.

      A parte le ghiaie iniziali, il sentiero e' sempre ben segnato
      e ben battuto, mai pericoloso e quindi adatto a tutti.

       Il  giro  ad  anello  si sviluppa su sentieri segnati dal CAI
       riportati su carta topografica come nr.361-369-379.
       Va  posta attenzione al fatto che le carte riportano la nuova
       numerazione  mentre  su terreno e' presente ancora la vecchia
       numerazione del sentiero.
       La  segnaletica  ai  bivi  comunque e' ottima, mentre possono
       sorgere  problemi  di orientamento nel caso si compia il giro
       per la prima volta in periodo invernale. (Sci-alpinismo)
       La  casera di Valmenon ed il cason di Brica sono ottimi punti
       di ricovero anche per il pernottamento. Il cason Camporos non
       e' agibile per il pernottamento.

       DESCRIZIONE DEL PERCORSO

        Da  Cimolais  si raggiunge con 13 Km. di sterrato il piazzale
        ghiaioso dove finisce la val Cimoliana, proprio sotto al Rif.
        Pordenone. (Segnaletica abbondante per tutte le direzioni)
        Si  prosegue verso Nord-est, per pista che taglia in piano il
        ghiaione  che  scende dalla Val Montanaia, lasciando a destra
        il laghetto di Meluzzo. (Sent.361-362)
        Si  oltrepassa  lasciandola  a  sinistra  la  Casera  Meluzzo
        ristrutturata  al  1994  e  ci  si  immette  ancora per pista
        forestale nel bosco di pini, lasciando a sinistra una tettoia
        di ricovero per bovini.
        Un  centinaio di metri addentro al bosco si lascia a sinistra
        il  bivio  del sentiero 359 che sale al Biv. Granzotto-Marchi
        e  si  prosegue  per  la  pista fortemente erosa dal greto di sinistra.

        Dove  la  strada presenta un bivio con altra pista a sinistra
        vi   sono  due  possibilita'  per  raggiungere  la  strettoia
        dell'alta val Meluzzo (passaggio obbligato):

        1)  prendere  il  tracciato di sinistra e destreggiandosi tra
            greti  franati  e  ghiaie,  risalire  il  greto tenendosi
            sempre  sottocosta,  al  margine  del bosco, per circa un
            chilometro  sino a dove la val Meluzzo si restringe ed il
            passaggio  nel  fondovalle  e'  obbligato.  Vi sono segni
            giallo-rossi qua e la con alcuni ometti.
            (Cammino piu' breve ma faticoso tra le ghiaie)

        2)  Allungare  di  un  po'  il percorso per la diramazione di
            destra  puntando  diretti verso la val Postegae per pista
            ormai ridotta a greto molto eroso ed incassato. (Sud-est)
            All'inizio di Val Postegae una tabella segnaletica rivela
            un bivio (m.1195) con altra pista che andra'seguita verso
            nord  con  ottima  segnaletica  bianco-rossa e quindi con
            ometti  sino  a  dove  la  val  Meluzzo  si  restringe in
            corrispondenza di grandi frane in ambedue i versanti.
            (Tracciato consigliato)

        Ora la valle e' stretta e si prosegue nel fondovalle seguendo
        segni rossi sui massi ed ometti, ma il cammino non e' agevole
        perche'  il  passaggio non e' obbligato e ciascuno cammina un
        po'  qua ed un po' la. Tenersi preferibilmente sulla sinistra
        del greto (destra orografica).
        Ove  il  torrente  fa  capolino  tra le ghiaie si rimonta per
        largo  tracciato  la  costa  di sinistra e superato un tratto
        franoso  rasente  all'acqua  ci  si  immette  nel  bosco  per
        mulattiera  lastricata.  (questo  piccolo  tratto in mezzo al
        bosco e' molto bello -segnaletica su tabella )
        Si  prosegue sul bordo destro orografico del torrente sino ad
        un  cartello segnaletico che indica a sud il sentiero 379 per
        il Cason di Brica (mt.1350-circa 1.20 dal parcheggio)
        (il sentiero che verra' poi percorso al ritorno)
        Avanti  ancora cinque minuti e si arriva ad un bel piano dove
        era  sita  la  Caseruta  dei  Pecoli,  ora  rudere. Qui verso
        nord-ovest  si  dirama  altro  sentiero  per il Biv.Granzotto
        Marchi con numerazione 359.
        Al  bivio  la  segnaletica  su tabella indica ore 1.30 per la
        Casera di Valmenon.
        Ci  si  inerpica  a  destra verso nord-est per mulattiera che
        presto  si  infila  nel bosco di larici e poi attraversa alta
        tra le mughe parallela alla valle ed attraversa il fondovalle
        a  quota  mt.1495  passando  sulla  sinistra orografica della valle.
La  mulattiera  sempre  assai  ampia attraversa per boschi di
        larici  e  pini  e  giunge in un ambiente contornato da crode
        alla casera di Valmenon a mt.1778.

