Val Canzoi
Dolomiti > Dolomiti Feltrine > Pizzocco-Erera
(in lavorazione)
NB: questi appunti di cammino sono stati redatti alla buona dagli anni '70, alcune descrizioni potrebbero essere obsolete riguardo eventuali infissi metallici, agibilità di baite, frane su sentieri. Alcune foto sono d'epoca ('70-'80) digitalizzate e possono essere interessanti per stimare la diversità di vegetazione.
ALPE PALAZZA (Val Canzoi)
(Dal Lago della Stua)
E' la parte sud del Col dei Bechi, che chiude frontalmente
la destra orografica della val Canzoi, questa zona era
anticamente usata come pascolo, lo testimoniano molte casere
ormai dirute presenti sulla zona.
ACCESSO AUTOMOBILISTICO
Dalla pedemontana Cesio-Feltre all'altezza di Soranzen o
Toschian ci si inoltra nella Val Canzoi, fino all'Albergo Boz
ove si parcheggia l'auto. (oltre la strada e' sbarrata)
DESCRIZIONE
Dall'Albergo Boz (aperto tutto l'anno) a mt.660 si salgono
i due tornanti di strada asfaltata che portano alla diga e
da essa si prosegue per strada forestale (sbarra) in quota
costeggiando tutta la dx orografica del lago della Stua.
Si supera il ponte in legno sul torrente Caorame e si
prosegue sulla sx orografica, proseguendo diritti al bivio
(che a dx sale verso Erera) in direzione del Biv.Feltre.
Si supera una piccola fontana sulla dx, poi si attraversa il
torrente Caorame sopra un ponte di legno.
Al tornante che segue si imbocca il sentiero che prosegue
diritto verso nord (comune con quello del Biv.Feltre) e ci
si stacca da esso dopo un centinaio di metri, seguendo un
sentiero che si stacca a sinistra in direzione opposta a
quella che stavamo percorrendo.
Esso porta sulla costa pratosa sovrastante la casera Al
Frassen, dovremo salire la costa sul margine destro fino alle
sovrastanti casere dirute e ben in vista. (mt.850)
NB: E' possibile arrivare sino a queste casere anche con un
percorso alternativo piu' panoramico, effettuando il
tornante sulla sottostante pista forestale e pervenendo
fino alle casere "Al Frassen".(mt.809, fontana con acqua)
Da qui le casere dirute in cima al colle sono visibili
e raggiungibili seguendo tutto il margine destro del
colle superando un dislivello di circa 50 mt.
E' piu' faticoso, in quanto non si sale per sentiero.
Dalle casere dirute di quota mt.850, dietro ad esse, qualche
metro all'interno del bosco, una larga mulattiera sale tutta
la costa verso ovest, mantenendosi quasi sul punto piu' alto
della stessa.
Il sentiero e' interrotto da una grande frana che lentamente
si mangia tutta la costa: si dovra' procedere piu'
internamente ad essa, verso nord, nella boscaglia. Si
riguadagna il sentiero piu' avanti, che e' sempre molto
largo.
Superata una valletta con torrentello a mt.1000 ci si porta
sulla costa che sporge come un pulpito sulla valle di Alvis.
Ci si presenta un bel panorama della valle stessa, deul Col
del Demonio, delle creste d'Alvis.
NB. Un sentiero molto evidente si stacca da questo pulpito
(mt.1060) calando verso ovest in direzione della val Di
Alvis. Esso traversa una frana che scende dal Col dei
Bechi e poi sale verso Agnelessa e Troi del Caserin.
Il sentiero sale sul filo della costa in mezzo ad un bosco
di pini e giunge dopo un centinaio di metri sul luogo dove
si erge la diruta Casera Palazza (mt.1090)
Dalla casera il sentiero molto ampio prosegue in direzione
nord, superando altri ruderi. (congiunge il sentiero che sale
verso Cimonega e Biv.Feltre)
. Dislivello mt.430
. Acqua: abbondante lungo tutto il percorso.
