Civetta-Moiazza
Dolomiti > Dol. Agordine Trentine > Marmolada
(In lavorazione)
Anello sulla Moiazza per Via Ferrata Costantini
con pernottamento al Rif.Vazzoler
Pernottamento: Rifugio Vazzoler tel.0437-660008
1a tappa: P.sso Duran-Moiazza-Rif.Vazzoler ore 10 mt. 1100
2a tappa: P.sso Duran per forc.Camp - ore 4.30 mt. 550
Percorso alpinistico richiedente la conoscenza delle tecniche
di assicurazione su ferrata e su roccia in generale. Il tratto
del Van delle Nevere richiede l'uso di ramponi oppure della
corda per assicurazione. (vedere piu' avanti la descrizione.)
1^ GIORNO
Il primo giorno viene svolto il percorso piu' impegnativo
alpinisticamente in quanto viene percorsa completamente la via
ferrata Costantini, una delle piu' impegnative delle Dolomiti.
Si perviene al passo Duran da Agordo (per La Valle) oppure per
Forno di Zoldo (per Dont).
Il passo e' a quota 1601 mt. e presso il rif.Tome' (Gestione
al 1992 Soro Dorotei e moglie) si diparte veso ovest il
sentiero nr. 554 che porta in 45 minuti al rif. B.Carestiato
sito sul Col dei Pass a mt.1834. (tel.0437-62949)
Dal rif. B.Carestiato si prosegue per il sentiero che si
diparte dietro al rifugio, in direzione nord, nr.554 che si
svolge sul filo di cresta del costone boscoso proprio fino
al'attacco della ferrata. Circa cento metri prima dell'attacco
della ferrata vi e' il bivio verso sinistra che porta alla
forc.dei Pass.
All'attacco della via Ferrata una lapide ricorda l'alpinista
Costantini. (mt. 1850)
La via si svolge con una ininterrotta corda metallica ben tesa
che salendo in diagonale da destra verso sinistra porta,
tenendosi sotto al limite dei baranci, quasi fino nel canalone
delle Masenade, ma non vi entra e punta verso un grande
colatoio nero strapiombante.
Sotto al colatoio vi e' una comoda cengia che si raggiunge per
un sentierino. Questo e' un buon punto di sosta prima di
continuare l'arrampicata, essendo anche al riparo di eventuali
pietre smosse da alpinisti soprastanti. (circa 1.15 ore)
Si supera un tratto di una decina di metri in traversata,
bisogna passare decisi, essendo il tratto strapiombante che va
fatto tutto a forza di braccia fino alle greppie visibili
dalla cengia. (questo e' il tratto piu' faticoso della
ferrata).
Si prosegue poi su diritti per roccia grigia verticale
fino alla grande cengia di quota 2295 che e' corrispondente
alla vetta della pala del Belia. (tabella indicativa)
Si prosegue per un lungo ampio canalino fino all'altezza della
Pala delle Masenade dove si esce sulla cengia ghiaiosa a quota
2413 mt. Si scende di una ventina di metri per poi risalire
per roccette molto facili e con una serie di corde fisse fino
a portarsi all'altezza della cima della Cattedrale a mt.2557.
Si salgono ancora per il filo di cresta facili rocce fino a
quota 2737 mt. dove il panorama si apre anche sui Vani della
Moiazza; in basso a nordest e' possibile scorgere il
biv.Grisetti a quota mt. 2050. (circa 4 h. dall'attacco)
Il percorso ora traversa verso est per la cresta delle
Masenade e poi cala giu' alla forc. delle Masenade a quota mt.
2650. (bivio verso est che scende giu' al bivacco Grisetti;
segnaletica ).Si oltrepassa con un passo in discesa la cresta
delle Masenade portandosi sui ghiaioni sottocroda al Van delle
Masenade: essi vanno traversati in quota fino all'attacco
delle rocce della Moiazza Sud (sorgente) dove inizia una serie
di corde fisse che portano alla grande cengia inclinata
soprastante. Si sale per sentiero a tornanti fino ad un bivio:
a dx si sale verso la cima della Moiazza Sud (150 mt. mezz'ora)
a sx si prosegue per la bellissima cengia Angelini che
traversa la Moiazza tagliando i ghiaioni ovest. (circa 5.30 h.)
La cengia Angelini prosegue superando un paio di canalini
(innevati sicuramente se la stagione non e' inoltrata) ed e'
completamente attrezzata con corde fisse laddove traversa
sopra ad un profondo strapiombo. Alla fine della cengia, dopo
essersi abbassati di una cinquantina di metri, e' visibile il
Van delle Nevere, ed in basso a sinistra il Bivacco omonimo
con forma di capanna in legno.