       La  casera e' in muratura ed e' agibile su due piani, dove il
       piano  inferiore e' adibito a focolare mentre il superiore e'
       adibito a dormitorio.
       Essa  puo'  ospitare  una  trentina e piu' persone in caso di
       maltempo.  Una  tettoia  dove  vi  era  la malga puo' offrire
       ancora  riparo. L'acqua sgorga ad un centinaio di metri dalla
       casera in direzione est (al bivio tra sentieri 361 e 369).

Dalla  casera  si  prosegue ad est verso la sorgente d'acqua,
        oltre  alla  sorgente  vi e' un bivio (a sinistra un sentiero
        prosegue  tra  le  mughe in quota con ampio giro verso nord -
        alta via nr.6-sent. nr.361)
        Si  prosegue  diritti,  immettendosi  in  un una valletta che
        andra' seguita sulla destra.
        (Un sentiero  si stacca poi sulla sinistra verso est e risale
        il  colle  carsico  e barancioso verso il passo Lavinal n.367
        in direzione delle crode del Pic di Mea)
        Si  seguono  i  segni del sentiero nr.369 che risale la valle
        in direzione del Crodon di Brica verso sud e poi volge ad est
        pervenendo    al  Campor•s,  una  depressione  caratteristica
        lacustre  che  forma un bellissimo altopiano sul margine nord
        ovest  del  quale  vi e' il Cason di Campor•s, di legno ed in cattivo stato.

       Il  Crodon  di Brica mt.2243 presenta un foro di roccia quasi
       alla  sua  sommita'  che  lascia intravedere il cielo in modo
       suggestivo da chi lo guardi dai pressi del passo Lavinal.
       seguendo  le  creste verso est si incontra la forcella Val di
       Brica   anch'essa  una  piccola  meraviglia  di  architettura
       geologica:    ad  ovest  di essa un gendarme di una decina di
       metri  di  forma elicoidale  (per  chi  guarda  dal  cason di
       Campor•s)  mentre  per  chi  guarda dall'alta Val di Brica un
       fungo di roccia con tanto di cappello...
       E' uno di quei luoghi che non si dimenticano mai !

        All'inizio  del  grande pianoro, giunti all'altezza del Cason
        che si trova a sinistra, si incontra il bivio con il sentiero
        nr.367 (che devia a sinistra verso nord superando la selletta
        sottostante  alla  cima  del Lavinal di Palas) e qui si volge
        verso sud in direzione della forcella con gendarme elicoidale.
        Si  risale il vallone che porta con un tornante alla forcella
        Val  di  Brica, seguendo l'ottima segnalazione ed il sentiero
        molto battuto.
        La forcella e' quotata mt.2088. (circa 1 ora dalla casera)
        Dalla forcella non e' visibile il Cason di Brica.
        Superata  la  forcella  che  offre  uno splendido panorama in
        entrambi  i versanti, il sentiero cala obliquando nella conca
        detritica  che  poi taglia in quota a circa 1990 mt. passando
        sotto alle cime di Fantulina.
        Prima  di arrivare ad una costa con due grandi pini (circa un
        centinaio di metri) una tabella ad un bivio invita a scendere
        nel circo detritico superando grossi massi e si immette in un
        terreno fortemente carsico (attenzione ai segni- sent. n.379)
        (Il sentiero nr.369 al bivio sale in direzione della Forcella
        dell'Inferno m.2175)
        Obliquando  verso  la destra orografica il sentiero segue poi
        una lunga valletta, parallela ad una dorsale erbosa, la quale
        scende sino ad una sorgente a quota mt.1781 e poi a quota mt.
        1750  il sentiero presenta un bivio (tabella segnaletica) dal
        quale  verso  sinistra  (ovest) si perviene in qualche minuto
        al Cason di Brica a mt. 1745.   (ore 0.30 dalla forcella)
        (proseguendo  diritti si cala in Val Meluzzo, il sentiero che
        verra' fatto poi per proseguire il giro).