. tempo: ore 1.30 circa.
GIRO AD ANELLO SUL COL DOSE'
(zona dal Lago della Stua)
Il Col Dose' si erge sulla destra del lago della Stua, la sua
altezza massima e' di mt.1275. Quasi alla sua sommita', in
mezzo ad un piano in radura, un tempo vi era una malga
(m.1211), ora diruta. Essa e' collegata verso nord con la
Casera Campedel, (citata anche sulle carte del 1700) tramite
una larga mulattiera da "musse" (slitte per il trasporto del
legname). Verso sud un sentiero dapprima esile poi molto
marcato e largo scende la Val delle Taie sempre sulla sua sx
orografica congiungendosi con il sentiero della Val Casole.
La zona e' ricca di ERE (piccoli piani dove anticamente
veniva prodotto il carbone dal legname locale) ed i sentieri
descritti servivano anche per tale attivita' produttiva.
Le larghe mulattiere sono oggi completamente in disuso,
sommerse in alcuni punti da schianti e vegetazione.
Per motivi di orientamento e' consigliabile effettuare il
giro nel periodo invernale in assenza (o poca) di neve e nel
senso indicato dalla descizione.
ACCESSO AUTOMOBILISTICO :
Si perviene all'Albergo Alpino BOZ aperto sempre tutto l'anno
staccandosi dalla pedemontana Feltre-Cesiomaggiore
all'altezza di Soranzen o Toschian e si percorre interamente
verso nord tutta la Val Canzoi, dove in prossimita' della
diga del lago artificiale e' sito l'Albergo.Parcheggio.
. DESCRIZIONE
Dall'Albergo Boz (mt.660) si salgono (anche per scorciatoia)
i due tornanti che portano alla diga.
Da qui', verso nord, e' possibile vedere il Col Dose' ed
anche, alla sua destra, la Val delle Taie con il Col Mus.
Si percorre la stradina sterrata (sbarra) che percorre in
piano tutto il versante sinistro (dx orografica) del lago
della Stua.
Si attraversa un ponticello in legno e si seguono le
indicazioni per Erera al bivio di mt.730. Si prende a destra
seguendo la pista forestale sbarrata che si inerpica sulle
pendici nord del Col Dose', si prosegue per venti minuti
lungo la pista forestale, fino ad oltrepassare due tornanti
molto stretti, in salita.
Bisogna fare attenzione perche' subito dopo questa
serpentina (circa quaranta metri prima del tornante sul greto
di una valletta) diagonalmente e parallelamente alla strada
che stiamo percorrendo, si stacca la mulattiera che sale il
Col Dose', qualche metro sopra ad un piccolo sbancamento
sulla dx della pista stessa, a mt.950.
Essa non appare evidente dalla strada neppure in inverno,
poiche' e' in completo disuso, si consiglia quindi, non
dovendola trovare subito, di salire su diritti per il colle
fino ad incrociarla.
Essa sale a larghi tornanti, lasciando talvolta piccoli spazi
in piano che testimoniano l'antica presenza delle Ere.
Il sentiero si snoda salendo a tornanti tra la valletta che
cala a valle prima dei tornanti della pista forestale e la
valle che scende dalla Pala del Lenzuolo dove la pista
forestale compie il primo grande tornante.
Quindi bisogna fare attenzione, avendo perso il sentiero, di
rimanersi tra queste due vallette.
La mulattiera si porta fino a lambire la valle che scende
dalla Pala del Lenzuolo, vi e' una traccia che porta al di
la', (mt.1240) ma la mulattiera a questo punto si inerpica
su diritta per la costa con stretti tornanti, e poi traversa
diagonalmente a lungo in salita verso sud-ovest, superando
due vallette e portandosi cosi' sopra alla fascia di rocce
che sembrava sbarrare il passaggio.
E' d'obbligo notare la carreggiata della mulattiera, molto
larga, seppure sbarrata in piu' punti da schianti di pini che
bisogna aggirare.