Ora si scende nel Van delle Nevere calando giu' a destra
sottocroda fino al ghiaione sottostante e poi attraversandolo
verso ovest (sinistra) in discesa ed in direz. del Bivacco.
(circa 6.30 h. dall'attacco della ferrata.)
Il bivacco e' sito sul versante nord della forcella delle
Nevere a quota 2601 mt. ed e' fornito di quattro brande con
coperte e tavolino. Sotto al biv. a nord piccolo ghiacciaio.
Dal biv. si diparte il ramo della ferrata Costantini che scende
giu' verso il Van dei Cantoi e ritorna per via piu' facile al
rif. B.Carestiato.
Il sentiero che scende per il van delle Nevere e' segnato
piuttosto male inizialmente, ed e' poco battuto, quindi la
traccia va seguita attentamente.
Si cala giu' nell'anfiteatro ghiacciato a forma di conca e lo
si taglia a sx uscendo a nord e poi in direzione della punta
del M.Civetta fino ad incontrare dei segni rossi sulle rocce.
si cala a lungo sempre seguendo i segni rossi ed a quota 2000
mt. circa si finisce in un canale molto innevato e ripido: la
traccia a questo punto finisce sul bordo del ghiacciaio.
Esso va attraversato scendendo in diagonale con i ramponi fino
a ritrovare la traccia di sentiero sul lato opposto circa 50
mt. piu' sotto.(segni rossi)
Questo attraversamento e' molto delicato specie se le
condiziondi innevamento sono scarse e quindi vi e' ghiaccio
duro. E' consigliabile l'uso di una corda da 40 mt. per
sicura.
Il sentierino prosegue in quota sopra ad un altro grande
nevaio e poi cala ancora fino a traversare e ricongiungersi con
il sentiero proveniente dai Scalet delle Sasse a mt.1700
circa. Si risale lo zoccolo della torre trieste e poi si cala
fino alla rotabile che porta al Rif.Vazzoler. a mt. 1714.
Sul tornante si attraversa un torrentello.
Da qui' in 20 minuti fino al rifugio. (circa 10 h dall'attacco
della ferrata)
2^ GIORNO
Dal rif. Vazzoler si scende per la rotabile fatta il giorno
prima scendendo ulteriormente a tornanti ed arrivando presso il
tornante di quota 1430 mt. (segnaletica) da dove si diparte a
sinistra il sentiero n.554 per il rif.Carestiato (Alta Via
delle Dolomiti nr.1). (circa 0.30 dal rif.)
Si scende fino ad oltrepassare il torrentello e poi si
traversa per bosco, superando un grande ghiaione e poi
nuovamente per bosco fino alla forcella di quota 1700 mt. ad
est del Col Palanzin. (circa 1.30 dal rif.)
Si volta a sinistra tenendosi sottocroda (ghiacciaio) e
proseguendo verso la forcellina di quota 1750 mt. tra il col
dell'Orso ad Ovest e la torretta dell'Orso ad est. Dalla forc.
si cala per sentiero attrezzato con una corda (non servirebbe)
fino ad un grande vallone detto Le Risine che si attraversa a
sinistra in leggera salita uscendo alfine sottocroda alla Pala
del Camp fino alla forc. del Camp mt.1933. (circa 2.30 dal rif)
Sotto di noi ad ovest,la casera del Camp, in ottime condizioni.
Dalla forc. del Camp si cala verso est per sentiero 554 che si
mantiene fino al rif.Carestiato ben visibile lungo gran parte
del percorso.(Dal rif.Vazzoler al rif.Carestiato circa 3.30 h.)
Dal rif.Carestiato per pista forestale e sentiero gia' fatti
il giorno prima, fino al passo Duran.
(Circa 4 ore dal rif. Vazzoler)
(In lavorazione)
Anello per Cima Civetta e Biv. Torrani
Dal rif. Coldai per ferrata degli Alleghesi
Anello del M.Civetta
Dal rif. Coldai per rif. Tissi , Vazzoler, Van delle Sasse
Anello del Lago Coldai e rif. Coldai
Da Pian de Pezzè per Sora Sasse
Al Rif. A.Tissi per forcella di Col Mandro
Per bivacco Casamatta
Anello per Bivacco Grisetti dal Passo Duran
per sent. CAI-578 e CAI-559
Anello del M.Tamer e San Sebastiano per Forcella Porta
per il Van de Caleda, Forc. La Porta, Bivacco Angelini