       Il  Cason  di  Brica e' un bivacco in legno che puo' ospitare
       quattro  persone  per  la  notte  su  letti con materassini e
       coperte.  In  caso  di  emergenza  puo'  ospitare sino ad una
       ventina  di  persone.  E'  dotato di stufa con legna, tavolo,
       panca  e  pentolame.  Vi  e'  attrezzatura  per il taglio del
       legname. E' intitolato ad A.Milan (I.N.A.) alpinista deceduto
       dalla sezione CAI di Rovigo e Forni di Sopra.

Per  la discesa a valle si ritorna al bivio e si prosegue per
        bellissimo  sentiero che taglia la costa boscosa sopra ai bei
        pascoli della Val di Brica.
        Si  supera  un canale detritico e poi per costa baranciosa si
        scende  sino  al  bosco  di  larici che porta in breve per un
        ghiaione  al fondovalle della Val Meluzzo dove vi e' il bivio
        incontrato nel percorso di salita a mt.1350.
        La  discesa  per il fondovalle della Val Meluzzo e' comune al
        tracciato di salita.
        Il  tempo  per  scendere  al parcheggio dal Cason di Brica e'
        circa di ore 2.30.



PRAMAGGIORE: GIRO DELLA CIMA DI SUOLA
Da Forni di Sopra (UD) per Val di Rua - Passo di Suola - Rif. Flaiban-Pacherini in Val di Suola

Si tratta di un percorso ad anello nel gruppo del M.Pramaggiore. Il percorso e' interamente segnato e si svolge nel parco naturale delle Prealpi Carniche. Per l'ambiente solitario e selvaggio, il dislivello da compiere e venti metri di sentiero esposto, il tragitto e' consigliabile solamente ad alpinisti esperti ed allenati, ma la fatica e' largamente ricompensata dal panorama del paesaggio.
Il percorso e'  consigliato salendo la Val Rua, in quanto abbastanza ripida, quindi da affrontare riposati. In questo modo e' possibile sostare per il pasto al Rif.Flaiban-Pacherini.Il tragitto e' interamente segnato con segni bianco-rossi del CAI. Segnaletica  del Parco delle Prealpi Carniche.

Ore 7 circa escluse le soste.
DISLIVELLO: 1200 mt.circa
ACQUA: presso il parcheggio auto.
 a mt.1150 in Val di Rua
 a mt.1600 sulla alta testata della Val di Rua
      presso il Rifugio Flaiban-Pacherini
 

Avvicinamento

Un chilometro a valle di Forni di Sopra vi e' la localita' Andrazza. Si entra nel paesino e si prosegue (segnaletica) per la stradina asfaltata che scende in direzione del fiume Tagliamento.
Ad una curva (ponticello sul Tagliamento) vi e' la segnaletica del parco e dei sentieri 362 e 368 adiacente ad una  buona area di parcheggio. (Al  di la del ponticello a destra vi e' una fontana.)