Ci si inoltra in un fitto bosco di pini, dove si stenta a
seguire il sentiero, ed allora si punta su diritti verso la
radura molto ampia dove sorgeva la casera ora diruta.
(m.1210).
Ormai dal piano si nota bene la cresta del Col Dose' che si
puo' raggiungere dal punto piu' ad ovest della radura.
Si prosegue per la cresta verso sud-ovest, in leggera salita,
sull'orlo del roccione che la sbarra a sud, per rada boscaglia
sino a pervenire sul punto piu' alto del colle (m.1275)
NB: dalla vetta del colle una traccia cala verso sud
scendendo sul colle piu' basso, accessibile. Da questo per
boscaglia e' possibile raggiungere la sottostante traccia di
sentiero, che taglia dalla sx della Val delle Taie alla sua
dx, dove scorre il sentiero principale di accesso da sud.
Per la discesa verso sud bisogna percorrere tutta la cresta
del colle verso est, dapprima in discesa, poi si supera il
punto piu' basso e si sale una ventina di metri verso est,
tenendo d'occhio il versante sud, dove ad un certo punto si
nota il sentiero che cala la pala erbosa sottostante in
rorrispondenza di un passo in cengia rocciosa inclinata.
NB: Vi sono molti sentierini di animali da tralasciare,
perche' non sempre le tracce portano in luoghi accessibili.
Vi sono piu' possibilita' di sentiero per portarsi al pulpito
sottostante, quindi non e' obbligata quella descritta.
Si scende di una quarantina di metri portandosi sopra al
pulpito sottostante, dal quale si puo' vedere il sentiero che
taglia diagonalmente sotto la fascia di rocce traversando
sottocroda tutta la testata della val delle Taie da est verso
ovest, proprio sotto alla cima del colle.
Ora, sempre diagonalmente, si traversa ancora tutta la valle
veso est, in discesa, raggiungendo altro sentiero, molto
marcato, sulla costa est della valle, in prossimita' di uno
spuntone roccioso. (mt.1150)
Si cala per bosco di faggi ed un denso fogliame, senza una
presenza chiara di sentiero, giu' dritti fino ad un piano con
i ruderi di un piccolo "Caserin" il piano (sbancato a mano)
si trova a quota mt. 1000, sulla sx or. in valletta sassosa.
Ora, un sentiero molto largo e marcato scende sempre a
tornanti mantenendosi sulla sx orografica, superando un
torentello (secco) che scende dalle coste di sinistra, subito
dopo si cala in una stretta gola che porta ad un piano con
massicciata (Era) sito davanti ad un roccione.
Da questo il sentiero si fa veramente ampio, sempre sulla
sx orografica si cala con lunghe traversate e qualche
tornante fino a ricongiungersi con il sentiero che sale il
versante dx orografico della val Casole, (mt.800) alla
localita detta Col Mus.
Si scende per largo sentiero in mezzo alle mughe, passando
sopra ad una larga frana (dove sale il sentiero per la
cas.Fraton) e calando giu' per la val Casole sulla dx
orografica sino ad incontrare un bivio (segni blu) dal quale,
sono possibili tre itinerari conclusivi:
a) proseguire a destra in salita, aggirando il lago per il
sentiero dell'Anello della Val Canzoi (segni blu sugli
alberi) ritornando per la strada fatta all'andata.
b) calare a destra, superando il greto della val Casole e
risalire il versante opposto, calando per sentiero in Val Di
Canzoi, e poi risalire all'Albergo Boz.
c) proseguire diritti, seguendo i segni blu, passando per la
casera di Casole, ancora in buone condizioni. Ci si dovra'
infilare nel fitto bosco di pini e quindi costeggiare alti
il lago per sentiero che ad un certo punto cala a valle, e
poi guadare il torrente Caorame per riguadagnare la pista
forestale della dx orografica della Val Canzoi.
Tutte queste possibilita' impegnano per ulteriori 45 minuti
di cammino.
. Dislivello mt.600 circa
. Non vi e' acqua sul percorso.
. Percorso ad anello ore 4 circa.
ANELLO DELLA VAL CANZOI
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
L'anello della val Canzoi e' un itinerario escursionistico
su sentiero che compie il giro completo della val di Canzoi,
per tutta la sua lunghezza, mantenendosi generalmente un cen-
tinaio di metri in quota rispetto al fondovalle.
Esso compie in effetti un giro ad otto, permettendo circa a
meta' valle l'accesso alla rotabile in localita' case Guarda
nei pressi della centrale idroelettrica.
Il sentiero cala generalmente in corrispondenza delle valli
tributarie della Val di Canzoi, i dislivelli sono tali da
permettere agevolmente il cammino anche a famigliole con
bambini, non vi e' nessun punto particolarmente pericoloso.
Esso e' segnato ai crocevia con tabelle segnaletiche in legno
che indicano la localita' oppure la direzione della localita'
piu' vicina.
Il percorso e' segnato con segni blu o verdi sugli alberi e
sui sassi lungo il percorso.
Talvolta si e' scelto un tracciato piu' angusto per eliminare
dislivelli e per dare panoramicita' al cammino.
I punti d'appoggio lungo il cammino sono l'albergo ristorante
BOZ presso il lago della Stua, dove termina la rotabile che
si inoltra nella valle (sempre aperto) ed il ristoro alla
Orsera, sito sulla dx orografica della valle proprio in mezzo
ad essa. (aperto da maggio ad ottobre)
Un buon camminatore compie il giro in un giorno, esso
richiede circa otto ore di cammino.
E' consigliabile, avendo due giorni a disposizione, compiere
il percorso spezzandolo in due, compiendo meta' percorso al
giorno.
Una soluzione e' quella di dividere il percorso in anello
della alta Val Canzoi ed anello della bassa Val Canzoi, altra
soluzione per chi venisse da lontano sarebbe quella di
salire la valle per la destra orografica, pernottare all'Alb.
Boz e completare il ritorno aggirando il lago della Stua e
scendendo per la sin. orografica della valle.
In questa descrizione si spezzera' in due il percorso del-
l'anello, descrivendo il giro della parte alta e l'anello
della parte bassa, con due itinerari che impegneranno per
circa 3-4 ore l'escursionista.
NB:Un bellissimo anello attorno alla alta Val Canzoi ed il suo lago. E' un percorso adatto a tutti e si presta molto bene anche per allenamenti di corsa in montagna, dati i molti saliscendi ed il sentiero sempre molto largo e ben protetto. Segnaletica Verde-Viola. Frequenti cartelli dell'Ente Parco delle Dolomiti Bellunesi.
Il percorso inizia presso l'ex Albergo Boz, ora "Ai Quattro pass" in fondo alla rotabile della Val Canzoi, con ampi piazzali per parcheggio circa cento metri prima del ristoro. Si abbandona subito la strada asfaltata al primo tornante, proseguendo diritti per stradina sterrata che sbocca presso la diga con splendido panorama (foto) sul lago e sul Gruppo del Cimonega.
Si segue la stradina pianeggiante lungo la sx orografica del lago oltrepassando un ponte in legno duecento metri dopo il quale si inverte il cammino a monte verso dx (segnaletica). Presso la Casera Casole a m.743 si trascura il sentiero con muretto in pietre con muschio che finisce in discesa nel lago e si prosegue in piano aggirando la costa. Ora si prosegue sempre per il sentiero principale che con qualche saliscendi passando per case Bernardi arriva presso la strada asfaltata (grande area per pic-nic).