       
Descrizione
Si presegue  per la stradina asfaltata pianeggiante (mt.835) seguendo la sinistra orografica del fiume Tagliamento e dopo un centinaio di metri un ponte lo attraversa (centrale idroelettrica sulla dx orografica) si continua in piano sulla dx orografica attraversando magnifici pascoli (localita' Piniei) e quindi immettendosi nel bosco di pini e larici dove la pista forestale sale con leggera pendenza.
La pista finisce con uno spiazzo a mt.920 (segnaletica) ed il sentiero prosegue ben battuto qualche metro sopra alle ghiaie della Val di  Rua sulla sin. orografica.
Si cala nel greto e lo si costeggia (segni) a lungo sino a dove inizia ancora la rada vegetazione e qui (mt.1000) il tragitto sale per quella che era una pista rotabile lungo il pendio detritico del torrente e quindi si inerpica per un pendio detritico che cala dalla sinistra orografica e lo attraversa alla quota di mt.1150 (acqua- buon punto di sosta) immettendosi nel bosco.
Il sentiero ora sale ben battuto nel bosco, con tornanti e molto ripido. Si supera con buona pendenza e con molti tornanti rimanendo sempre nel bosco un dislivello di circa trecento metri, poi alla quota di mt. 1450 circa una traversata verso sud del sentiero obbliga ad un passaggio esposto tra le mughe, ma queste sono di ottimo aiuto.
(Sulla sinistra una bellissima cascata con un susseguirsi di cascatelle precipita per piu' di cento metri nella valle che in questo punto presenta una bellezza  particolarmente selvaggia.)
Si sale ancora per la costa boscosa che ora presenta qualche radura e si attraversa  ancora per salire un costone sotto il bosco di faggi dove il sentiero e' molto largo e sale a stretti tornanti.
Una attraversata pianeggiante nei pressi di un'alta cascatella porta a salire un'altro costone dove alla quota di mt. 1600 vi e' un buon punto di sosta presso il torrentello con  panorama sulla Val di Rua e sulla costa del M.Purone. Il M. Bivera troneggia alto frontalmente al di la del Tagliamento.
Salendo tra le mughe ben tagliate si sale sino ad intravedere le roccie dolomitiche della Val di Suola: il Campanile Comici e' inconfondibile ed a sinistra le cime di Val di Guerra e di Sion.
Ora la pendenza del sentiero cala decisamente.
A mt. 1800 Si perviene nell'ampia conca erbosa  a nord del M.Rua dove a mt. 1850 vi e' il bivio con il sentiero n.373 (esso taglia a nord per ripidi prati suddetto monte e porta verso il Passo di Chiavalli.)
In dieci minuti un'altra conca erbosa ci fa raggiungere un quadrivio.(Segnaletica presso un gosso masso- esso indica la traccia  che scavalca le creste sud per il Biv. Casera Pramaggiore 45 min)
Ora si vede molto vicino il Passo di Suola, largo ed erboso con qualche piccola frana terrosa. Lo si raggiunge salendo dapprima a destra della valletta e poi a sinistra, raggiungendolo con un paio di diagonali.(la segnaletica e' un po' confusa ed il sentiero e' sommerso dall'erba.)
Ad est del passo una lunga ed ampia cresta erbosa (Rue di Sopra) porta alla Cima di Suola (m.2079) la dorsale poi comprende la P.ta Dria ed il picco di Mezzodi'.

Passo di Suola - mt. 1996 - Grande panoramicita' sulle crode a nord.
Segnaletica per forc. La Sidon n.363a (Sent. Attrezzato, circa 45 min.)
per Biv.Casera Pramaggiore n.363 (aggira le rocce a sud e cala al biv. Circa 1 ora)

Un largo sentiero dapprima per prati, poi per terreno mugoso e ghiaioso cala verso il sottostante rif. Flaiban-Pacherini, (a mt. 1775 bivio verso il Passo del Mus - Torrione Comici) che si raggiunge alla quota di mt. 1587. Biv. Invernale - fontana per l'acqua.

Il Rifugio Flaiban-Pacherini puo' considerarsi al 1998 l'unico rifugio del Parco delle Prealpi Carniche che presenti ancora le tradizionali caratteristiche di un tempo. L'auto piu' vicina puo' arrivare a due ore di cammino ed il silenzio di cui si gode e' unico. Per contro si riescono ancora ad udire i piccoli rumori della montagna, il sasso che cade, il rumore del vento ed il verso degli animali. Non vi e' teleferica ne' vi arriva alcuna pista forestale. I viveri vengono portati a spalla dal Gestore. Ne va da se' che un rifugio con tali caratteristiche possa avere solamente un Gestore con corrispettive doti: una grandissima passione per la montagna e per il lavoro in montagna. L'accoglienza ed il trattamento in questo rifugio riportano le persone piu' anziane indietro di trent'anni ed e' una visita da ripetere.

Dal Rifugio si diparte un sentiero comune che al di la della velle si dirama in due direzioni: un braccio  sale il canalone del Passo del Mus (mt.2063) per la via attrezzata del Torrione Comici, un'altro sale la Forcella dell'Inferno nei pressi delle Cime di Fantolina (mt. 2175). Entrambi questi percorsi portano sul versante del rif. Pordenone raggiungibile in circa 4/5 ore. In particolare per la Forc. Dell'Inferno e' possibile raggiungere il rif.Giaf  in circa 5/6 ore dal rifugio.

Si scende per mulattiera molto ampia attraversando i ghiaioni che calano dalle cime di Fantolina, la discesa impegna per circa un'ora e mezza (in salita due ore e mezza) ed il sentiero si collega con la pista forestale a mt.1000 circa,  qui' il sentiero abbandona la pista forestale scendendo a destra ma mantenendosi sempre sulla sinistra orografica del Torrente Dria. Esso non e' ripido ed e' quello che ci vuole per rilassare il passo dopo il lungo giro. Si giunge presso il ponticello del Tagliamento (fontana) presso il parcheggio auto.