Si attraversa il torrente Caorame oltre il quale subito si sale in un bel prato sulla dx orografica che si taglia (traccia incerta) in direzione sud-ovest verso un sentiero ben marcato che sale nella stessa direzione sino all'acquedotto ben evidente che si segue verso nord sino alle case Guarda. Superate le case per un bel prato ci si innesta nella stradina che sale la Val Neva (strada per il Passo Finestra) proveniente dalla centrale elettrica sottostante. Si giunge alle soprastanti case di Cansech -fontana- dietro alle quali in piano si stracca la mulattiera che verso nord in leggera salita dapprima ed una discesa poi, ci riporterà al ristoro 'Ai Quattro pass'.
(Questo anello viene suggerito in senso orario, contrariamente alle indicazioni originali, perchè meno faticoso, con lunghe salite dolci e discese più ripide. Ovviamente lo si può iniziare dove si vuole.)
Dislivello complessivo mt. 520 - ore 3 circa - Sviluppo lineare km.11.5
Cartografia Tabacco -Vette Feltrine nr.023 - 1:25000 -GPS UTM ---- Parco delle Dolomiti Bellunesi 1:25000 GPS UTM 1:25000
DETTAGLIO ANELLO DELLA VAL CANZOI (tratto piu' a valle)
Dislivello circa mt.450
Acqua abbondante lungo il percorso
tempo ore 5 circa
L'anello della val Canzoi si puo' immaginare come un grande
giro ad otto, il punto di congiunzione e' grossomodo la
confluenza della val Neva con la val Canzoi, in localita'
case Guarda.
Il tratto piu' a valle dell'anello della Val Canzoi che
verra' descritto inizia da Montagne sulla dx orografica del
Caorame e termina a Collogne sulla sin. orografica della
valle: entrambe le localita' si trovano ad un centinaio di
metri di quota rispetto al fondovalle.
Conviene parcheggiare l'auto in localita' Le Ave a mt.413
dove sulla sinistra, verso ovest, si diparte la rotabile che
porta al soprastante paesello di Montagne.
Si compiono sette tornanti che portano all'abitato di
Montagne, a quota mt.556, dove si puo' notare una casa
affrescata. La mulattiera si diparte pianeggiante dalla
fontana del paese verso nord, con carreggiata quasi
transitabile per le auto.
Lasciata in basso a destra la localita' di "Borghet" si
prosegue in leggera salita, superando a monte una frana che
continua a corrodere inesorabilmente il terreno. (1)
La mulattiera e' anche intagliata nella roccia ed a mt.655
dove si supera il costone roccioso essa ridiviene quasi
pianeggiante e poi cala in leggera discesa, lasciando in
basso a dx la casa di Pradel e subito dopo lasciando a
sinistra localita' Paona (casa a mt.667) dove vi e' una
mulattiera che sale verso C.Belvedere e Val del Serge.
Si continua a scendere fino ad incontrare la strada che sale
dal fondovalle (la strada si diparte all'altezza della
chiesetta di S.Antonio) in localita' Case Fagarol, dove cala
la Val del Serge.
Si segue la strada in leggera salita verso ovest ed essa
compie un ampio giro aggirando i bei prati e le case che si
ergono in mezzo ad essi. (occhio ai segni verdi)
La strada poi scende piuttosto dissestata dalle piogge e pare
piu' il greto di un torrente che una pista, improvvisamente
bisogna abbandonare la strada (che porta alla ex osteria alla
Santina) e girare a sx, in direzione opposta, superando la
depressione della Val di Cesure, sempre per pista forestale.
Superando un bel prato dove la pista compie un largo tornante
si sale un colle sulla cui costa si erge, in sito panoramico,
una casa: qui' la pista finisce ed il sentiero prosegue
passando dinnanzi alla abitazione e poi inoltrandosi in
leggera salita verso nord-ovest. (dal tornante presso la
casa scende giu' per la costa una mulattiera che in 15 min
porta al ristoro della Orsera).
Il sentiero con qualche piccolo saliscendi porta sul Col
Carpen, dove arriva anche un itinerario segnalato che si
diparte dall'Orsera sottostante.
Ora il sentiero oltrepassa la costa e scende a tornanti giu'
per una valletta che si stacca dalla dx orografica della Val
Fraina. Il sentiero oltrepassa il greto della Val Fraina e
si accomuna con il percorso di un acquedotto raccordandosi
a mt. 620 con la rotabile che si addentra nella valle, in
localita' Fraina bassa. (segnaletica)
Si segue la strada che sale la val Fraina, lasciando a sx una
villetta, poi, prima che la strada si incunei sotto il colle,
la si abbandona (circa 300 mt. dal bivio a destra) e si
segue un sentiero che sale il colle con qualche tornante fino
ad un prato in salita dove l'erba e' stata tagliata per dare
alimento alle bestie del parco naturale.
In fondo alla radura il sentiero prosegue meno marcato in
leggera salita e poi supera una costa rocciosa al di la della
quale esso cala molto incavato nella roccia, essendo scavato
manualmente con l'intaglio di evidenti scalini. (2)
Si cala con un paio di tornanti e con un percorso diagonale
in direzione nord, scendendo in val di Canzoi dove il
tracciato segue l'acquedotto per un buon chilometro fino alla
radura delle Case Guarda, presso la Centrale Idroelettrica,
dove ci si raccorda con la strada che percorre nel fondovalle
la Val di Canzoi.
Dalle case Guarda il tracciato dell'anello prosegue salendo
la bassa Val Neva, ma volendo compiere il ritorno di questo
semianello si dovra' scendere la strada per circa un
600-700 mt. oltrepassando il ponte sul torrente Caorame che
ci portera' sulla sx orografica della valle nei pressi di un
luogo attrezzato per pic-nic.
Subito all'interno dell'area, vicino alla strada, una
mulattiera rimonta verso sud il colle (segni blu) e prosegue
in salita verso una casa colonica, sita in luogo panoramico
circa una cinquantina di metri al di sopra della sede
stradale sulla sx orografica (mt.614).
si prosegue per strada battuta in leggera discesa e poi si
abbandona la strada sulla sinistra per salire un colle
pratoso, superando poi una ulteriore casa colonica per strada
e terreno ricco di avvallamenti dove vi sono dei piccoli
laghetti di acqua stagnante (I Laghetti di S.Eustacchio).
Proprio alla sinistra del laghetto a monte il tracciato del
percorso sale diagonalmente superando il greto di un torrente
e portandosi sulle pendici del monte proprio sopra alle case
di S.Eustacchio.
Esso prosegue poi in salita, superando una frana, molto largo
e ben battuto, contraddistinto da segni blu.
Si supera una abitazione (tornante) a quota mt. 648 sulla
costa del Col di Pedena e poi si giunge ad un punto molto
panoramico che guarda la Val Fosserla, a circa 700 mt.
Superata la forcelletta il sentiero cala diagonalmente, entra
in un bel faggieto fino a raggiungere due abitazioni quasi
dirute, le supera e poi, a mt. 668 si perviene ad una
abitazione in fase di ristrutturazione (anno 1994) in un bel
prato in localita' Le Fosserle.
Prima di giungere sull'ampio prato delle Fosserle, si nota
un sentiero che cala molto ampio in Val Fosserla e perviene
in localita' "Ponte di Umin" dopo aver superato il fondovalle
(circa 15-20 min.)
Si sale tutto il prato mantenendosi sul suo lato sud-est, poi
il sentiero diviene piano e lo si abbandona bruscamente sulla
dx scendendo di un passo poco prima di superare una valletta.
(Attenzione ai segni sugli alberi) Bivio per la Val del
Piavon a sinistra, dove il sentiero prosegue largo, ma
infestato dalle mughe.
Seguendo la traccia ed i segni sugli alberi, con piccoli
saliscendi su terreno di grande frana, (3) si perviene alla
grotta della Val Fosserla, dove si puo' ancora notare dove
era stato costruito un muro a secco come riparo. (mt.760)
Dietro a questa grotta sale un sentiero verso la Val Piavon.