NB: Le carte Tabacco indicano questa ultima parte di sentiero sulla destra orografica del torrente Dria. E' un evidente disguido topografico.




GRUPPO DEL PRAMAGGIORE: GIRO DELLA CIMA DI SUOLA
Da Forni di Sopra (UD) per Val di Rua - Passo di Suola -Rif.Flaiban-Pacherini in Val di Suola



Si tratta di un percorso ad anello nel gruppo del M.Pramaggiore. Il percorso e' interamente segnato e si svolge nel parco naturale delle Prealpi Carniche. Per l'ambiente solitario e selvaggio, il dislivello da compiere e venti metri di sentiero esposto, il tragitto e' consigliabile solamente ad alpinisti esperti ed allenati, ma la fatica e' largamente ricompensata dal panorama del paesaggio.
Il percorso e'  consigliato salendo la Val Rua, in quanto abbastanza ripida, quindi da affrontare riposati. In questo modo e' possibile sostare per il pasto al Rif.Flaiban-Pacherini.Il tragitto e' interamente segnato con segni bianco-rossi del CAI. Segnaletica  del Parco delle Prealpi Carniche.

Ore 7 circa escluse le soste.
DISLIVELLO: 1200 mt.circa
ACQUA: presso il parcheggio auto.
              a mt.1150 in Val di Rua
              a mt.1600 sulla alta testata della Val di Rua
              presso il Rifugio Flaiban-Pacherini

 
Avvicinamento
Un chilometro a valle di Forni di Sopra vi e' la localita' Andrazza. Si entra nel paesino e si prosegue (segnaletica) per la stradina asfaltata che scende in direzione del fiume Tagliamento.
Ad una curva (ponticello sul Tagliamento) vi e' la segnaletica del parco e dei sentieri 362 e 368 adiacente ad una  buona area di parcheggio. (Al  di la del ponticello a destra vi e' una fontana.)

       
Descrizione

Si presegue  per la stradina asfaltata pianeggiante (mt.835) seguendo la sinistra orografica del fiume Tagliamento e dopo un centinaio di metri un ponte lo attraversa (centrale idroelettrica sulla dx orografica) si continua in piano sulla dx orografica attraversando magnifici pascoli (localita' Piniei) e quindi immettendosi nel bosco di pini e larici dove la pista forestale sale con leggera pendenza.
La pista finisce con uno spiazzo a mt.920 (segnaletica) ed il sentiero prosegue ben battuto qualche metro sopra alle ghiaie della Val di  Rua sulla sin. orografica.
Si cala nel greto e lo si costeggia (segni) a lungo sino a dove inizia ancora la rada vegetazione e qui (mt.1000) il tragitto sale per quella che era una pista rotabile lungo il pendio detritico del torrente e quindi si inerpica per un pendio detritico che cala dalla sinistra orografica e lo attraversa alla quota di mt.1150 (acqua- buon punto di sosta) immettendosi nel bosco.
Il sentiero ora sale ben battuto nel bosco, con tornanti e molto ripido. Si supera con buona pendenza e con molti tornanti rimanendo sempre nel bosco un dislivello di circa trecento metri, poi alla quota di mt. 1450 circa una traversata verso sud del sentiero obbliga ad un passaggio esposto tra le mughe, ma queste sono di ottimo aiuto.
(Sulla sinistra una bellissima cascata con un susseguirsi di cascatelle precipita per piu' di cento metri nella valle che in questo punto presenta una bellezza  particolarmente selvaggia.)
Si sale ancora per la costa boscosa che ora presenta qualche radura e si attraversa  ancora per salire un costone sotto il bosco di faggi dove il sentiero e' molto largo e sale a stretti tornanti.
Una attraversata pianeggiante nei pressi di un'alta cascatella porta a salire un'altro costone dove alla quota di mt. 1600 vi e' un buon punto di sosta presso il torrentello con  panorama sulla Val di Rua e sulla costa del M.Purone. Il M. Bivera troneggia alto frontalmente al di la del Tagliamento.
Salendo tra le mughe ben tagliate si sale sino ad intravedere le roccie dolomitiche della Val di Suola: il Campanile Comici e' inconfondibile ed a sinistra le cime di Val di Guerra e di Sion.
Ora la pendenza del sentiero cala decisamente.
A mt. 1800 Si perviene nell'ampia conca erbosa  a nord del M.Rua dove a mt. 1850 vi e' il bivio con il sentiero n.373 (esso taglia a nord per ripidi prati suddetto monte e porta verso il Passo di Chiavalli.)
In dieci minuti un'altra conca erbosa ci fa raggiungere un quadrivio.(Segnaletica presso un gosso masso- esso indica la traccia  che scavalca le creste sud per il Biv. Casera Pramaggiore 45 min)
Ora si vede molto vicino il Passo di Suola, largo ed erboso con qualche piccola frana terrosa. Lo si raggiunge salendo dapprima a destra della valletta e poi a sinistra, raggiungendolo con un paio di diagonali.(la segnaletica e' un po' confusa ed il sentiero e' sommerso dall'erba.)
Ad est del passo una lunga ed ampia cresta erbosa (Rue di Sopra) porta alla Cima di Suola (m.2079) la dorsale poi comprende la P.ta Dria ed il picco di Mezzodi'.

Passo di Suola - mt. 1996 - Grande panoramicita' sulle crode a nord.
Segnaletica per forc. La Sidon n.363a (Sent. Attrezzato, circa 45 min.)
                per Biv.Casera Pramaggiore n.363 (aggira le rocce a sud e cala al biv. Circa 1 ora)

Un largo sentiero dapprima per prati, poi per terreno mugoso e ghiaioso cala verso il sottostante rif. Flaiban-Pacherini, (a mt. 1775 bivio verso il Passo del Mus - Torrione Comici) che si raggiunge alla quota di mt. 1587. Biv.Invernale - fontana per l'acqua.


                                    Il rifugio Flaiban Pacherini visto dalla Forc. Fantolina (telefoto)

Il Rifugio Flaiban-Pacherini puo' considerarsi al 1998 l'unico rifugio del Parco delle Prealpi Carniche che presenti ancora le tradizionali caratteristiche di un tempo. L'auto piu' vicina puo' arrivare a due ore di cammino ed il silenzio di cui si gode e' unico. Per contro si riescono ancora ad udire i piccoli rumori della montagna, il sasso che cade, il rumore del vento ed il verso degli animali. Non vi e' teleferica ne' vi arriva alcuna pista forestale. I viveri vengono portati a spalla dal Gestore. Ne va da se' che un rifugio con tali caratteristiche possa avere solamente un Gestore con corrispettive doti: una grandissima passione per la montagna e per il lavoro in montagna. L'accoglienza ed il trattamento in questo rifugio riportano le persone piu' anziane indietro di trent'anni ed e' una visita da ripetere.


                                       La bassa Val di Suola vista dalla Forc. Fantolina

Dal Rifugio si diparte un sentiero comune che al di la della velle si dirama in due direzioni: un braccio  sale il canalone del Passo del Mus (mt.2063) per la via attrezzata del Torrione Comici, un'altro sale la Forcella dell'Inferno nei pressi delle Cime di Fantolina (mt. 2175). Entrambi questi percorsi portano sul versante del rif. Pordenone raggiungibile in circa 4/5 ore. In particolare per la Forc. Dell'Inferno e' possibile raggiungere il rif.Giaf  in circa 5/6 ore dal rifugio.


Si scende per mulattiera molto ampia attraversando i ghiaioni che calano dalle cime di Fantolina, la discesa impegna per circa un'ora e mezza (in salita due ore e mezza) ed il sentiero si collega con la pista forestale a mt.1000 circa,  qui' il sentiero abbandona la pista forestale scendendo a destra ma mantenendosi sempre sulla sinistra orografica del Torrente Dria. Esso non e' ripido ed e' quello che ci vuole per rilassare il passo dopo il lungo giro. Si giunge presso il ponticello del Tagliamento (fontana) presso il parcheggio auto.

NB: Al 2001 Le carte Tabacco indicano questa ultima parte di sentiero sulla destra orografica del torrente Dria. E' un evidente errore topografico.


BIVACCO PRAMAGGIORE da Val Settimana per sentieri 370-388

Il  sentiero inizia in  Val Settimana da  quota 867  mt. subito a
destra di un ponte in localita' Pian delle Antenne.
Numerazione CAI nr.370.
Segnaletica sul posto. E' ben segnato con segni bianco-rossi.