Si prosegue verso sud in quota, in breve si perviene su lato
sud della Costa dei Tei (Bivio per Bosco dei Buoi) e quindi
si cala un passo superando il greto della Val Scura.
IL sentiero taglia molto marcato la sin. orografica della
valle e poi devia a sinistra (segni blu) sotto al Col della
Torre. (mentre continuando diritti in discesa si perverrebbe
al Ponte di Umin).
Si sale non ripidamente sino alla costa che cala dal Col
della Torre a mt.725 e qui' si puo' notare un bivio con un
sentiero che penetra nel bosco verso est ed uno che sale la
costa erbosa sino ai soprastanti ruderi. (4)
Si prosegue diritti in leggera discesa, notando vecchi
muretti di sostegno, superando "Le crepe" e salendo
diagonalmente un ghiaione, sempre per sentiero molto evidente.
Ora stiamo percorrendo la costa del Col della Torre detta le Caselle.
Si scende fino a raggiungere un bivio nei pressi di una
piccola fontana. Il bivio porta diagonalmente a valle verso
il ponte di Umin ed il ristoro agrituristico, mentre il
tracciato dell'anello prosegue in piano, sempre per bella
mulattiera, poi supera una sorgente e giunge in localita'
Bandiera. Piu' avanti ancora si giunge alla strada asfaltata
di Collogne che andra' seguita in discesa fino all'abitato,
superata la fontana, sulla destra verso sud-ovest si diparte
una stradina che porta a Toschian, da qui' a Bordugo ed Ave
(asfaltata) dove la macchina era stata parcheggiata. (5)
(1) Lo storico Alpago Novello ed altri studiosi della strada
Claudia Augusta Altinate, ipotizzano il tracciato Cse
Fagarol-Montagne-Arson come strada romana collegata con
la localita' di Altin (sopra Foen) rilevando che il
toponimo non lascia dubbi sull'origine, mentre i
numerosi reperti archeologici romani nei dintorni
confermano di fatto la bonta' delle tesi.
Anche la strada che si inoltra nella Val Canzoi da
S.Rosia e' stata definita strada romana e probabile via
militare della Claudia Augusta Altinate per il Primiero.
(2) Storicamente questo tracciato doveva essere il
principale, in quanto un tempo le vie non venivano
costruite nel fondovalle ma sulla costa della montagna,
anche con intagli su roccia. La traccia di sentiero in-
tagliato e' evidente alla stessa altezza anche piu'
avanti, con carreggiata molto ampia. Ora e'
completamente in disuso ed infestato di alberi, ma
appare evidente laddove aggira la costa (m.700) entrando
in quota in val Neva.(forse il tracciato della C.Augusta
Altinate per il passo Finestra ?)
(3) "Piavon" significa ghiaione con grandi massi, infatti
si nota che i grandi massi cosparsi qua e la sono dovuti
ad una frana staccatasi dalla montagna i cui detriti
hanno dato il nome alla valle.
Una carta del Grandis del 1700 riporta un sentiero che
per la val Fosserla e poi per la Val Piavon supera la
cresta della montagna calando in Val Casole.
(4) I soprastanti ruderi sono siti in un luogo tatticamente
importante, in quanto dominante su tutta la valle e sul
sentiero sottostante. In particolare la costruzione piu'
esposta a nord assomiglia piu' ad una torretta di
guardia che ad una casera. Forse si tratta della torre
da cui ha preso nome il colle soprastante.
(5) Gli storici bellunesi non hanno dubbi sul fatto che
Collogne sia stata una colonia romana. I reperti trovati
ed il sito su cui sorge, uniti alle teorie sulla storica
strada Claudia Augusta fanno di queste localita' delle
mete cariche di fascino naturale e storico.
LA TORRE DEL COL DELLA TORRE ?
la costruzione sita sul bordo del ripido colle e la finestrella che guarda la sponda dx della Val Fosserla
Sulla sx orografica della Val di Canzoi, prima della Val
Fosserla, verso est, si erge il Col Della Torre, quotato
circa 952 mt.
NB: Cacciatori dicono che in cima a quel colle furono rinvenuti
resti ed un sepolcro di origine romana, con reperti vari, tra
cui uno sperone.-
Chiedendo in giro ai valligiani notizie sul motivo del
toponimo, non veniva data alcuna spiegazione, ne' veniva
accennata la presenza di alcuna torre sul luogo.
Nel nov.1993, effettuavo una escursione lungo l'anello della
Val Canzoi, un bellissimo tracciato ad anello, segnato in blu
e con segnaletica in legno, partendo dall'abitato di
Cullogne, nei pressi di Cesio.
Lungo il sentiero, proprio sul filo della costa ovest del Col
della Torre, a quota mt. 725, una diramazione del sentiero
(che cala in leggera discesa in val Fosserla) si stacca verso
est, inoltrandosi in leggera salita nel bosco, effettuando
dopo un centinaio di metri un tornante non evidente e
riportandosi sul filo di cresta a quota mt.741.
A questa quota, che e' possibile raggiungere anche salendo
dal bivio su dritti per la costa in direzione sud-est, vi
sono tre costruzioni in muratura, di cui due diroccate,
mentre una e' ancora molto solida, con tetto in zinco e pagliericcio.
La costruzione posta proprio al limite della costa, verso
nord, ha solamente i muri laterali in piedi, mentre il tetto
e' crollato. Essa ha dimensioni di circa 2mt X 2mt, i muri
sono robusti ed alti circa due-tre metri, vi e' un vano per
porta di dimensioni circa 50-60 cm e vi sono ben cinque
feritoie rivolte tutte a nord, verso la costa delle Fosserle.
Le feritoie sono tre orrizzontali e tre verticali, a croce.
Un'altra feritoia si apre sul muro verso nord-est, donde
proviene il sentiero, mentre l'ingresso e' ad ovest.
Questa costruzione, la cui parte bassa e' tutta legata con
calce, potrebbe essere la Torre di cui il colle ha preso il nome.
La costruzione vista da sud
La caseretta ancota buona con tetto di laste sita ad una ventina di metri dalla costruzione sul bordo del colle
La localita' dove si erge e' strategica, in quanto permette
di controllare il sentiero che passa venti metri sotto,
inoltre consente una ottima visuale sulla destra orografica
della valle e soprattutto sulla costa delle Fosserle e
Palazza, donde arriva la mulattiera della sin. orografica
della Val Canzoi. Sopra alla mulattiera, poco distante dalle
costruzioni, vi sono perlomeno due mucchi di pietre che,
non essendovi pascolo, su terreno molto ripido
altro non potevano essere che 'batterie di sassonia'. (*)
La posizione assomiglia molto a quella del castello dello
Schener, sita sullo spigolo di una costa, con ottima visuale.
Inoltre le dimensioni non consentirebbero un uso diverso da
quello di un posto di guardia, perche' troppo piccole, ed il
luogo quasi a precipizio sul sottostante sentiero sono dei
motivi che inducono a queste ipotesi.
Le altre due costruzioni sono piu' grandi, una di esse ha il
tetto sfondato in lastre di pietra, l'altra e' ricavata in
parte da roccia scavata, ed e' stata diruta e riadattata a
caseretta con pagliericcio e tetto in lamiera.
Le dimensioni di queste ultime possono essere circa 3 x 4 mt.
Le tracce sull'erba inducono a pensare che vi sia una
discreta frequentazione della zona, forse anche da parte di animali.
(*) le 'batterie di sassonia' erano mucchi di pietre posti in luoghi strategici su pendii ripidi dove sotto transitava un percorso importante ai fini militari. Un tronco sotto alle pietre piu basse fungeva da leva, azionando la quale tutto il mucchio di pietre rovinava a valle travolgendo gli eventuali aggressori.
Esse erano usate sin dai tempi preromani come semplicissima arma di difesa.
(continua)