Il sentiero parte dapprima in leggera discesa poi in salita e con
qualche   tornante  si  inoltra   nella   aspra  valle  Cerosolin
mantenendosi sempre  sulla sinistra  orografica  (destra  per chi
sale)  e superando due punti franati  che  richiedono  un  po' di
attenzione. In fondo alla valle la strettoia lascia  posto ad  un incrocio di
valli,  ed  il  sentiero  arriva  ad  un  trivio  nei  pressi del
torrente.(quota mt.1229)

--  Qui' il sentiero 370 prosegue attraversando il torrente verso
ovest su per la costa Larisei fino a forc. Dof (mt.1848) e casera
bregolina piccola,  il sentiero 388  inizia a questo bivio e sale
ad est verso forc. Conters.-

Ora si prende  il sentiero 388  che sale la  valletta della Costa
Carpegna  verso  est,   daprrima  con  qualche  tornante   e  poi
pressoche' nel centro della valletta.
Si superano cosi'  circa 300  metri di dislivello fino alla forc. Conters (1754 mt.)
Il sentiero nei pressi della forcella non e'  proprio evidente ma
basta tenere presente che arriva al punto centrale della forcella boscosa.
--  Dalla forcella si diparte  un sentiero verso est,  in leggera
discesa;  esso scende la costa e porta a malga COL de  POST (1270 mt). --
Il  sentiero  388  si inerpica  con  molti  stretti  tornanti sul
versante  sinistro  della forcella  (nord)  e  risale  il crinale
chiamato  'Filone Crocetta'  fino  a  quota  1800  mt.
Li,al termine del costone erboso,  laddove iniziano le  mughe, si
abbandona il  crinale per traversare  verso nord-est  superando a
quota 1850  il bivio  con il sentiero 387  che porta  al passo di Pramaggiore.
Superato il  vallone con l'acqua (  Ciol del Clap)  si oltrepassa
l'ultimo crinale e si giunge al Bivacco  Pramaggiore ben visibile
per il tetto rosso.
--  NB: Salendo il crinale del 'Filone Crocetta' a quota 1750 mt.
si diparte  un sentiero che giunge  al Bivacco  Pramaggiore e che
scorre parallelo a quello descritto,  ma piu'  basso di quota con
l'inconveniente di qualche saliscendi.--
-- NB: Salendo tutto il 'Filone Crocetta' si arriva a tagliare il
sentiero 387   a quota mt.2019  e  si  evita  di  passare  per il bivacco Pramaggiore. --

Dislivello mt.1000 circa.
Acqua a mt. 1229 sul rio Cerosolin.
-----   mt. 1861 sul Ciol del Clap.
Ore 3-3.30 circa.

DA VAL SETTIMANA A CASERA PRAMAGGIORE PER SENTIERO 366

Il  sentiero  si  diparte  dalla  destra   orografica  della  val
Settimana (sinistra per chi sale la valle)  subito dopo un ponte,
verso nord.  Vi e' il segnavia CAI ed a qualche metro, una lapide
a ricordo di un pastore del luogo.  (mt.907)
Un chilometro piu' avanti vi e' il rif. Pussa.

La mulattiera sale con numerosi  tornanti guadagnando rapidamente
quota.Il sentiero e'  talvolta scavato nella roccia da quota 1180
e presenta protezioni con cordini metallici.
A quota 1220  mt.  circa  vi  e'  il  bivio che  presenta  le due
seguenti posiibilita':
-  a  destra,  sent.611a,  in leggera salita,  in dieci minuti si
perviene a malga Col de Post 1249  mt.  attiva al 1991. Vi e' una
pista forestale in progetto che dovrebbe salire dal rifugio Pussa
a mt.930 in fondo alla val Settimana.
-  diritti verso nord ed in discesa il  sentiero  prosegue per il
bivacco Pramaggiore.  

Scesi giu'  verso la val delle Marie ed attraversato  il torrente
si sale il  versante opposto  ed il sentiero,  dopo aver sfiorato
una grande frana si inerpica ripido ed a tornanti su per il bosco
fino  a quota 1425  ove corre un  po'  in piano e  scende qualche
metro fino ad un torrente  (Ciol de Pes).

--  A mt.1200  (versante nord della Val  delle Marie, all'altezza
della malga)  si diparte dalla mulattiera verso dx, in diagonale,
altro  sentiero  che  porta  a  malga  Col  de  Post,  dopo  aver
attraversato  il  greto  del  torrente  e  risalito  il  versante opposto.--

Dal  torrente  Ciol  de  Pes si  gira  in  piano a sinistra  e si
prosegue in salita, superando due canalini con acqua.
Il sentiero sale piuttosto ripidamente un  costone e poi  da 1700
mt  diviene  piu'  dolce  pervenendo  tra  le  mughe  al  bivacco
Pramaggiore mt.1812.

NB:  a quota 1455  in corrispondenza di un canalino bagnato (Ciol
del Clap)  si diparte un  sentiero  verso  destra  che  dopo aver
tagliato due coste,  a quota 1445 si congiunge con altro sentiero
che sale la costa (Ciol del Cason).
NB:  a quota 1800 mt. appena sotto al bivacco, e' ben visibile un
sentiero che si  diparte verso sud-ovest in  leggera salita  e si
raccorda al  costone  chiamato  'Filone  Crocetta'  ove  passa il
sentiero 388 che sale dalla val Settimana da quota 867.

Dislivello circa 900 mt.
Acqua: a mt.1200 sulla val delle Marie
-----    mt.1425 sul Ciol de Pes
        mt.1861 sul sentiero 387-388 per passo Pramaggiore a 10
                minuti dal bivacco.
Ore 2.45 circa


BIVACCO PRAMAGGIORE

Sito a 1812  mt.  e'  una costruzione in muratura edificata nella
meta'  degli anni ottanta sfruttando in parte  il materiale della
gia'  esistente malga Pramaggiore  le cui stalle sono  tuttora in
piedi a qualche decina di metri dalla costruzione.
E' un piccolo rifugietto: dispone a piano terra di una cucina con
stufa economica, tavolo, sedie, un letto e pentolame nonche' sale
olio, zucchero ed alimenti di prima necessita'.
Vi  sono  attrezzi  di  ogni  tipo  come  seghe, accette, badile, piccone ecc.
Il piano superiore e'  adibito a dormitorio e  puo' ospitare otto
persone.  In situazioni  di  emergenza il  bivacco  puo' ospitare
circa venti persone per la notte.
Vi e'  legna in abbondanza da  usare e ripristinare.
L'acqua e' disponibile sulla valletta   oltre il bivacco seguendo
in  salita per  dieci minuti il sentiero  387  che porta al passo Pramaggiore.

Dal Bivacco si dipartono quattro sentieri: 1l 366 che ho descritto.
il 387 che supera il passo Pramaggiore verso ovest.
il 366  che sale alla forc.  Pramaggiore (2304 mt) e cala al rif.
Pordenone. (1249 mt.)
il 363 comune con il dal 366 e porta al rif. Flaiban (mt.1587)
1l 387  che sale verso le creste del passo di Chiavalli (mt.1835)
e prosegue verso la Pussa o Forni di Sotto.


 
ALLA MALGA COL DE POST DAL  RIFUGIO PUSSA

Sentiero 364 e 366a. Segnato dal CAI.
Rifornimenti di acqua frequenti
Dislivello mt. 380 in salita ed 80 in discesa ore 1.30-2 circa

Si imbocca dapprima  il sentiero 364.  Esso si diparte  dietro al
rifugio Pussa 930 mt. e taglia la costa in direzione Nord-Ovest.
Si  sale  fino alla teleferica  e si superano molti  tornanti che
portano fino al bivio con il sentiero 366a a quota 1100 mt.
Ora si scende prendendo il sentiero a sinistra fino al  greto del
torrente  Rio Stuet e  lo  si  oltrepassa  risalendo  il versante
opposto che si presenta abbastanza ripido.
Il  sentiero  con  qualche  saliscendi  in  corrispondenza  delle
vallette oltrepassa ,  mantenendosi al di sotto ed a sud,  il COL
GRION e poi attraverso un bosco di faggi e pini arriva in leggera
discesa al prato ove e' sita la malga Col de Post (mt.1249).
(segni rossi sui massi all'inizio del prato).

La malga all'estate 1991 risulta attiva.
In fondo al prato,  verso sud e sotto alla malga ,  si diparte il
sentiero  che porta in  cinque  minuti  al bivio  con il sentiero
nr.366 (Biv.Pramaggiore -Val Settimana).
Vi e'  una sorgente di acqua a nord  della malga giu'  per la val
delle Marie a mt.1225 a circa duecento metri dalla costruzione)
 




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